Risoluzione 185 (2004) 1 sulla promozione del turismo culturale quale fattore di sviluppo delle regioni

Il Congresso, avendo esaminato la proposta della Camera delle Regioni,

1. Considerando le attività condotte nel quadro del Consiglio d’Europa e segnatamente:

a. la Raccomandazione N° R(2003)1 del Comitato dei Ministri agli stati membri sulla promozione del turismo, volta a favorire il patrimonio culturale quale fattore di sviluppo sostenibile;

b. la Raccomandazione N° R (94) 7 del Comitato dei Ministri agli stati membri relativa a una politica generale a favore del turismo sostenibile e dello sviluppo di un turismo rispettoso dell’ambiente;

c. la Raccomandazione N° R (95) 10 del Comitato dei Ministri agli stati membri relativa a una politica di sviluppo del turismo sostenibile nelle zone protette;

d. la Risoluzione N° (98) 4 del Comitato dei Ministri sugli itinerari culturali del Consiglio d’Europa;

e. la Raccomandazione N° 1133 (1990) sulle politiche europee in materia di turismo e la Risoluzione 1148 (1998) sulla necessità di accelerare lo sviluppo del turismo nell’Europa centrale e orientale, entrambe adottate dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa;

f. la Raccomandazione N° 31 (1997) e la Raccomandazione 40 (1998) del Congresso dei Poteri locali e regionali d’Europa sulla bozza preliminare della Convenzione europea del paesaggio;

g. le dichiarazioni adottate nel corso dei Convegni europei delle Città storiche, organizzati dal Congresso dei Poteri locali e regionali d’Europa;

2. Considerando le attività di altre organizzazioni e istituzioni internazionali, e in particolare dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco), dell’Unione europea, del Consiglio internazionale dei Monumenti e Siti (Icomos) e dell’Organizzazione mondiale del turismo;

3. Riconoscendo che il turismo è diventato un fenomeno complesso, in rapido mutamento, con notevoli dimensioni economiche, sociali, educative, scientifiche e estetiche;

4. Notando che il turismo offre la possibilità di scoprire altre regioni e altre culture e che lo sviluppo del turismo in generale, e da parte delle autorità regionali, in particolare, può aiutare a ravvicinare i popoli, suscitando la consapevolezza e il rispetto della diversità delle culture e dei modi di vita;

5. Considerando che il turismo culturale è una forma di turismo che consente di scoprire siti e monumenti delle regioni, nonché quel mosaico rappresentato da luoghi, tradizioni, forme artistiche, celebrazioni e esperienze che caratterizza una regione e i suoi abitanti;

6. Convinto che il turismo aiuta a ravvicinare i popoli, a sviluppare il sentimento di un’identità europea e la consapevolezza dei valori del patrimonio culturale dei popoli nella loro diversità regionale, promuovendo nel contempo il rispetto per le diverse culture e costituendo un fattore di tolleranza;

7. Consapevole delle attività riguardanti vari itinerari culturali, individuati dall’Istituto europeo degli itinerari culturali;

8. Notando la recente tendenza dei governi europei a trasferire delle responsabilità nel campo del turismo alle autorità regionali;

9. Convinto dell’importanza di creare un turismo culturale regionale sostenibile di elevata qualità, in grado di sensibilizzare le popolazioni al patrimonio culturale europeo:

10. Invita le autorità regionali degli stati membri del Consiglio d’Europa a:

a. continuare in modo metodico la strategia a favore dello sviluppo sostenibile di un turismo culturale;

b. studiare gli effetti a breve, media e lunga scadenza dello sviluppo del turismo, e in particolare gli aspetti legati al contesto storico, culturale, sociale ed economico;

c. sviluppare una metodologia pratica che consenta di fare un inventario del patrimonio e di analizzare il potenziale turistico di un determinato patrimonio;

d. istituire delle strutture di lavoro speciali per la promozione e lo sviluppo della strategia a favore di un turismo regionale;

