15a SESSIONE PLENARIA
Strasburgo, 27-29 maggio 2008
Mezzi elettronici: una risposta alle necessità dei poteri locali
Raccomandazione 248 (2008)[1]
1. Mentre proseguono a ritmo accelerato le trasformazioni delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, si aprono nuove promettenti prospettive per i poteri locali, che possono ora disporre, come mai in passato, di tecniche e applicazioni per informare i cittadini, raccoglierne i pareri e utilizzarli in seguito per migliorare i servizi forniti.
2. I mezzi elettronici offrono inoltre agli amministratori locali e alle loro amministrazioni notevoli possibilità di migliorare l’organizzazione del lavoro e di garantire la partecipazione di quei settori dell’elettorato che erano in passato riluttanti ad occuparsi del processo politico.
3. In questo campo, non è consentito l’immobilismo. Le nuove tecnologie dell’informazione stanno mutando il volto della democrazia locale e la maggior parte delle iniziative più riuscite sono lanciate da cittadini, piuttosto che dagli enti locali, che si trovano pertanto obbligati a reagire a questo contesto in evoluzione, in cui non sono più in grado di esercitare lo stesso controllo sul modo di condurre il dibattito politico.
4. Per i poteri locali, il miglior modo di raccogliere le sfide rappresentate dal nuovo tipo di emancipazione dei citttadini offerto dai mezzi elettronici è quello di farne essi stessi un uso intelligente, sfruttando le applicazioni della democrazia elettronica e le tecniche per innalzare il livello di fiducia e di impegno della popolazione.
5. I poteri locali devono essere prudenti, oltre che ambiziosi nel loro approccio alle nuove tecnologie; l’uso di nuovi mezzi presuppone spesso conoscenze tecniche sempre maggiori, senza le quali i poteri locali corrono il rischio di commettere errori costosi o di essere messi in disparte. Né bisogna dimenticare il rischio di vedere approfondire il fossato tra le persone che hanno acquisito una cultura informatica e il resto della popolazione, con il conseguente pericolo di scollamento e di esclusione dal dibattito politico di una forte percentuale di cittadini. Un utilizzo avventato dei nuovi media potrebbe quindi indebolire, piuttosto che rafforzare il processo politico.
6. Le tecnologie elettroniche non sono la panacea: se da un lato infatti possono ridurre i costi, stimolando i processi, dall’altro lato, se le procedure e i metodi di lavoro iniziali hanno dei difetti, la loro introduzione rischia semplicemente di aggravare e di rendere più visibili gli inconvenienti e le carenze che fino ad allora erano latenti. Occorre pertanto prestare la massima attenzione al modo di introdurre le nuove tecnologie e applicazioni; prima di implementare qualsiasi nuova applicazione, si devono esaminare accuratamente le finalità, gli obiettivi e i risultati attesi di ogni progetto.
7. È importante tenere presenti i principi essenziali della democrazia locale, evitare di essere tagliati fuori, imparare a fare il miglior uso possibile delle nuove applicazioni, essendo consapevoli dei loro inconvenienti, rischi e pericoli. È evidente che questo settore ha ancora bisogno di orientamenti, valutazioni e supporto. I poteri locali hanno molto da guadagnare a lavorare insieme, per ricercare soluzioni comuni e condividere le buone prassi.
8. In considerazione di quanto precede, il Congresso,
a. convinto che un utilizzo intelligente dei mezzi elettronici da parte dei poteri locali possa accrescere notevolmente la qualità della democrazia locale e l’impegno dei cittadini;
b. convinto che i poteri locali debbano adottare i mezzi elettronici con prudenza, dopo essersi attentamente informati, per evitare errori che potrebbero rivelarsi costosi;
c. consapevole del fatto che numerose importanti innovazioni tecniche a livello locale sono state lanciate da cittadini e che i poteri locali hanno il dovere di reagire per tenere conto di tali evoluzioni;
d. ricordando le attività del Comitato ad hoc del Consiglio d’Europa sulla democrazia elettronica (CAHDE) e i risultati del Simposio del Consiglio d’Europa sulla democrazia elettronica (Strasburgo, 23-24 aprile 2007);
9. Raccomanda al Comitato dei Ministri:
a. di riconoscere il potenziale rappresentato dai mezzi elettronici per migliorare la democrazia locale;
b. di verificare che lo studio dell’utilizzo dei mezzi elettronici all’interno delle amministrazioni locali continui a fare parte delle sue attività intergovernative;
c. di ricercare delle soluzioni al problema del divario digitale, per esempio istituendo dei corsi sulle nuove tecnologie per tutte le fasce di età e per tutti i settori della popolazione;
d. di affrontare la questione della crescente necessità di competenze tecniche per potere utilizzare i mezzi elettronici;
10. Raccomanda al Comitato dei Ministri di chiedere ai governi degli Stati membri:
a. di fornire un supporto logistico ai governi locali per migliorare la democrazia locale tramite l’uso di mezzi elettronici;
b. di accertarsi che le iniziative riuscite realizzate da alcune collettività locali siano ampiamente pubblicizzate e portate a conoscenza delle altre collettività.
[1] Dibattuta e approvata dalla Camera dei poteri locali il 27 maggio 2008 e adottata dal Congresso il 29 maggio, 3° seduta (vedi doc. CPL(15)2REC, progetto di raccomandazione presentata da A. Drobotov, Federazione russa (L, SOC) e E. Van Vaerenbergh, Belgio (L, GILD), relatori).