Risoluzione 104 (2000)1 Sulla stabilita' democratica mediante la cooperazione transfrontaliera in Europa

Il Congresso,

Esaminata la proposta della Camera delle Regioni,

1. Avendo preso nota della relazione del Sig. Coifan (Camera delle Regioni), contenente i risultati della 7a Conferenza europea delle Regioni Frontaliere, svoltasi dal 28 al 30 ottobre 1999;

2. Ribadendo l'importanza fondamentale della cooperazione transfrontaliera per la costruzione europea e perché possa instaurarsi un clima di fiducia basato sulla tolleranza, la comprensione, la solidarietà e le relazioni di buon vicinato tra le popolazioni, in particolare nelle regioni frontaliere dove sono presenti delle minoranze;

3. Sottolineando il ruolo importante del Congresso nella promozione e lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera in Europa, volta a contribuire alla costruzione di un'Europa democratica, umana, solidale e tollerante;

4. Ricordando che la cooperazione transfrontaliera si realizza nel modo più soddisfacente nel contesto della vita quotidiana dei cittadini che vivono lungo entrambi i lati di una frontiera e che deve trovare la sua espressione più concreta in particolar modo tra vicini interessati direttamente confinanti;

Invita le autorità locali e regionali

5. a riconoscere l'importanza della creazione di nuove Euroregioni nell'Europa centrale ed orientale e ad ispirarsi a tali esperienze per sviluppare delle reti e delle strutture di lavoro di buon vicinato;

6. a proseguire la creazione di reti permanenti di cooperazione transfrontaliera e la realizzazione di progetti comuni basati su delle iniziative prese dai responsabili del livello locale e del livello regionale;

7. ad impegnarsi in iniziative volte a promuovere lo sviluppo della cooperazione tra enti locali e regionali e, per esempio, a diventare partner delle Agenzie della Democrazia Locale (create sotto gli auspici del CPLRE) , e/o a sostenere delle azioni organizzate dalla società civile e finalizzate a promuovere la cooperazione transfrontaliera nell'Europa del Sud-est ;

8. a promuovere e ad incoraggiare, nella loro sfera di competenza, l'insegnamento delle lingue e delle culture dei paesi e regioni vicini e l'attuazione di azioni culturali miranti al riavvicinamento delle popolazioni transfrontaliere;

Decide

9. di trasmettere la presente Risoluzione, corredata dalla Raccomandazione 85 sullo stesso tema, ai rappresentanti di tutte le regioni e comuni frontalieri in Europa, come pure ai loro organi rappresentativi;

10. di incoraggiare la realizzazione di iniziative più strettamente collegate a quelle della Commissione europea nel campo della cooperazione transfrontaliera con i paesi non membri dell'Unione e membri del Consiglio d'Europa e di prendere delle iniziative per lanciare dei progetti comuni, che potranno assumere la forma di conferenze, colloqui o seminari di esperti, finalizzati al coordinamento delle politiche di assetto territoriale frontaliero e transfrontaliero;

11. di associare i rappresentanti delle regioni frontaliere dell'Europa del Sud-Est alle attività del Consiglio d'Europa e specialmente a quelle del Congresso, sviluppate nel quadro del Patto di Stabilità;

12. di proseguire l'esame periodico della situazione della cooperazione transfrontaliera in Europa alla luce dell'applicazione della Raccomandazione XX sullo stesso tema;

13. di invitare il proprio Ufficio di presidenza ad accordare, in tutti i suoi lavori, un'importanza appropriata ai problemi della cooperazione transfrontaliera e decide di incaricarlo di sottoporgli, a tempo debito, una relazione sulla messa in opera delle Raccomandazioni che costituiscono il risultato dei lavori della 7a Conferenza europea delle regioni frontaliere, in particolar modo per quanto riguarda il Patto di Stabilità. A tal proposito, invita il suo Ufficio di presidenza a sostenere il colloquio sulla cooperazione transfrontaliera tra la Romania e la Bulgaria, che dovrebbe svolgersi nel mese di ottobre 2000 a Svishtov, in Bulgaria.

