14a SESSIONE PLENARIA
Strasburgo, 30 maggio – 1° giugno 2007

Università e sviluppo regionale

Risoluzione 241 (2007) [1]

1. Il Congresso ritiene che lo sviluppo culturale di una regione sia fondamentale per il suo sviluppo complessivo, e che le università rappresentino un grande potenziale, non ancora pienamente sfruttato, per favorire lo sviluppo culturale delle regioni europee. Occupano infatti una posizione ideale per stimolare lo sviluppo culturale e valorizzare, promuovere e preservare le identità regionali, favorendo in tal modo la stabilità regionale e migliorando la qualità di vita nelle regioni. In quanto istituzioni il cui compito è arricchire e ampliare le conoscenze e le competenze dei cittadini, le università possono svolgere al riguardo un ruolo insostituibile.

2. Le università possono e devono avere un forte influsso sulla cultura delle loro regioni. Numerose sono del resto le attività in cui si rivelano degli attori naturali in questo campo, per esempio per stimolare e preservare le attività e le identità culturali regionali, sostenere lo sviluppo della storia e delle arti regionali, favorire le ricerca e creare al riguardo una solida base regionale, attirare un capitale intellettuale nella regione, per poi svilupparlo.

3. Il vecchio modello di università autonoma, che persiste in alcuni paesi, in base al quale l’università è governata unicamente a vantaggio dei suoi studenti e docenti, ha un impatto scarsamente positivo sullo sviluppo regionale e deve essere sostituito da un’altra immagine dell’università, intesa come elemento catalizzatore dello sviluppo della regione circostante, in grado di utilizzare a tale fine nuove forme dinamiche di cooperazione.

4. Le regioni devono raccogliere la sfida di lavorare in stretta collaborazione con le università, per garantire che le risorse di cui esse dispongono siano utilizzate a vantaggio dell’insieme della comunità. Le autorità regionali hanno un ruolo di grande rilievo al riguardo, per favorire la costituzione di reti e partenariati tra università, imprese e industrie locali.


5. In considerazione di quanto precede, il Congresso raccomanda alle regioni degli Stati membri del Consiglio d’Europa di:

a. riconoscere il contributo che possono fornire le università allo sviluppo culturale regionale;

b. sforzarsi di concretizzare il potenziale delle università in materia di preservazione e mantenimento duraturo della cultura delle rispettive regioni, grazie alle loro conoscenze specializzate e alle loro capacità di ricerca;

c. cercare altresì di collaborare con le università per sviluppare musei, biblioteche e collezioni speciali dedicate alla cultura delle loro regioni;

d. riconoscere il ruolo che possono svolgere le università nella cooperazione transfrontaliera, accrescendo la mobilità degli studenti e dei docenti e procurando vantaggi culturali ed economici per tutta la popolazione di una regione;

e. fornire il loro contributo alle reti di partenariato tra università, cooperando con le regioni limitrofe per intensificare la mobilità degli studenti e dei docenti;

f. sforzarsi di incoraggiare nuovi partenariati e nuove forme di cooperazione tra università, poteri regionali, industrie e aziende, per scambi di conoscenze e di buone prassi, sostegno reciproco e messa in comune delle risorse disponibili;

g. accertarsi che le università siano rappresentate nei consigli per la programmazione dello sviluppo culturale regionale.

6. Il Congresso invita la propria Commissione della cultura e dell’educazione a estendere il dibattito su queste questioni, nella prospettiva della conferenza prevista a Kazan (Federazione russa) nel 2008 sul tema del contributo delle università allo sviluppo culturale regionale.



[1] Discussa e approvata dalla Camera delle regioni il 30 maggio 2007, e adottata dal Congresso il 1° giugno 2007, 3a seduta (ved. documento CPR(14)2RES, progetto di risoluzione presentata da F. Mukhametshin, Federazione russa (R, GILD) e A. Vogtel, Germania (R, PPE/DC), relatori).