FORUM STATUTARIO

Lotta al sessismo contro le donne in politica a livello locale e regionale

Raccomandazione 449 (2020)[1]

1. Le donne hanno compiuto notevoli progressi riguardo alla loro partecipazione politica, ma restano sottorappresentate negli organi decisionali politici. Uno degli ostacoli principali a una maggiore rappresentanza femminile negli organi politici è costituito dalle percezioni sessiste del ruolo delle donne nella società, dalle molestie sessuali e dalla violenza. Tali sfide ripetute frenano le donne quando aspirano ad esercitare il loro diritto alla partecipazione politica.

2. Recentemente, gli attacchi sessisti contro le donne impegnate in politica, sia candidate alle elezioni che elette, sono diventati più visibili. Che si tratti di insulti sessisti, di molestie sessuali o di omicidi di stampo sessista, la violenza sulle donne in politica è un fenomeno diffuso in tutti i paesi. È stato chiaramente evidenziato dalle diverse testimonianze di donne politiche che hanno aderito al movimento #MeToo nel 2017 e hanno fornito un’immagine inquietante del fenomeno e della sua portata. 

3. A causa di tale violenza, che ostacola il loro diritto di partecipare pienamente e in condizioni di parità alla vita politica e pubblica e, di conseguenza, compromette i fondamenti della democrazia e il funzionamento delle istituzioni democratiche, le disuguaglianze e i pregiudizi sono radicati nei presupposti necessari per il conseguimento di una pari rappresentanza maschile e femminile in politica. Ha in effetti profonde implicazioni per il dibattito politico pubblico, il processo decisionale democratico e la volontà delle persone di candidarsi. Alcune donne hanno ammesso di essersi autocensurate e di avere abbandonato la politica a seguito di questo tipo di violenza. 

4. In 2011, il Consiglio d’Europa ha adottato la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (STCE n. 210), nota ugualmente come “Convenzione di Istanbul”. Il suo quadro giuridico, pur non citando espressamente la violenza nei confronti delle donne in politica, è sufficientemente vasto per coprire la violenza sessista. Nel marzo 2019 il Consiglio d’Europa ha adottato la Raccomandazione CM/Rec(2019)1: “Prevenire e combattere il sessismo”, che contiene la seguente definizione del sessismo: “ogni atto, gesto, rappresentazione visuale, parola scritta oppure orale, pratica o comportamento che si verifichi nella sfera pubblica o privata, online come pure offline, fondato sull’idea che una persona o un gruppo di persone sia inferiore a causa del suo sesso” e stabilisce un legame tra il sessismo e la violenza sulle donne e le ragazze, per cui gli atti di sessismo “quotidiano” fanno parte di un continuum di violenza, tale da creare un clima di intimidazione, timore, discriminazione, esclusione ed insicurezza, che limita le possibilità e la libertà.

5. Nel 2018, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) e l’Unione interparlamentare hanno condotto uno studio congiunto su “Sessismo, molestie e violenza nei confronti delle donne nei Parlamenti in Europa”. A seguito dei suoi risultati sconcertanti, l’APCE ha adottato nel 2019 un rapporto intitolato “Per la promozione di parlamenti esenti da sessismo e molestie sessuali”. Tale rapporto riconosce che, malgrado le sue gravi e profonde conseguenze, la violenza nei confronti delle donne impegnate in politica è spesso ignorata. Ha pertanto raccomandato di sensibilizzare l’opinione pubblica, rafforzare le misure, rivedere i codici di condotta e monitorare i progressi compiuti raccogliendo regolarmente dei dati al riguardo.

6. Il Congresso dei poteri locali e regionali (di seguito “il Congresso”) dispone di numerosi testi riguardanti le donne in politica e la violenza sulle donne, tra cui in particolare la Risoluzione 404 e la Raccomandazione 390(2016) sulla partecipazione delle donne alla vita politica, e la Risoluzione 303 e la Raccomandazione 288(2010) sulla parità di genere nella vita politica.

7.  Alla luce di quanto esposto e al fine di fornire un contributo agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite n. 5 (Uguaglianza di genere) e n.16 (Pace, giustizia e solide istituzioni), basandosi ugualmente sulle raccomandazioni dell’APCE agli Stati membri relative allaPromozione di parlamenti esenti da sessismo e molestie sessuali”, il Congresso invita gli Stati membri del Consiglio d’Europa a:

a. fornire sostegno e risorse alle autorità locali e regionali, conformemente alla Strategia del Consiglio d’Europa per la parità di genere (2018-2023), che riconosce alle autorità locali e regionali il ruolo di partner naturali e al Congresso quello di attore essenziale per l’attuazione della Strategia e il contributo fornito per la sua realizzazione e ad incoraggiarli a potenziare le capacità delle donne candidate ed elette, in particolare quelle appartenenti a gruppi emarginati, in modo che possano avvalersi maggiormente dei mezzi messi a disposizione dal Congresso, nell’ambito istituzionale del Consiglio d’Europa e dei suoi organi intergovernativi, per promuovere, applicare e valutare la suddetta Strategia;

b. aiutare le collettività locali e regionali a sensibilizzare gli amministratori eletti, il personale comunale e i cittadini sul problema della violenza sulle donne in politica e sul suo impatto negativo sull’esercizio dei diritti democratici;

c. introdurre o modificare dei codici di condotta all’interno delle assemblee nazionali, degli organi e delle istituzioni governative, in modo da vietare esplicitamente i discorsi sessisti e le molestie sessuali, istituendo meccanismi efficaci per le segnalazioni e le sanzioni, e aiutando le autorità locali e regionali ad attuare delle misure riguardanti il sessismo contro le donne in politica;

d. sostenere la ricerca, l’azione, l’elaborazione di politiche e i progetti a livello nazionale, regionale e locale, al fine di comprendere meglio il fenomeno, monitorarne l’evoluzione e adattare i meccanismi per le segnalazioni e le sanzioni ai risultati delle inchieste e studi menzionati più sopra;

e. incoraggiare i partiti politici e le assemblee a mirare a raggiungere la trasparenza sul modo in cui trattano i pregiudizi sessisti, al fine di garantire che i responsabili di violenze o comportamenti sessisti siano chiamati a rispondere dei loro atti;

f. condurre periodicamente inchieste e studi e stabilire delle statistiche ufficiali, a ogni livello di governo, sulla questione delle violenza contro le donne in politica, comprese le aggressioni perpetrate nella sfera privata;

g.  adottare le misure appropriate per combattere i pregiudizi sessisti sui ruoli maschili e femminili, comprese le norme, le prassi e gli atteggiamenti informali, e lottare contro il clima di immunità che circonda gli autori di violenze e molestie sessuali, come pure contro la banalizzazione delle molestie sessuali e della violenza sulle donne, elaborando strumenti e linee guida concreti destinati sia ai candidati alle elezioni che ai titolari di cariche elettive.



[1] Discussa e approvata dal Forum statutario il 7 dicembre 2020 (si veda il documento CG-FORUM(2020)02-04, relazione esplicativa), relatrice: Jelena DRENJANIN, Svezia (L, PPE/CCE).