40ª SESSIONE

Seconda parte

Tenere Referendum a Livello Locale

Raccomandazione 459(2021)[1]

1. Il Congresso dei poteri locali e regionai del Consiglio d’Europa si riferisce:

a. alla Carta europea dell’autonomia locale (STE  N. 122, 1985) e al suo Protocollo aggiuntivo sul diritto di partecipare agli affari delle collettività locali (STE N. 207, 2009);

b. alla Convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale

(STE N. 144, 1992);

c. alla Raccomandazione 1704 (2005) dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa su “Referendum: verso le buone prassi in Europa”;

d. alla Risoluzione 2251 (2019) dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa sull’aggiornamento delle linee guida per garantire referendum equi negli Stati membri del Consiglio d’Europa;

e. al Codice di Buona condotta in materia elettorale della Commissione di Venezia (2002);

f. alle linee guida riviste della Commissione di Venezia sulla realizzazione dei Referendum (2020);

g. alle Priorità del Congresso per 2017-2020 e alle nuove priorità per 2021-2026 che mettono un forte accento sulla promozione di una maggiore partecipazione attiva dei cittadini alla vita locale e regionale per migliorare la democrazia locale negli Stati membri del Consiglio d’Europa;

h. all’Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 16 dell’ONU: Pace, Giustizia e Istituzioni forti; Obiettivo 16.7: Assicurare un processo decisionale reattivo, inclusivo, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli.

2. Il Congresso sottolinea che:

a. i referendum sono sempre più utilizzati come strumenti di partecipazione democratica diretta per risolvere problemi di importanza fondamentale per la vita delle popolazioni. I referendum diventano pertanto frequentemente motivi di controversia, per via dei rischi potenziali di contrasto dei loro quesiti e dei problemi che possono sorgere durante la campagna referendaria corrispondente;

b. benché i referendum nazionali attirino oggi molta attenzione, la maggior parte dei referendum organizzati negli Stati membri del Consiglio d’Europa sono locali. Tuttavia i referendum locali sono essenziali per misurare la volontà dei cittadini su temi concreti che hanno un impatto diretto sulla loro vita quotidiana;

c. tenuto conto di quanto sopra, sono necessarie linee guida efficaci per consentire agli Stati membri di utilizzare i referendum locali in modo responsabile in linea con le norme del Consiglio d’Europa, più particolarmente la Carta europea dell’autonomia locale, nonché le norme e le migliori prassi internazionali.

3. Alla luce di quanto sopra e dei principi e norme radicati nel patrimonio elettorale europeo, il Congresso invita il Comitato dei Ministri a sollecitare gli Stati membri:

a. ad attuare le linee guida e le buone prassi esistenti sulla realizzazione di referendum in particolare quali definite dalla Commissione di Venezia nel Codice di buona condotta in materia elettorale e nelle linee guida riviste sulla realizzazione di referendum quando sono pertinenti al livello locale;

b. a ricorrere maggiormente alle assemblee cittadine e simili strumenti di democrazia deliberativa per accompagnare la realizzazione di referendum locali al fine di attenuare le tensioni e promuovere una decisione informata da parte dei cittadini;

c. per analogia con le disposizioni sulla partecipazione alle elezioni locali contenute nella Convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, ad accordare il diritto di voto nei referendum locali agli stranieri che risiedono legalmente nel loro paese da cinque anni.

4. Il Congresso si impegna a prendere in considerazione le linee guida incluse nelle motivazioni e le altre norme pertinenti durante l’osservazione di referendum locali negli Stati membri.



[1] Discussa e approvata dal Congresso il 16 giugno 2021, 2a seduta (si veda il documento CG(2021)40-11, relazione esplicativa), relatore: Vladimir PREBILIC, Slovenia (L, SOC/G/DP).