14a SESSIONE

SESSIONE PRIMAVERILE
Malaga, 13-14 marzo 2008

Per un impegno dei poteri locali e regionali in favore dello sviluppo sostenibile

Risoluzione 247 (2008)[1]

1. L’uomo utilizza le risorse naturali a un ritmo sfrenato e senza precedenti e, se la tendenza attuale dovesse continuare, si prevede che, entro il 2050, occorrerà ogni anno l’equivalente delle risorse di due pianeti. Nel contempo, si registrano ovunque nel mondo gravissimi danni causati dalle catastrofi ecologiche.

2. In Europa, come nel resto del mondo, comincia a farsi strada la consapevolezza che il comportamento collettivo e individuale deve cambiare rapidamente e in modo radicale, se si vogliono evitare le catastrofi, e che occorre creare delle società responsabili, in grado di trasmettere un pianeta sano alle generazioni future.

3. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa raccomanda un’impostazione socialmente responsabile, basata sui diritti e sulle responsabilità, nonchè su una nuova percezione del valore dei prodotti. Ritiene che i cittadini siano disposti a prendere in considerazione i criteri ecologici ed etici nelle loro scelte in materia di consumi, se sono convinti dell’affidabilità delle informazioni che vengono loro trasmesse.

4. Fino a poco tempo fa, gli appelli a favore di un consumo più responsabile e etico provenivano essenzialmente dalle associazioni e dalla società civile. In considerazione, però, della portata di tale compito, il Congresso constata con soddisfazione che le collettività territoriali stanno sviluppando delle iniziative determinate e coraggiose e intendono ormai svolgere un ruolo centrale nello sviluppo della cittadinanza ecologicamente responsabile.

5. Il Congresso è convinto che i poteri locali e regionali dovrebbero integrare le questioni ecologiche in tutti gli aspetti che rientrano nella sfera delle loro responsabilità; contribuiranno in tal modo a tutelare l’ambiente e le risorse e stabiliranno dei modelli di comportamento sani e ecologicamente responsabili. Possono servire da interfaccia sia per le misure promosse dall’alto, che per le iniziative volute dai cittadini stessi.

6. Il Congresso esprime preoccupazione per la notevole influenza esercitata dalla pubblicità sui comportamenti del consumatore, che genera il sovraconsumo o il « malconsumo », provocando nel contempo un senso di frustrazione e di isolamento. Un consumo responsabile consente di rafforzare il senso di appartenenza solidale a una comunità e di definire nuovi modelli economici e sociali basati su criteri etici e ambientali.

7. Inoltre, una riduzione dell’impatto ecologico dell’attività umana porta a una riduzione delle spese stanziate per la lotta contro i rischi sanitari e contribuisce a preservare un ambiente di vita piacevole.

8. Il Congresso invita i poteri locali e regionali degli Stati membri del Consiglio d’Europa e degli Stati osservatori a:

a. attuare strategie per la pianificazione spaziale e definire metodi di valutazione atti a stimolare la sostenibilità sociale e ambientale, oltre che una crescita economica rispettosa dell’ambiente. Tali strategie dovrebbero

i.          predisporre delle politiche integrate in materia di trasporti e mobilità che agevolino l’utilizzo dei trasporti pubblici e dei trasporti alternativi « soft » (bicicletta, marcia a piedi), il controllo dello « spazio condiviso » e il car sharing;

ii.          definire delle politiche di occupazione del suolo che riducano le distanze tra il domicilio e il luogo di lavoro, avvicinando geograficamente le imprese, i negozi e le aree residenziali e che facilitino l’apertura di servizi commerciali e amministrativi di prossimità;

iii.         sostenere le strutture e le organizzazioni innovative, quali zone e servizi eco-compatibili, cooperative e organizzazioni di commercio equo e solidale;

b. stimolare una gestione responsabile e ecologica delle risorse, nell’insieme dei loro settori di competenza e:

i.          raccogliere e riciclare i rifiuti ed essere tra i primi a utilizzare i prodotti riciclati;

ii.          accertarsi che tutti gli edifici dipendenti dalle amministrazioni comunali siano conformi a norme ambientali elevate in materia di costruzione, riabilitazione, manutenzione e funzionamento, e utilizzino l’energia in modo razionale;

iii.         sostituire, per quanto possibile, la necessità degli spostamenti fisici con comunicazioni elettroniche o telefoniche;

iv.         gestire gli spazi verdi pubblici in una prospettiva ecologica;

v.         utilizzare prodotti agricoli biologici e tipici del territorio nelle scuole e nelle mense, per incoraggiare abitudini alimentari sane e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione della qualità degli alimenti;

vi.         sensibilizzare i funzionari territoriali a tali questioni e proporre delle formazioni più specializzate per coloro che si occupano di sviluppo sostenibile;

c. sensibilizzare il vasto pubblico alle sfide del consumo sostenibile e, con l’assistenza degli attori locali interessati:

i.          proporre orientamenti e informazioni sulle pratiche del consumo responsabile e socialmente equo,

ii.          favorire presso i giovani, nell’ambito delle loro attività scolastiche ed extrascolastiche, l’acquisizione di comportamenti e di conoscenze fondamentali per prepararli a un consumo responsabile;

d. adottare agevolazioni fiscali e finanziarie che costituiscano degli incentivi o siano misure dissuasive, per stimolare comportamenti e modi di vita responsabili nei confronti dell’ambiente e che mirino a:

i.          garantire la conformità con la legislazione relativa all’aria, all’acqua e all’inquinamento acustico e a penalizzare chi inquina;

ii.          favorire delle valutazioni ambientali, dei materiali a basso consumo energetico e fonti di energia rinnovabili;

iii.         scoraggiare l’utilizzo eccessivo dell’auto, facendo pagare i parcheggi e imponendo una tassa “sul traffico”;

e. vigilare affinché gli appalti pubblici tengano conto della sostenibilità sociale e ambientale e incoraggiare in tal modo la crescita in questi settori, spronando altri settori di attività a modificare i loro metodi di produzione, di distribuzione e di lavoro, per soddisfare tale esigenza;

f. vigilare affinché i cittadini partecipino al processo decisionale riguardante le politiche pubbliche e dispongano delle informazioni e dei servizi di cui hanno bisogno per praticare un consumo responsabile;

g. cooperare con le imprese per lanciare dei progetti di responsabilizzazione sociale sulle questioni relative all’ambiente e all’etica dei consumi.

9. Il Congresso chiede alla propria Commissione dello sviluppo sostenibile di operare in stretta cooperazione con la Commissione della coesione sociale del Congresso, che esamina attualmente le questioni sociali relative ai consumi responsabili e di distribuire le conclusioni delle due commissioni.



[1] Discussa e adottata dalla Commissione permanente del Congresso il 13 marzo 2008 (ved. documento CG(14)32RES, progetto di risoluzione presentata da V. Kadokhov, Federazione di Russia (R, SOC), relatore)