Risoluzione 206 (2006) 1 sul Centro Nord-Sud: Contributo dei poteri locali e regionali per promuovere l’efficacia delle attività del Centro

Il Congresso,

1. Vista la propria Risoluzione sulle questioni dell’identità culturale nelle aree periferiche urbane: ruolo dei poteri locali e regionali e la propria Risoluzione sul dialogo interculturale: le responsabilità dei poteri locali;

2. Visto il rapporto della propria Commissione Cultura e Educazione sul Centro europeo per l’interdipendenza e la solidarietà mondiale (“Centro Nord-Sud”) del Consiglio d’Europa;

3. Considerando che il mandato principale del Centro Nord-Sud è sensibilizzare il pubblico sulle questioni dell’interdipendenza e della solidarietà mondiale, e promuovere i valori fondamentali dei diritti dell’uomo e della democrazia in altre parti del mondo;

4. Riconoscendo che dopo l’11 settembre la missione del Centro è diventata ancora più rilevante e che il Piano d’azione, adottato dal Terzo Vertice del Consiglio d’Europa, svoltosi a Varsavia nel maggio 2005 dimostra di apprezzare l’importanza delle attività del Centro per la promozione del dialogo interculturale con le regioni limitrofe dell’Europa, del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell’Asia centrale;

5. Notando che gli enti locali e regionali in Europa svolgono un ruolo di crescente importanza per promuovere presso l’opinione pubblica una migliore sensibilizzazione sulla necessità di avviare una cooperazione costruttiva con i paesi del Sud e notando inoltre che molte città e regioni hanno attivato di loro propria iniziativa validi programmi di cooperazione e sono impegnate nel promuovere l’idea che il mondo in cui viviamo è sempre di più interdipendente e che i destini di tutti i paesi e di tutti i popoli sono intimamente collegati;

6. Notando inoltre che in molti paesi le associazioni nazionali di poteri locali e regionali sono impegnate in attività di cooperazione internazionale;

7. Considerando che i poteri locali e regionali e le loro organizzazioni nazionali possono svolgere un ruolo sempre maggiore in settori quali la promozione della democrazia locale, la cooperazione tra città, il co-sviluppo, l’educazione alla dimensione mondiale e l’educazione allo sviluppo, la tutela ambientale e l’habitat;

8. Considerando che i paesi industriali europei più sviluppati non hanno ancora raggiunto l’obiettivo stabilito dalle Nazioni Unite di destinare lo 0,7% del PIL all’aiuto ufficiale allo sviluppo, che richiede un sostegno più risoluto dell’opinione pubblica, ma che la conoscenza da parte del pubblico dell’interdipendenza mondiale è spesso ancora scarsa;

9. Considerando inoltre gli impegni assunti dagli Stati membri del Consiglio d’Europa a favore degli obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite per lo sviluppo, adottato dai leader politici mondiali nel settembre 2000;

10. Apprezzando pertanto gli sforzi del Centro Nord-Sud indirizzati ad ottenere un maggiore sostegno dell’opinione pubblica a favore della solidarietà internazionale, in particolare quelli miranti ad accrescere e a migliorare la dimensione mondiale dell’educazione e l’educazione allo sviluppo negli Stati membri del Consiglio d’Europa e a sviluppare nei paesi dove ancora non esistono dei programmi di sostegno alle strutture e alle politiche nazionali, e dei finanziamenti per realizzare tale obiettivo;

11. Apprezzando il fatto che, fin dall’inizio, il Centro Nord-Sud opera sulla base di una struttura “quadripartita”, comprendente i governi, i parlamenti, i poteri locali e regionali e le organizzazioni della società civile, tanto a livello dei suoi organi statutari, che dei suoi programmi e attività;

12. Sottolineando che i poteri locali e regionali, insieme alle organizzazioni della società civile, essendo le strutture più vicine ai cittadini, devono svolgere un ruolo essenziale nelle attività del Centro;

13. Ritiene pertanto che i poteri locali e regionali dovrebbero prendere maggiormente in esame le possibilità di accrescere la loro partecipazione alle attività del Centro, per esempio ridando vita al gruppo di lavoro Nord-Sud che si era dovuto sciogliere già alcuni anni or sono per motivi di bilancio;

14. Sottolineando che i poteri locali dovrebbero inoltre agire in più stretta collaborazione con le associazioni nazionali di poteri locali e regionali, in particolare nell’Europa del Sud, per promuovere la transizione democratica e l’autonomia locale;

15. Evidenziando che un approccio decentrato nelle politiche di sviluppo presenta numerosi vantaggi, poiché consente: una migliore partecipazione delle popolazioni allo studio e all’attivazione di progetti di sviluppo, l’istituzione di reti orizzontali di solidarietà Nord-Sud, basate su una maggiore mutua fiducia e una migliore sensibilizzazione del vasto pubblico riguardo alla necessità della solidarietà Nord-Sud;

16. Osservando che, dal momento che le politiche educative all’interno degli Stati membri del Consiglio d’Europa stanno diventando sempre più decentrate, l’integrazione di prospettive mondiali nei programmi scolastici richiede l’impegno dei poteri locali, se si vuole ottenere un risultato positivo ed omogeneo;

17. Incoraggia le associazioni nazionali di poteri locali ad istituire, nei paesi dove ancora non esistono, delle sezioni internazionali o delle agenzie comuni di servizi, in grado di fornire un sostegno alle attività di sviluppo, accomunare le risorse e aiutare a condurre attività unificate e concertate;

18. In considerazione di quanto precede, il Congresso decide di:

a. Porre in risalto l’importanza dei poteri locali e regionali in Europa per la promozione di un dialogo Nord-Sud ben informato, basato sulla mutua comprensione e su vantaggi reciproci e di riconoscere il Centro Nord-Sud in quanto strumento rilevante del Consiglio d’Europa per la promozione del dialogo Nord-Sud a livello locale e regionale;

b. Organizzare attività comuni con il Centro Nord-Sud, allo scopo di agevolare gli scambi sulle migliori prassi in settori quali la sensibilizzazione del pubblico, a livello locale e regionale, riguardo a tematiche connesse con l’interdipendenza mondiale, lo studio e la gestione di progetti di cooperazione, la promozione del co-sviluppo con il sostegno delle comunità immigrate e il rafforzamento del dialogo interculturale e interreligioso;

c. Adoperarsi, insieme al Centro Nord-Sud, per facilitare il dialogo e la cooperazione tra le organizzazioni di poteri locali e regionali operanti nel nord e nel sud in una vasta serie di settori, quali il governo democratico, l’alleviamento della povertà, la tutela ambientale, la democrazia locale, oppure la condivisione di esperienze in altre aree specifiche di comune interesse;

d. Riconoscere l’importanza del Centro per la promozione del dialogo interculturale con le regioni limitrofe dell’Europa, del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell’Asia centrale, conformemente al Piano d’azione adottato dal Terzo Vertice del Consiglio d’Europa, e rafforzare la propria cooperazione con il Centro per trattare di tali questioni, in considerazione del fatto che sono al centro delle preoccupazioni delle comunità locali e regionali;

e. Valutare la possibilità di seguire un approccio analogo a quello scelto dall’Assemblea parlamentare, decidendo di concludere un accordo di cooperazione con il Centro, in modo che la sua competenza e la sua esperienza specifica possano essere messe più rapidamente a disposizione del Congresso.

1 Discussa e adottata dalla Commissione permanente del Congresso il 16 marzo 2006 (ved. doc. CG(12)29, progetto di raccomandazione presentato da H. Lund (Danimarca, L,SOC), relatore).