Risoluzione 121 (2001)1 riguardante gli effetti della mondializzazione sulle regioni

Il Congresso, dopo aver esaminato una proposta della Camera delle Regioni,

1. Ricordando che la mondializzazione è diventata un fatto di attualità imprescindibile che si ripercuote sulla vita politica, sociale e culturale e suscita reazioni a livello europeo, nazionale e regionale;

2. Tenendo conto del crescente scambio di beni, di servizi e di persone, della mondializzazione delle economie e del loro impatto sullo sviluppo economico delle regioni;

3. Ricordando il ruolo del Congresso dei Poteri Locali e Regionali d'Europa, soprattutto mediante i suoi Forum Economici delle Regioni d'Europa [Ginevra, (18-20 gennaio 1996), Dortmund (23-26 giugno 1996), Mosca (25-26 novembre 1996), Vienna (9-12 settembre 1997), Bucarest (2-4 luglio 1998), Weimar (3-4 maggio 1999) e Skopje (16-18 novembre 2000)]  che offrono ai rappresentanti politici ed economici delle regioni d'Europa una piattaforma di contatto e di dialogo, di scambi di informazioni e di esperienze, di cooperazione e di partenariati nel campo dello sviluppo economico e regionale;

4. Ricordando le discussioni e i lavori del Congresso in materia di mondializzazione condotti in occasione della 1a Conferenza dei Presidenti delle Regioni con poteri legislativi (Barcellona, novembre 2000) e in particolare il contributo del Sig. Van Cauwenberghe sul tema “ Regionalismo e federalismo di fronte alla mondializzazione”;

5. Ritenendo che le regioni possano condurre una politica attiva per gestire gli effetti della mondializzazione;

6. Invita le regioni:

a. ad integrare la dimensione culturale nelle iniziative politiche lanciate per promuovere il loro sviluppo socio-economico, tenendo conto della ricchezza costituita da tale patrimonio culturale;

b. a promuovere una politica di sostegno alla creazione di piccole e medie imprese (PMI), mediante sovvenzioni per la creazione di posti di lavoro, sgravi fiscali e un supporto alle esportazioni, in modo da consentire loro di adattarsi rapidamente alla concorrenza nazionale ed internazionale in un'economia di mercato libero, in considerazione del fatto che tali orientamenti rappresentano un fattore rilevante nella lotta alla disoccupazione;

c. ad intraprendere gli sforzi amministrativi e finanziari necessari da parte delle autorità regionali per creare degli organismi di formazione e di insegnamento per le giovani generazioni che pongano l'accento sulle leggi e i meccanismi del funzionamento dei mercati, della concorrenza interregionale ed internazionale e della gestione responsabile delle risorse naturali, al fine di agevolare un adeguamento tra l'offerta e la domanda sul mercato occupazionale;

d. a garantire inoltre l'istituzione di sistemi di formazione, e in particolare di formazione continua per gli adulti, di riqualificazione e di circolazione delle informazioni, che consentano ai decisori regionali di avere accesso ai mercati internazionali;

e. a favorire l'istituzione di reti, che costituiscano delle piattaforme di contatto, di scambi di esperienze e di cooperazione, onde sviluppare delle sinergie complementari atte a trovare risposte maggiormente adeguate alle sfide della mondializzazione mediante delle partnership con altri enti regionali, in Europa, come pure in altri continenti;

f. a partecipare attivamente a tal fine ai Forum Economici delle Regioni d'Europa indetti regolarmente dal Congresso per promuovere la cooperazione interregionale sul piano sociale ed economico;

g. a promuovere una politica di investimenti regionali, in special modo nel campo delle nuove tecnologie, dei mass media e della comunicazione;

h. a promuovere lo sviluppo dell'insegnamento delle lingue, che costituiscono un vantaggio in materia di competitività internazionale;

i. ad incoraggiare una politica di apertura sociale e di tolleranza, per affrontare la mobilità demografica e i flussi migratori, e ad ampliare a tale effetto i loro contatti e le loro reti di cooperazione su scala mondiale;

7. Invita l'Ufficio di Presidenza del Congresso:

a. ad incoraggiare le altre Commissioni statutarie a prendere in esame gli effetti della mondializzazione nelle loro sfere di attività;

b. a prevedere la preparazione di una raccolta di esempi di buone prassi e di politiche innovative promosse dalle regioni, soprattutto in materia di coesione sociale, per combattere gli effetti della mondializzazione.

1 Discussa e approvata dalla Camera delle Regioni il 30 maggio 2001 e adottata dalla Commissione Permanente del Congresso il 31 maggio 2001 (ved. Doc CPR (8) 4, progetto di Risoluzione presentato dal Sig. B.Suaud, relatore).