ALLEGATO

7a Conferenza europea delle Regioni Frontaliere

La cooperazione transfrontaliera, fattore di coesione sociale e di stabilità politica in Europa

Timisoara, Romania (28-30 ottobre 1999)

DICHIARAZIONE FINALE
adottata all'unanimità il 30 ottobre 1999

I partecipanti alla 7a Conferenza europea delle Regioni Frontaliere, rappresentanti eletti locali, regionali e nazionali e rappresentanti delle regioni frontaliere europee e delle loro associazioni,

Ringraziano

- il Consiglio d'Europa, e in particolare l'Assemblea parlamentare e il Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa (CPLRE) per aver organizzato questa Conferenza

- il Parlamento e il Governo rumeno, e in particolare la Provincia di Timis e la Città di Timisoara della loro ospitalità

e adottano le seguenti conclusioni :

Dopo aver esaminato la situazione della cooperazione transfrontaliera in Europa e viste le conferenze precedentemente organizzate dal Consiglio d'Europa,

Ribadiscono

- l'importanza fondamentale della cooperazione transfrontaliera per la costruzione europea e perché possa instaurarsi un clima di fiducia basato sulla tolleranza, la comprensione, la solidarietà e le relazioni di buon vicinato tra le popolazioni, in particolare nelle regioni frontaliere dove sono presenti delle minoranze;

- il ruolo primordiale svolto dal Consiglio d'Europa per la promozione della cooperazione transfrontaliera a livello paneuropeo, visti i suoi obiettivi fondamentali di democrazia, rispetto dei diritti umani e delle autonomie locali e regionali, le sue attività di carattere tecnico e giuridico e le sue conferenze europee sulla cooperazione transfrontaliera organizzate periodicamente dall'Assemblea parlamentare e dal Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa;

- il ruolo della cooperazione transfrontaliera nella promozione e il rafforzamento della democrazia locale e regionale in base al principio di sussidiarietà;

Plaudono

- all'entrata in vigore del Protocollo addizionale alla Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali nel dicembre 1998 ;

- all'adozione del Protocollo N°2 della Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali riguardante la cooperazione interterritoriale nel 1998 ;

- alla presa in considerazione della dimensione della cooperazione transfrontaliera nel progetto di Carta europea dell'autonomia regionale, elaborata dal Congesso dei poteri locali e regionali d'Europa, che auspicano che possa venir rapidamente adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa;

Sottolineano

- l’importanza della creazione di nuove Euroregioni in Europa centrale ed orientale ed invitano le autorità locali e regionali ad ispirarsi a tali esperienze per lo sviluppo delle reti e delle strutture di lavoro improntate al buon vicinato;

- che la cooperazione transfrontaliera si realizza nel modo più soddisfacente nel contesto della vita quotidiana dei cittadini che vivono lungo entrambi i lati di una frontiera e che deve trovare la sua espressione più concreta in particolar modo tra vicini interessati direttamente confinanti;

- l'importanza delle strutture multilaterali, quali l'Iniziativa Baltica e la cooperazione dei bacini del Mar Nero e del Mediterraneo e l'Arco Atlantico, segnatamente nella prospettiva di garantir loro l'accesso ai vari strumenti di intervento delle istituzioni europee;

- la necessità di completare le disposizioni giuridiche europee con i progressi giuridici nel campo della cooperazione transfrontaliera in materia di diritto interno e con accordi bilaterali e multilaterali a livello locale, regionale e nazionale;

- l'utilità delle azioni di sensibilizzazione intraprese dal Comitato dei Consiglieri del Consiglio d'Europa in materia di promozione della cooperazione transfrontaliera nei paesi dell'Europa centrale ed orientale e di quelle intraprese dalle strutture della cooperazione intergovernativa;

- l'impatto che i convegni periodici dei rappresentanti della cooperazione transfrontaliera hanno a livello legislativo e a livello giuridico nei paesi membri, specialmente in Europa centrale ed orientale;

- la necessità di proseguire la creazione di reti permanenti di cooperazione transfrontaliera e la realizzazione di progetti comuni basati su delle iniziative prese dai responsabili del livello locale e regionale;

- il ruolo importante dei programmi sviluppati dall'Unione europea (Phare, Tacis, Interreg, MED) per sostenere la realizzazione di progetti transfrontalieri, interregionali e transnazionali;

