Parere 111 sulla relazione del comitato dei saggi al comitato dei ministri “costruire la grande europa senza divari”

Il Congresso,

1. Cosciente dell’importanza che riveste per la discussione sul futuro del Consiglio d’Europa la relazione del Comitato dei Saggi indirizzata il 3 novembre 1998 al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sotto il titolo “Costruire la Grande Europa senza divari”, in seguto ai lavori richiesti dal 2° Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa, tenutosi a Strasburgo nell’ottobre del 1997;

2. Esprimendo la sua soddisfazione per il fatto che non solo il Comitato dei Saggi abbia consultato l’Ufficio di Presidenza del Congresso nell’ambito dell’eleborazione della sua relazione, ma che inoltre i Delegati dei Ministri abbiano chiesto un Parere al Congresso sulla relazione scaturita dai lavori dei Saggi, nella fase attuale di riflessione sull’attuazione della relazione;

3. Riferendosi alla relazione più dettagliata presentata sull’argomento in questione dai Relatori Jean-Claude Van Cauwenberghe e Halvdan Skard alla Commissione Permanente del Congresso, il 4 marzo 1999 (CG (5) 26 Parte II);

4. Tenendo conto del Parere n. 208 adottato dall’Assemblea parlamentare sulla relazione del Comitato dei Saggi il 26 gennaio 1999, in base alla relazione di Peter Schieder;

5. Esprime il suo accordo con le grandi linee sviluppate nella relazione del Comitato dei Saggi a proposito delle questioni afferenti agli ambiti di competenza del Congresso;

6. Stima tuttavia che tutti gli obiettivi previsti dalla relazione dei Saggi e dal Vertice, e in particolare quelli che interessano il Congresso, non potranno essere realizzati senza un rafforzamento dei mezzi messi a disposizione dell’Organizzazione che, rispetto a quelli di cui dispongono l’Unione Europea e l’OSCE, appaiono oggi quasi derisori;

7. Sottolinea il suo accordo con le proposte avanzate dal Comitato dei Saggi per quanto riguarda il Congresso dei Poteri Locali e Regionali d’Europa, segnatamente ai paragrafi 53-56 della relazione;

8. Ritiene tuttavia che tali questioni siano strettamente legate a una revisione della Carta del Congresso e che spetterà alla 6a Sessione pleniaria del Congresso (15-17 giugno 1999) formulare proposte più dettagliate inerenti alla revisione della Carta;

9. Chiede pertanto al Comitato dei Ministri di voler prendere in considerazione tali questioni legate alla revisione della Carta nell’ambito di una prassi specifica di revisione che dovrebere essere avviata dopo la Sessione del Congresso e prima del’inizio dell’anno 2000, data limite per quanto riguarda un deterninato numero di disposizioni transitorie che il Comitato dei Ministri aveva stabilito al momento dell’adozione della Carta del Congresso nel 1994;

10. È pienamente d’accordo con la proposta del Comitato dei Saggi di riesaminare le sue strutture e i suoi metodi di lavoro, segnatamente in vista dello svolgimento di una seconda Sessione annuale e della creazione di un piccolo numero di Commissioni statutarie, al fine di rafforzare la partecipazione attiva dei delegati alle sue attività e di dare una più vasta dimensione politica a queste ultime; mostra tuttavia, sin da adesso, più di una riserva riguardo all’idea che simili cambiamenti non dovrebbero comportare alcun costo addizionale per l’Organizzazione. Anche se il Congresso e le sue due Camere s’impegnano a fare tutto il possibile per compensare al massimo il costo prodotto da tali provvedimenti, nell’ambito del suo bilancio effettivo, appare indispensabile un aumento dei suoi mezzi finanziari e delle sue risorse umane;

11. Saluta la proposta dei Saggi di concedere al Congresso un più vasto campo d’azione nella gestione dei crediti all’interno di un pacchetto finanziario e si rallegra di constatare che tale obiettivo è stato ampiamente raggiunto nell’ambito del Bilancio del Consiglio d’Europa per l’anno 1999; constata tuttavia che tale bilancio continua a presentare i crediti assegnati per la cooperazione del Congresso, segnatamente per quanto concerne i paesi dell’Europa centrale e orientale, in un altro titolo del Bilancio (articolo 9202) e chiede che tale articolo sia trasferito al Titolo V, già a partire dal bilancio dell’anno 2000;

12. Ricorda in tale contesto che il sistema d’indennizzo dei membri del Congresso non è adeguato alla realtà del CPLRE e reitera la sua richiesta di attuazione d’un sistema specifico diverso da quello degli esperti governativi e che si avvicini piuttosto a quello vigente per i membri dell’Assemblea parlamentare o certi membri della Corte europea dei diritti dell’uomo;

13. Saluta la conclusione del Comitato dei Saggi in vista di un rafforzamento della consulatazione del Congresso da parte del Comitato dei Ministri, ma allo stesso tempo gli rincresce il fatto che i Saggi non abbiano affrontato il problema della consultazione del Congresso da parte dell´Assemblea parlamentare che tuttavia era prevista in termini identici all’articolo 2 paragrafo 2 della Risoluzione statutaria (94) 3 che istituiva il Congresso, nonché la questione di una associazione del Congresso, secondo modalità adeguate, alle consultazioni regolari tra il Comitato dei Ministri e l’Assemblea parlamentare, segnatamente nell’ambito del Comitato misto;

