Raccomandazione 167 (2005)1 relativo al 5° Forum delle città e regioni dell’Europa del Sud-Est (Budva, Serbia e Montenegro, 11-12 ottobre 2004)

Il Congresso,

1. Ringrazia:

a. la Città di Budva e le autorità del Montenegro per la loro accoglienza in occasione del 5° Forum delle città e regioni dell’Europa del Sud-Est (11° Forum economico), che si è svolto l’11 e 12 ottobre 2004 a Budva;

b. i responsabili del Patto di Stabilità per l’Europa del Sud-est per la loro partecipazione e il loro supporto;

c. gli oratori e i partecipanti a questo Forum, in particolare gli amministratori locali e regionali dell’Europa del Sud-est, i rappresentanti delle autorità nazionali, di organizzazioni europee e internazionali e di organizzazioni non governative, per l’attivo contributo fornito per la riuscita di questo Forum;

d. la Fondazione europea per lo sviluppo sostenibile delle regioni d’Europa (FEDRE) per il suo contributo alla preparazione del Forum e all’organizzazione delle mostre che si sono svolte a margine del Forum;

e. il rappresentante dei Delegati dei Ministri del Consiglio d’Europa, per la sua attiva partecipazione al Forum;

2. Per quanto riguarda la situazione politica nell’Europa del Sud-est e le sue conseguenze per le autorità locali e regionali, il Congresso:

a. si augura che le nuove leggi sull’autonomia locale, promulgate nella "Ex-Repubblica jugoslava di Macedonia " contribuiranno alla stabilità del clima politico, e che le autorità del paese terranno debitamente conto delle raccomandazioni espresse dal Congresso, dopo la sua missione di osservazione delle elezioni comunali, che si sono svolte a marzo-aprile;

b. esprime l’auspicio che i nuovi progetti relativi all’amministrazione locale in Kosovo consentiranno di trovare una soluzione soddisfacente, atta a permettere a tutte le comunità di partecipare alla vita locale del Kosovo, nello spirito della Carta europea dell’autonomia locale e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo;

c. ribadisce il ruolo essenziale che le autorità locali e regionali possono svolgere per la riconciliazione delle comunità e per la promozione della stabilità politica dell’Europa del Sud-est;

3. Raccomanda ai governi dei paesi dell’Europa del Sud-est :

a. di adottare programmi d’azione riguardanti le autorità locali e regionali, conformemente alle conclusioni della Conferenza ministeriale di Zagabria sulla governance democratica a livello locale e regionale (ottobre 2004) e, a tal fine:

i. di sviluppare il dialogo tra autorità centrali e locali, e tra associazioni di poteri locali e regionali e autorità statali;

ii. propone che ogni governo istituisca una "Task Force" che possa fungere da meccanismo di coordinamento e permettere di valutare l’attuazione dei programmi nazionali in ciascuno dei paesi.

b. di firmare e/o ratificare, qualora non l’avessero ancora fatto, la Carta europea dell’autonomia locale e la Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera (STE 106 e i suoi due Protocolli addizionali); incoraggia al riguardo la firma di accordi interstatali sullo sviluppo della cooperazione transfrontaliera e inter-territoriale tra autorità locali e regionali, in quanto seguito da dare alla Dichiarazione politica di Chisinau adottata il 5 e 6 novembre 2003 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa;

c. di sostenere la conclusione, in seno al Consiglio d’Europa, del progetto di terzo protocollo alla Convenzione-quadro sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività e autorità territoriali relativo allo status giuridico degli organismi di cooperazione transfrontaliera, conformemente alle conclusioni della Conferenza ministeriale di Budapest (24-25 febbraio 2005) ;

d. di sostenere l’Euroregione Adriatica, lanciata nel corso della Conferenza di Termoli nel novembre 2004, per garantirle i mezzi materiali e finanziari necessari per lo sviluppo del suo programma di attività;

e. di creare, con il sostegno delle organizzazioni internazionali ed europee competenti, delle politiche tese a migliorare le condizioni economiche a livello locale e regionale, e in particolare a garantire servizi pubblici di base, elaborati dalle Nazioni Unite a favore della popolazione locale (accesso all’acqua, all’energia, all’alloggio, alle cure mediche, all’istruzione....);

f. di definire delle politiche a favore di un turismo sostenibile, in particolare promuovendo misure specifiche, quali: prolungare la stagione turistica, condurre una promozione mirata nei confronti dei pensionati dell’Europa del Nord, garantire la formazione del personale con funzioni manageriali, migliorare i numerosi servizi e le infrastrutture turistiche, ecc.;

g. di adottare le misure necessarie per dotare le collettività locali e regionali di competenze che consentano loro:

i. di avere una migliore amministrazione dei beni pubblici nei loro comuni, compresi quelli che possono essere privatizzati;

ii. di sviluppare delle partnership pubbliche-private a livello locale e regionale (particolarmente mediante l’imprenditoria del settore pubblico, per realizzare il più rapidamente possibile le infrastrutture necessarie);

h. di adottare delle leggi destinate a dare un maggior margine di sicurezza agli investimenti e a lottare contro la corruzione a livello locale e regionale, al fine di ripristinare la fiducia degli investitori e di incoraggiare i cittadini a partecipare maggiormente agli affari pubblici, e a tale scopo:

i. di adottare delle misure che consentano alle autorità locali e regionali di partecipare al processo di elaborazione delle Strategie nazionali contro la corruzione;

i. di vigilare alla messa in atto del Codice di condotta europeo, relativo all’integrità politica degli amministratori locali e regionali, adottato dal Congresso nel 1999;