- la necessità di intensificare la cooperazione tra l'Unione europea e il Consiglio d'Europa al fine di sviluppare in modo significativo la democrazia e la stabilità politica ed economica nei paesi dell'Europa centrale ed orientale;

- l'impatto della cooperazione transfrontaliera nella messa in atto di una politica transfrontaliera dell'assetto territoriale e dello sviluppo sostenibile che contribuisca a creare dei progetti comuni settoriali, specie nel campo dei trasporti e delle infrastrutture, dei bacini occupazionali transfrontalieri, e delle strategie comuni per il turismo, lo sviluppo culturale, l'insegnamento e la tutela del patrimonio;

- l'azione condotta dalle Associazioni, in particolare l'Associazione europea delle Regioni Frontaliere (ARFE) e il loro ruolo di consulenza per le Euroregioni esistenti o in fieri;

- l'importanza dell'insegnamento delle lingue e delle culture dei paesi e regioni vicini e della realizzazione di azioni culturali per il riavvicinamento delle popolazioni transfrontaliere;

- la particolare gravità del problema della cooperazione transfrontaliera all'interno delle città divise da frontiere nazionali e chiedono un appoggio e un interesse specifico per risolvere gli ostacoli alla mobilità dei cittadini che vivono conservando la tradizione di una città comune;

- il ruolo delle Agenzie della Democrazia Locale (create sotto gli auspici del CPLRE) e della società civile per la promozione della cooperazione transfrontaliera nell'Europa del Sud-est ;

Constatano tuttavia il persistere di ostacoli giuridici ed amministrativi che si frappongono alla circolazione delle persone e dei beni e allo sviluppo della cooperazione transfrontaliera, in particolar modo nelle zone dove esistono delle linee di confine che non sono riconosciute a livello internazionale;

Invitano le autorità nazionali a

- firmare e/o ratificare la Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali e i suoi Protocolli e la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie;

- sviluppare dei partenariati verticali ed orizzontali tra le istanze nazionali, regionali e locali, in vista dell'attuazione di una strategia concertata per lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera, conformemente al principio di sussidiarietà;

- associare in particolare i rappresentanti delle autorità nazionali alle istituzioni e alle attività di cooperazione transfrontaliera tra le regioni dei paesi dell'Europa centrale ed orientale e quelle della Comunità degli Stati Indipendenti, per tener conto dei sistemi legali locali e nazionali;

- rimuovere gli ostacoli giuridici ed amministrativi che si frappongono tuttora allo sviluppo della cooperazione transfrontaliera in generale, soprattutto nel campo dei visti, e a ratificare l'Accordo europeo sul regime della circolazione delle persone tra gli Stati membri del Consiglio d'Europa del 1957 ;

- creare nuovi punti di passaggio alle frontiere, visto l'intensificarsi delle attività transfrontaliere socio-economiche e dotare le amministrazioni nazionali e territoriali preposte alla cooperazione del personale necessario per far fronte agli accresciuti fabbisogni ;

- incoraggiare il decentramento e dotare le collettività locali e regionali di competenze proprie ed effettive, che potranno esercitare a livello transfrontaliero secondo il principio di sussidiarietà e conformemente alle disposizioni enunciate nei Protocolli addizionali della Convenzione-quadro;

- promuovere l'insegnamento delle lingue dei paesi vicini con mezzi finanziari appropriati;

- promuovere la cooperazione transfrontaliera in quanto strumento per lo sviluppo economico e per la creazione di reti di piccole e medie imprese, di camere di commercio e di industria, di università, di organizzazioni non governative e di rappresentanti della società civile;

- favorire la creazione di strutture di lavoro transfrontaliere, finanziando dei programmi di formazione di eletti e di amministratori locali e lo scambio di esperti;

Chiedono al Consiglio d'Europa di assistere le autorità nazionali mediante la realizzazione di attività a livello tecnico e di incoraggiare i suoi Stati membri a sviluppare i programmi di cooperazione transfrontaliera; a tal fine, i mezzi messi a disposizione del Consiglio d'Europa devono essere potenziati, se del caso con dei contributi volontari;

Invitano

L’Unione europea

- a rendere compatibili i programmi di sostegno alla cooperazione transfrontaliera, soprattutto Interreg, Phare, Tacis e il programma MED, per garantirne l'efficacia politica ed economica e a tener conto delle frontiere marittime in modo adattato;