14. Sottolinea in tale contesto l’originalità della struttura politica del Congresso che, grazie alle sue due Camere, permette di associare direttamente gli eletti a livello locale e regionale alla costruzione dell’Europa e, considerati il principio di sussidiarietà e in particolare le competenze estese di cui le regioni godono in deterninati paesi, ritiene necessario essere maggiormente consultato e associato ai lavori dei Comitati direttivi - non solo quelli del CDLR - e alle conferenze specializzate;

15. Reitera in tale contesto l’idea che sarebbe importante che l’Assemblea parlamentare prevedesse meccanismi di consultazione del Congresso, negli ambiti di sua competenza, e ugualmente negli ambiti non coperti dalla Commissione dell’ambiente, dell’assetto territoriale e dei poteri locali, e che il Congresso potesse inviare rappresentanti al Comitato misto tra l’Assemblea parlamentare e il Comitato dei Ministri e intervenire nel caso in cui fossero sollevate delle questioni afferenti alla sfera di competenza del Congresso;

16. Prende nota del riconoscimento apportato dai Saggi ai lavori del Congresso per quanto riguarda il controllo degli impegni presi dagli Stati membri (negli ambiti di competenza del Congresso) e si dichiara pronto a perseguire il suo impegno in tale campo, sia per quel che concerne il controllo della Carta europea dell’autonomia locale, l’elaborazione di relazioni, paese per paese, sullo stato della democrazia locale e regionale negli Stati membri e negli Stati candidati all’adesione al Consiglio d’Europa, che per quanto riguarda l’osservazione, in casi appropriati, di elezioni locali o regionali;

17. È convinto che i lavori del Congresso costituiscono un importante contributo per i lavori dell’Assemblea parlamentare, in particolar modo quelli della sua Commissione per il rispetto degli obblighi e degli impegni degli Stati membri del Consiglio d’Europa (Commissione di controllo), del Comitato dei Ministri e dell’Unità di “Monitoring” del Segretario Generale, allorché l’Assemblea o i Delegati affrontato le questioni legate alla democrazia locale e regionale;

18. Saluta le proposte del Comitato dei Saggi per quanto riguarda il miglioramento della visibilità del Consiglio d’Europa, sia nell’ambito dell’uso di lingue non ufficiali, della partecipazione di ONG, dell’organizzazione di Conferenze nazionali sul Consiglio d’Europa, che nell’ambito di un rafforzamento dei centri d’informazione e di documentazione. Simili centri dovrebbero essere creati ugualmente in determinate città altre che le capitali degli Stati membri;

19. Si dichiara pronto a partecipare pienamente a questo tipo di azioni, sia sul piano europeo, ivi compreso mediante l’uso di nuove tecnologie (sito web), quanto sul piano nazionale in cui sarebbe molto utile una valorizzazione dell’azione dei rappresentanti nei diversi organi del Consiglio d’Europa. Il Congresso ricorda che le reti offerte dalle associazioni nazionali e internazionali di poteri locali e regionali, dalle grandi città e regioni che sono in legame permanente con il Congresso, dalle reti specifiche come ENTO (Rete europea degli Enti di Formazione per le Collettività Territoriali) o dalle Agenzie della Democrazia Locale (ADL) costituiscono un notevole apporto per concretizzare una migliore visibilità del Consiglio d’Europa, a condizione di poter consacrare i mezzi necessari ad alimentare tali reti;

20. Mostra il suo accordo con l’idea della conclusione d’un accordo quadro tra il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea, ed esprime l’augurio che un tale accordo possa permettere di rafforzare la cooperazione esistente tra il Congresso e il Comitato delle Regioni e, in modo più specifico, con le commissioni competenti del Parlamento europeo, ed auspica che la dimensione della democrazia locale e regionale sia inclusa in un tale accordo, segnatamente il monitoraggio effettuato dal Congresso;

21. Ricorda che l’OSCE non dispone di rappresentanza dei poteri locali e regionali e che il Congresso e le sue due Camere possono pertanto legittimamente pretendere di assicurare un legame tra tale Organizzazione internazionale e gli eletti locali e regionali degli Stati membri del Consiglio d’Europa, degli Stati candidati e delle organizzazioni che hanno lo statuto d’osservatore, segnatamente su argomenti importanti come l’osservazione di elezioni locali o regionali, la consulatazione inerente alla legislazione in questi ambiti, la formazione degli eletti e dei funzionari locali e regionali, nonché la gestione locale e regionale;

22. Felicitandosi ugualmente, in tal contesto, per il riconoscimento apportato dal Comitato dei Saggi ai lavori della Commissione europea per la Democrazia mediante il Diritto (”Commissione di Venezia”) e per le proposte miranti a svilupparli, s’impegna a perseguire la sua collaborazione con quest’ultima negli ambiti di competenza del Congresso, cooperazione consacrata peraltro nel Regolamento interno di tale Commissione;

23. Saluta il fatto che la relazione del Comitato di Saggi sottolinei l’importanza del Fondo europeo di sviluppo sociale in vista di un miglioramento della coesione sociale tra gli Stati membri del Consiglio d’Europa e auspica in tal contesto che i lavori di tale Fondo favoriscano più ampiamemtte gli sforzi delle collettività locali e regionali miranti a promuovere l’occupazione e il benessere delle loro popolazioni.

1 Discusso e adottato dalla Commissione permanente il 4 marzo 1999 (cfr. doc. CG (5) 26, progetto di Parere, presentato dai sigg. J. C. Van Cauwenberghe e H. Skard, Relatori).