Camera delle regioni

19a SESSIONE

CPR(19)2
11 ottobre 2010

Lo sviluppo sostenibile delle regioni montane e l’esperienza dei Carpazi

Commissione dello Sviluppo sostenibile

Relatore: Mykhaylo KICHKOVSKYY, Ucraina (R, PPE/CD[1])

A. Progetto di risoluzione. 2

B. Progetto di raccomandazione. 4

Sintesi

L’importanza delle regioni montane nel paesaggio europeo è sovente sottovalutata. Il Congresso ribadisce la necessità di un approccio particolare e integrato, che fornisca soluzioni sostenibili alle sfide strutturali poste alle regioni montane, come già raccomandato nella sua bozza di Carta europea della montagna.

Tali regioni racchiudono infatti un patrimonio naturale e culturale di immenso valore e forniscono servizi essenziali ecosistemici per l’insieme delle popolazioni. Lo sviluppo economico sostenibile è una priorità per tali regioni, ma è necessario trovare un giusto equilibrio tra lo sviluppo economico e la tutela ambientale.

La coesione economica e sociale deve essere una priorità delle politiche montane e richiede misure compatibili con la tutela e il rispetto dell’ambiente, nonché la presa in considerazione dei diritti democratici e fondamentali degli abitanti della montagna. Per essere efficaci e coerenti, tali politiche dovrebbero essere applicate all’insieme del massiccio montuoso ed essere sostenute da una reale cooperazione transfrontaliera e regionale.

La regione dei Carpazi è emblematica delle difficoltà specifiche che devono fronteggiare le regioni montane. Il suo ambiente e le sue risorse naturali sono sottoposti a una crescente pressione economica, che mette in pericolo l’equilibrio ecologico, economico e sociale della regione. Per questo motivo, essa richiede una gestione locale e regionale determinata e dinamica e un’attenzione particolare da parte della comunità internazionale ed europea.


A. Progetto di risoluzione[2]

1. Le varie regioni montane europee presentano numerosi vantaggi per l’insieme del continente. Devono tuttavia affrontare delle sfide specifiche, che richiedono politiche adattate, attuate nel rispetto del principio di sussidiarietà e nel quadro di un’effettiva autonomia locale, per soddisfare i bisogni dei loro abitanti.

2. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ribadisce la sua convinzione[3] che le politiche europee debbano prendere in considerazione le sfide strutturali ed economiche inerenti alle problematiche delle regioni montane. Per questo, il Congresso sostiene l’appello del Comitato delle Regioni[4] affinché sia attuata una politica europea veramente integrata per ciascun massiccio montano, nel rispetto della loro diversità. Tali politiche dovrebbero riconoscere il contributo diversificato e il ruolo cruciale svolto dagli enti locali e regionali in materia di sviluppo sostenibile delle zone montane.

3. In realtà, la maggior parte delle regioni montane in Europa appartengono ad aree periferiche dalle difficili condizioni naturali, per le quali sono necessarie politiche di sviluppo particolari, integrate e globali, al fine di garantire alle loro popolazioni il diritto di vivere e di lavorare in montagna, la salvaguardia del loro ambiente di vita, condizioni e un livello di vita equivalenti a quelli più favorevoli di altre regioni rurali e urbane.

4. La coesione sociale deve essere posta al centro di tali politiche, per combattere le sfide poste dal mantenimento dell’occupazione, dall’accesso ai servizi essenziali e dai cambiamenti demografici. Inoltre, in considerazione del fatto che le montagne europee costituiscono un patrimonio culturale e linguistico eccezionale, è importante che tali politiche mirino a tutelarle e a favorirne lo sviluppo, garantendo che le identità e le tradizioni culturali e sociali siano rispettate e salvaguardate.