- ad accordare, al momento della definizione dei suoi programmi, un'attenzione particolare alla promozione della cooperazione transfrontaliera e alla realizzazione di progetti comuni all'interno delle città divise da frontiere nazionali che costituiscono dei nuclei urbani completi;

- a sviluppare una politica coerente e flessibile per le sue future frontiere esterne, al fine di garantire che l'ampliamento non nuoccia alla cooperazione transfrontaliera e a collaborare in tal senso con il Consiglio d'Europa;

- L’OSCE

- a garantire che la cooperazione transfrontaliera occupi il posto che le spetta nella Carta sulla Sicurezza in Europa, attualmente in preparazione;

- L'Assemblea parlamentare e il Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa

- a continuare e a potenziare il loro appoggio alla cooperazione transfrontaliera e lo scambio di esperienze e di informazioni in materia;

- Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa a

- tracciare un bilancio dell'applicazione della Convenzione-quadro sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali, vent'anni dopo la sua adozione e ad organizzare una Conferenza per trattare di tale bilancio;

- invitare la Conferenza europea dei Ministri responsabili dell'assetto territoriale a rafforzare il ruolo della cooperazione transfrontaliera nelle linee guida che verranno sottoposte alla prossima conferenza, prevista ad Hannover nel settembre 2000 ;

- adottare il progetto di Carta europea dell'Autonomia regionale del Congresso, onde favorire il decentramento delle competenze verso le regioni, in applicazione del principio di sussidiarietà;

- esaminare, in vista della sua adozione, il progetto di Carta europea delle regioni di montagna, che intende favorire l'applicazione di una politica coordinata e sostenibile della montagna a livello regionale, nazionale ed europeo;

- promuovere delle iniziative di cooperazione nelle zone frontaliere d'Europa dove sussistono seri problemi e, in tale ottica, accordare un'attenzione particolare ai paesi del Caucaso e della frontiera orientale della Moldova;

- promuovere l'elaborazione di accordi multilaterali per risolvere i problemi specifici di certe regioni, quali per esempio i Bacini del Mediterraneo, del Mar Nero, del Danubio e del Mar Baltico e i Carpazi;

- sostenere dei progetti transfrontalieri miranti a promuovere e a rafforzare la tolleranza, la solidarietà, la fiducia, la comprensione e le relazioni di buon vicinato mediante il suo programma delle Misure di Fiducia;

In merito all'Europa del Sud-Est, i partecipanti :

- ritengono che la cooperazione transfrontaliera ed interterritoriale sia un elemento essenziale del Patto di Stabilità dell'Europa del Sud-Est, poiché, come l'hanno dichiarato i Capi di Stato e di Governo del Consiglio d'Europa al Vertice di Vienna del 1993, un'Europa tollerante e prospera richiede ugualmente una cooperazione transfrontaliera tra enti locali e regionali;

- notano con soddisfazione che la proposta del Consiglio d'Europa di includere la cooperazione transfrontaliera nel tavolo di lavoro n° 1 è stata accettata e che il Consiglio d'Europa ne sarà l'organizzazione leader, come per altri settori, quali la democrazia locale e i diritti dell'Uomo;

- ritengono che la cooperazione transfrontaliera nell'Europa del Sud-Est non possa svilupparsi unicamente sul piano bilaterale, ma debba essere trattata in un quadro multilaterale tra i paesi che costituiscono questa parte dell'Europa;

- pertanto, ritengono opportuno avviare, nel quadro del Patto di Stabilità, delle trattative finalizzate alla stesura di un accordo multilaterale tra i paesi dell'Europa del Sud-Est relativo alla cooperazione transfrontaliera e interterritoriale degli enti locali e regionali;

Inoltre, i partecipanti :

- prendono nota dell'invito ad organizzare un prossimo incontro sulla cooperazione transfrontaliera a Edirne (Turchia).

1 Discussa ed approvata dalla Camera delle regioni il 24 maggio 2000 e adottata dalla Commissione permanente del Congresso il 25 maggio 2000 (Ved. Doc. CPR (7) 6, progetto di risoluzione presentato dal Sig. V. Coifan, relatore).