Dopo 70 anni, la Convenzione dei diritti dell’uomo è più importante che mai
In questi momenti difficili, in cui i governi sono obbligati a prendere misure eccezionali per proteggere le persone, i diritti umani possono talvolta essere considerati come un lusso superfluo, almeno temporaneamente.
Ritengo che sia il contrario. I momenti di difficoltà sono quelli in cui abbiamo bisogno più che mai di essere guidati dai nostri valori fondamentali.
Sebbene la sua costante influenza rimanga ampiamente sotto la superficie, la Convezione europea dei diritti dell’uomo (la Convenzione) aiuta gli Stati di tutta Europa a navigare in queste acque difficili senza perdere un carico prezioso: i nostri valori fondamentali di correttezza, equità e giustizia.
In primo luogo, la Convenzione aiuta a garantire che qualsiasi restrizione dei nostri diritti fondamentali introdotta dai governi per combattere il COVID-19 sia necessaria e proporzionata alle minacce che affrontiamo. Le nostre libertà non possono essere tolte a piacimento.
Le misure di emergenza, adottate in una forma o nell’altra dai paesi di tutta Europa, devono essere limitate in termini sia di portata che di tempo. Devono avere una chiara base giuridica e le persone interessate da tali misure devono essere in grado di impugnarle dinanzi a un tribunale.
Allo stesso tempo, la Convenzione richiede agli Stati di compiere passi concreti per proteggere la vita dei cittadini e per garantire che nessuno subisca trattamenti inumani o degradanti, comprese le vittime di violenza domestica o sfruttamento sessuale, ad esempio, nonché gli anziani, le persone con disabilità e le persone trattenute in luoghi di detenzione.
La Convenzione impone l’obbligo di rispettare il diritto alla libertà, entro i limiti consentiti dalle circostanze, nonché la sicurezza in questi momenti incerti in cui le emozioni di tutti sono all’estremo. Lo stesso vale in relazione all’obbligo di condurre indagini efficaci quando le cose non vanno nella direzione giusta.
Garantendo che i sistemi giudiziari continuino a funzionare in modo efficace, la Convenzione aiuta anche a proteggere le persone dalla criminalità, partendo dal presupposto che tutti hanno diritto a un equo processo, entro un periodo di tempo ragionevole, e che le persone non vengano punite ingiustamente. I sistemi giudiziari proteggono inoltre le libertà delle persone agendo come importante freno al potere dei governi.
In particolare, la Convenzione difende il diritto di godere di una vita familiare, insieme ai diritti di sposarci e di ricevere un’istruzione di qualità, nonché la privacy, soprattutto attraverso la protezione dei dati personali, in un momento i cui vengono rapidamente sviluppate e messe in pratica nuove tecnologie per aiutare a gestire la pandemia.
La Convenzione dei diritti dell’uomo garantisce il diritto a seguire le nostre religioni o il nostro credo, fondamentali nell’aiutare molti di noi ad attraversare questi momenti difficili, e ci protegge da ogni forma di discriminazione.
La Convenzione fornisce inoltre chiare tutele rispetto al diritto di ricevere informazioni sulla pandemia, nonché alla libertà di parola: la libertà di dire apertamente ciò che pensiamo delle sfide che abbiamo di fronte, di essere in disaccordo con chi ha opinioni diverse e di unirci ad altre persone per far sentire più chiaramente la nostra voce.
Infine, garantendo a tutti il diritto di eleggere i governi a intervalli regolari, la Convenzione aiuta ad assicurare che i governi possano essere ritenuti responsabili delle loro azioni durante questa crisi e che non possano servirsi di tali circostanze straordinarie come scusa per minare i principi democratici fondamentali al fine di mantenere illimitatamente il potere.
È inevitabile che, per il bene della salute pubblica, durante la pandemia vengano applicate delle restrizioni a molti di questi diritti.
Le limitate eccezioni previste dalla Convenzione dimostrano che è abbastanza flessibile da consentire agli Stati di gestire sfide straordinarie in modo efficiente, ma che è anche abbastanza solida da garantire che non si spingano troppo oltre.
In caso di problemi a livello nazionale, cosa inevitabile dato che gli Stati si confrontano con numerose questioni senza precedenti che interessano molte aree diverse della nostra vita, la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo offre una rete di sicurezza a più di 835 milioni di persone in tutto il continente.
Oltre a fornire un risarcimento alle persone i cui diritti sono stati violati, il sistema giuridicamente vincolante della Convenzione opera per assicurare che si traggano insegnamenti e che non si ripetano gli stessi errori in futuro.
Alle porte del suo 70° anniversario, che si celebra il 4 novembre, e come dimostra chiaramente la situazione del COVID-19, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo è più preziosa che mai.
La Convenzione è abbastanza solida e flessibile da guidarci nell’attraversare questa tempesta, rimanendo fedeli ai nostri valori chiave.
Inoltre, il rispetto dei principi della Convenzione, insieme ai diritti economici e sociali sanciti dalla Carta sociale europea, aiuterà a garantire che gli Stati membri siano maggiormente preparati ad affrontare le sfide future.
Marija Pejčinović Burić, Segretaria generale del Consiglio d’Europa