ii. di completare le attività di lotta contro la corruzione predisposte a livello nazionale sollecitando le autorità locali e regionali ad adottare delle disposizioni particolari, che tengano conto delle specificità di ogni città e regione del Sud-est europeo, per prevenire la corruzione, contrastarla e sensibilizzare l’opinione pubblica a tali interventi;

iii. di associare le collettività locali e regionali alla gestione degli Uffici pubblici di informazione (gestiti dalle autorità statali), allo scopo di sensibilizzare il pubblico alle misure di lotta contro la corruzione;

iv. di istituire dei comitati di contatto specializzati, comprendenti dei rappresentanti di tutti i livelli amministrativi (locale, regionale e nazionale), con la partecipazione attiva delle associazioni di poteri locali e regionali, allo scopo di elaborare in particolare dei programmi di educazione civica destinati a sensibilizzare i giovani alla lotta contro la corruzione;

j. per quanto riguarda la situazione dei rifugiati e dei profughi nei loro paesi:

i. di facilitare, nell’ambito dei comuni interessati, l’accesso ai finanziamenti per un alloggio adeguato;

ii. di garantire l’accesso ai diritti (senza ostacoli, né discriminazioni) per i rifugiati, le persone che fanno ritorno alle loro case e i profughi, e in particolare l’accesso all’occupazione, all’educazione e ai servizi comunali, in conformità alle norme e agli acquis internazionali;

iii. di risolvere il problema degli insediamenti abusivi, conformemente agli impegni assunti nella Dichiarazione di Vienna sui programmi nazionali e regionali nel campo degli insediamenti non autorizzati nell’Europa sudorientale, firmata dai Ministri del Sud-est europeo il 28 settembre 2004;

iv. di incoraggiare i comuni a istituire delle associazioni e delle cooperative per l’alloggio, favorendo le partnership tra aziende pubbliche e private, allo scopo di sviluppare un mercato immobiliare accessibile a tutte le classi sociali;

4. Invita i responsabili del Patto di Stabilità per l’Europa del Sud-est e i governi e gli enti donatori nell’Europa del Sud-est:

a. ad accordare il loro sostegno a progetti specifici volti a rafforzare la democrazia locale e regionale e la cooperazione transfrontaliera nei paesi dell’Europa del Sud-est;

b. a esaminare con attenzione, e a sostenere finanziariamente i progetti presentati dal Congresso a favore dell’Europa sudorientale, in particolare quelli indirizzati a sviluppare la Rete NALAS, le Agenzie della Democrazia locale e l’organizzazione di un 7° Forum delle città e regioni dell’Europa del Sud-est, previsto nel novembre 2005 in Romania;

c. a continuare a sostenere i progetti indirizzati a sviluppare la cooperazione transfrontaliera tra autorità locali e regionali dell’Europa sudorientale, in particolare grazie allo sviluppo di Euroregioni operative;

5. Invita le organizzazioni non governative attive nel campo della cooperazione tra autorità locali e regionali in Europa2:

a. ad incoraggiare lo sviluppo di partenariati tecnici, di scambi di esperienze e di progetti puntuali con le città e le regioni dell’Europa del Sud-est (richieste e proposte di nuovi partenariati, programmi specifici di finanziamenti nel quadro dei programmi dell’Unione europea, attività di promozione di partnership in settori specifici, quali l’energia, l’ambiente, il turismo, i trasporti, la gestione delle acque e dei rifiuti, le questioni riguardanti la gioventù, l’educazione, la cultura ...);

b. a fornire il loro contributo ai programmi di cooperazione promossi dal Congresso (in particolare i progetti delle Agenzie della Democrazia locale (ADL), della Rete delle Associazioni di poteri locali dell’Europa del Sud-est (NALAS) e dell’Euroregione Adriatica);

6. Raccomanda al Comitato dei Ministri, sulla base della Dichiarazione di Budva adottata all’unanimità il 12 ottobre 2004, di esaminare con attenzione i progetti presentati dal Congresso in vista della richiesta di contributi volontari. Si tratta di progetti che mirano a sviluppare la democrazia locale e regionale nell’Europa sudorientale, e riguardano essenzialmente lo sviluppo della Rete delle associazioni di poteri locali dell’Europa del Sud-est (NALAS), l'Associazione delle Agenzie della democrazia locale (AADL) e i programmi di formazione della Rete ENTO;

7. Invita la Commissione europea:

a. a rafforzare il ruolo svolto dalle autorità locali e regionali nel processo di democratizzazione nella zona occidentale dei Balcani;

b. ad associare il Consiglio d’Europa, e in particolare il Congresso, ai programmi che sta attuando nell’Europa del Sud-Est, in particolare la nuova politica di vicinato, tenendo conto in particolare dei progetti presentati dal Congresso in vista dello sviluppo della democrazia locale e regionale e della cooperazione transfrontaliera nell’Europa del Sud-est;

c. a continuare a garantire il suo sostegno ai progetti globali dell’Associazione delle Agenzie della Democrazia locale (AADL), che riunisce attualmente 11 agenzie nell’Europa del Sud-est;

d. a sostenere finanziariamente i progetti presentati dalla Rete NALAS.

1 Discussa dal Congresso ed addottata il 2 giugno 2005, 3° seduta (ved. doc. CG (12) 11, progetto di raccomandazione presentato da G. Angelov (“Ex-Republica jugoslava di Macedonia”, L, EPP/DC), relatore).

2 Assemblea delle Regioni d’Europa (ARE), Associazione delle Regioni Frontaliere europee (ARFE), Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE), Città e Governi locali Uniti e la Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (CRPM)