e. predisporre la partecipazione e la consultazione di tutti i soggetti interessati all’elaborazione e all’attuazione di una strategia regionale, ivi compresi gli specialisti della preservazione, i proprietari e i gestori dei siti, gli operatori turistici, i rappresentanti del settore dei trasporti, gli amministratori eletti locali, le associazioni e la popolazione nel suo insieme;

f. perseguire una cooperazione transfrontaliera e istituire degli organi di cooperazione regionale, in vista di promuovere il turismo culturale regionale oltre le frontiere;

g. cooperare, o concludere accordi con i professionisti del settore turistico, come per esempio gli operatori turistici, allo scopo di promuovere il turismo culturale nelle loro regioni;

h. sforzarsi di proporre ai turisti delle esperienze turistiche il più possibile diversificate, che comprendano, per esempio, accanto alle visite ai luoghi più tradizionali, quali i siti archeologici, le chiese, i castelli, i musei, ecc.. delle visite imperniate sulle tradizioni gastronomiche regionali, sui prodotti rurali o industriali della regione, ecc;

i. riconoscere che lo sviluppo del turismo e i progetti relativi alle infrastrutture dovrebbero tenere conto della dimensione estetica, sociale e culturale, dei paesaggi naturali e culturali, delle caratteristiche della biodiversità e del contesto visivo più ampio delle località che costituiscono il patrimonio;

j. sfruttare pienamente le attrattive temporanee del turismo culturale, quali mostre, rappresentazioni teatrali, festival;

k. controllare il flusso di turisti nei siti particolarmente sensibili del patrimonio culturale, che potrebbero subire danni fisici in caso di eccessivo sfruttamento;

l. sostenere la creazione di itinerari culturali europei, che riuniscano regioni dell’Europa occidentale, centrale e orientale per sviluppare strategie, politiche e progetti turistici;

m. riconoscere che dovrebbe essere intrapresa in futuro una cooperazione interregionale più intensa nel campo degli itinerari culturali, secondo il modello della cooperazione esistente, quale le Vie dei pellegrinaggi, le Vie della seta, il patrimonio dei Vichinghi, l’itinerario europeo dell’architettura gotica, ecc.;

n. promuovere la cooperazione regionale nel quadro degli itinerari culturali esistenti e rivolgere un’attenzione particolare ai progetti finalizzati a riunire regioni dell’Europa occidentale e orientale;

o. scambiare esperienze nel campo del trasferimento e della condivisione di competenze tra il governo centrale e i livelli di governo regionale;

p. predisporre la formazione dei loro funzionari e dei politici regionali eletti sui metodi per promuovere il turismo culturale e per utilizzarlo in modo ottimale, ma sostenibile;

q. avvalersi delle nuove tecnologie, quali Internet, per promuovere il turismo culturale delle loro regioni;

r. procedere a valutazioni periodiche in modo da poter adattare gli obiettivi, se del caso, oppure mutare le priorità e i metodi di lavoro, o rinnovare le attività previste, alla luce dell’esperienza acquisita;

s. creare e promuovere delle reti e istituire dei partenariati per la promozione del turismo culturale regionale su scala più vasta;

t. sostenere le iniziative locali o regionali promosse da vari gruppi della società civile, da associazioni o da organizzazioni, allo scopo di sostenere dei progetti nel campo del patrimonio culturale regionale, quali festival popolari, rappresentazioni teatrali e proposte di prenotazioni, festival di canzoni e di musica nelle lingue regionali e secondo le tradizioni regionali, quali fattori atti a stimolare il turismo culturale regionale;

11. Invita la Commissione della Cultura e dell’Educazione della Camera delle Regioni a continuare le proprie attività nel campo del turismo culturale, in particolar modo quelle legate agli itinerari culturali europei, in cooperazione con la Direzione Generale IV (Educazione, Cultura e Patrimonio, Gioventù e Sport) e, ogni qualvolta si riveli opportuno, con l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

1 Discussa e approvata dalla Camera dei regioni, il 25 maggio 2004 e addottata dalla Commissione permanente del Congresso il 27 maggio 2004, (ved. Doc. CPR (11) 3, progetto di risoluzione presentato da G. Virag (Romania, R, PPE/DC) e G. Krug (Germania, R, SOC) relatori).