Raccomandazione 68 (1999)1 sulla partecipazione delle donne alla vita politica nelle regioni Europee

Il Congresso,

Esaminata la proposta della Camera delle Regioni,

1. Considerando il campo di intervento tracciato dalla dichiarazione finale dei Ministri degli Stati partecipanti alla Conferenza di Istanbul (13-14 novembre 1997) sul tema: "Parità tra le donne e gli uomini come criterio fondamentale della democrazia";

2. Riferendosi alle attività condotte in questo campo dall'Unione europea;

3. Tenendo ugualmente conto delle attività condotte dalle organizazioni europee di enti locali e regionali in questo settore e riferendosi in particolare alla dichiarazione finale della conferenza sulla "partecipazione delle donne alla vita politica a livello regionale", organizzata dall'ARE il 7 novembre 1998 a Torino;

4 Considerando i risultati dell'indagine condotta dal Congresso sulla rappresentanza dei membri di sesso femminile nelle istituzioni regionali dei paesi membri;

5. Sottolineando che la suddetta indagine ha dimostrato che, benché il tasso di partecipazione delle donne alla vita pubblica sia ancora molto diverso tra un paese e l'altro, globalmente la presenza di rappresentanti femminili elette in seno alle istituzioni regionali permane insoddisfacente;

6. Richiama l'attenzione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa sulle iniziative adottate in Europa per agevolare la partecipazione femminile alla vita pubblica, quali descritte nella relazione presentata dalla Sig.ra Dini (Italia) sul tema: "La partecipazione femminile alla vita politica nelle regioni europee" (doc.CPR (6) 4 Parte II), che possono costituire una fonte di ispirazione e di riflessione per tutte le regioni europee;

7. Chiede ai Governi degli Stati membri:

a. di modificare le legislazioni nazionali, al fine di eliminare gli ostacoli che si frappongono alla messa in opera di autentiche pari opportunità tra donne e uomini nella vita politica e di riconoscere giuridicamente la legittimità delle azioni anti discriminatorie;

b. di introdurre dei provvedimenti positivi atti a facilitare l'accesso delle donne alle funzioni pubbliche e politiche, in collaborazione con gli enti locali e regionali, conformemente al principio di sussidiarietà;

c. di agevolare, in collaborazione con gli enti regionali, l'introduzione di misure volte ad aumentare la presenza femminile nelle istituzioni regionali, quali, per esempio:

- la sensibilizzazione dei partiti politici all'opportunità di presentare candidature femminili in occasione delle elezioni amministrative;

- l'organizzazione di corsi di formazione specifici rivolti alle candidate, al fine di familiarizzarle con le tecniche politiche e di campagne di sensibilizzazione finalizzate a far loro superare i timori di non avere le competenze sufficienti e a motivarle perché assumano un impegno attivo nella vita politica;

- l'istituzione di provvedimenti concreti volti a consentire alle candidate di conciliare vita familiare e esercizio di una professione e funzioni politiche;

- il sostegno delle attività comuni tra partiti politici intese ad accrescere il numero delle donne impegnate nella vita politica attiva;

d. di prevedere l'esame dei documenti preparati sul tema dal Congresso e dalle organizzazioni interregionali che lavorano in stretta collaborazione con quest'ultimo, nonché una valutazione delle questioni sollevate da parte delle istituzioni governative competenti e delle Assemblee dei rappresentanti eletti, al fine di trasmettere al Congresso i loro commenti e le loro conclusioni e, se del caso, le attività intraprese per migliorare la situazione.

1 Discussa e approvata dalla Camera delle Regioni il 16 giugno 1999 e adottata dalla Commissione Permanente del Congresso il 17 giugno 1999 (ved. Doc. CPR (6) 4 riv., progetto di Raccomandazione presentato dalla Sig.ra P. Dini, Relatore)