5. D’altro canto, dal momento che la maggior parte dei massicci montani sono situati in regioni frontaliere, il Congresso ritiene che tali politiche debbano essere applicate all’insieme del massiccio, per essere efficaci e coerenti. In realtà, ogni massiccio dovrebbe essere considerato una macroregione e le politiche montane dovrebbero essere applicate in modo coerente da entrambi i lati della frontiera. Il Congresso lancia un appello per una cooperazione transfrontaliera e interregionale rafforzata, in grado di applicare i principi indicati nella Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività e autorità territoriali (STE n° 106) e, in particolare, nel suo nuovo Protocollo n° 3 concernente i Raggruppamenti euroregionali di cooperazione (STCE n° 206).

6. Il Congresso ritiene che qualsiasi politica relativa alle aree montane dovrebbe rientrare essenzialmente nella sfera di competenza delle autorità più vicine ai territori, ai cittadini e ai problemi di tali aree, nel rispetto del principio di sussidiarietà, quale enunciato nella Carta europea dell’autonomia locale (STE n°122) e nel Quadro di riferimento per la democrazia regionale. Occorre incoraggiare la cooperazione tra tali autorità e sostenere le iniziative che potrebbero intraprendere.

7. La messa in atto di una buona governance regionale può offrire soluzioni efficaci ai problemi economici, sociali e ambientali delle regioni montane. Deve promuovere una maggiore trasparenza e accrescere la responsabilizzazione e la partecipazione dei cittadini al processo decisionale e all’attuazione di politiche che incidono direttamente sulla loro vita. In modo più generale, le autorità regionali devono rafforzare la fiducia tra i pubblici poteri e i cittadini.

8. Il Congresso sottolinea il ruolo fondamentale svolto dalle autorità locali e regionali nell’elaborazione di politiche di sviluppo sostenibile specifiche per le regioni montane e nella predisposizione di programmi di assetto territoriale destinati a rafforzare la competitività e l’attrattività di tali regioni.

9. Un buon esempio al riguardo è fornito dal massiccio montagnoso dei Carpazi, che si estende su sette paesi,[5] e ha una popolazione di 17 milioni di abitanti e una ricchezza naturale e culturale eccezionale. Tale regione si trova infatti a dover fronteggiare gravissime sfide ambientali e socio-economiche, per le quali è indispensabile cercare delle soluzioni (spopolamento, disoccupazione, inquinamento, inondazioni, smottamenti e colate di fango).

10. Il Congresso prende nota della dichiarazione finale della conferenza internazionale ‘Sviluppo sostenibile dei Carpazi e di altre regioni montane europee’ che si è svolta a Uzhgorod, Ucraina (8‑9 settembre 2010).

11. Nota inoltre che la Convenzione-quadro per la protezione e lo sviluppo sostenibile dei Carpazi (Convenzione dei Carpazi) costituisce una base importante per il futuro della regione. I poteri locali e regionali della regione devono svolgere un ruolo fondamentale nella sua applicazione concreta e contribuire a rafforzare la cooperazione e gli scambi di buone pratiche.

12. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa invita le autorità locali e regionali e in modo particolare quelle dei Carpazi a:

a. attuare una buona governance regionale ispirata a una visione comune del futuro del massiccio, che sappia trascendere le frontiere geografiche e amministrative e rispettare il principio di sussidiarietà;

b. incoraggiare il coinvolgimento delle popolazioni locali nel processo decisionale, in particolare per quanto riguarda la pianificazione territoriale e la protezione e l’uso delle risorse naturali delle montagne;

c. riconoscere che, prese singolarmente, non possono pervenire a una condizione di stabilità ecologica e conseguire lo sviluppo sostenibile delle regioni montane, ma che hanno bisogno di una più stretta e rafforzata cooperazione formale e informale transfrontaliera e interregionale.[6] Le autorità regionali dovrebbero favorire le sinergie e la cooperazione transfrontaliera, in modo da avvalersi delle competenze e delle migliori prassi in questo settore;

d. attuare politiche specifiche destinate a combattere l’esclusione sociale in queste zone scarsamente popolate e ad affrontare i problemi dell’esodo delle popolazioni, in particolare dei giovani e del mantenimento dei servizi essenziali;

e. ridare dinamismo all’economia locale e migliorare le possibilità occupazionali, in particolare grazie a incentivi e investimenti e allo sviluppo di attività che favoriscono un uso sostenibile delle risorse naturali di queste regioni montane, quali il turismo sostenibile e lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile;

f. avvalersi al massimo del potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per mantenere i servizi locali di prossimità, tra cui i servizi sociali, sanitari, educativi e amministrativi.


13. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa invita gli enti locali e regionali dei Carpazi a:

a. rafforzare la cooperazione transfrontaliera e interregionale mediante la creazione di reti formali e informali di enti territoriali della regione dei Carpazi e partecipare attivamente alle attività dell’“Euroregione dei Carpazi”;

b. sostenere l’elaborazione di una strategia a favore della regione dei Carpazi nell’ambito della Convenzione dei Carpazi e partecipare in modo risoluto all’applicazione delle disposizioni e all’attuazione dei progetti della Convenzione.

14. Infine, il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa invita il Comitato delle Regioni dell’Unione europea a proseguire le iniziative per sostenere una politica europea a favore della montagna, ponendo un’attenzione particolare alla regione dei Carpazi e a favorire la cooperazione tra le regioni dell’Unione europea e le loro regioni confinanti.

B. Progetto di raccomandazione[7]

1. L’importanza delle regioni montane nel paesaggio europeo è sovente sottovalutata. Esse racchiudono un patrimonio naturale e culturale di immenso valore e forniscono servizi essenziali ecosistemici per l’insieme delle popolazioni. Il loro sviluppo economico deve essere una priorità che richiede misure compatibili con la protezione e il rispetto dell’ambiente.

2. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ribadisce il proprio impegno a favore di un approccio integrato e specifico dello sviluppo delle regioni montane, che si trovano ad affrontare sfide strutturali particolari, essenzialmente nel settore dell’ambiente, dei trasporti e dello sviluppo socio-economico. Riafferma i principi enunciati nella bozza di Carta europea della montagna.[8]

3. Ricorda inoltre che le autorità regionali dovrebbero mobilitarsi per svolgere un ruolo attivo nella gestione dei massicci montagnosi. Una strategia integrata di sviluppo sostenibile è necessaria per preservare le risorse naturali di queste regioni europee e fronteggiare problemi quali l’inquinamento, lo sviluppo non pianificato e lo sfruttamento non sostenibile delle risorse naturali.

4. La coesione sociale deve essere al centro delle strategie di sviluppo della montagna, al fine di rispondere alle sfide poste in particolare dal tasso elevato di disoccupazione, dallo spopolamento e dall’invecchiamento della popolazione. Il rispetto e la preservazione del patrimonio culturale e della diversità linguistica delle popolazioni montane devono altresì essere presi in considerazione.

5. Tali politiche integrate devono inserirsi in una prospettiva di coesione territoriale, con l’esigenza di rinnovare la governance multilivello e di rafforzare la cooperazione tra i vari livelli di governo, internazionale, nazionale, regionale e locale. La coesione territoriale sarà rafforzata grazie alla cooperazione e i legami di solidarietà tra le città, le aree peri-urbane e le zone rurali delle regioni montane.

6. Inoltre, dal momento che la maggior parte delle regioni montane europee hanno delle frontiere transnazionali, tali politiche dovrebbero prendere in considerazione l’integralità dei massicci ed essere messe in atto a livello macro-regionale e internazionale.


7. Il massiccio dei Carpazi si estende su sette paesi,[9] e ha una popolazione di 17 milioni di abitanti e una ricchezza naturale e culturale eccezionale. È una regione che deve fronteggiare gravi sfide ambientali e socio-economiche, ancora aggravate dall’isolamento della regione. Infatti, certe parti del massiccio dei Carpazi sono situate in zone frontaliere mal collegate con i centri urbani della pianura. La popolazione totale e la superficie sono paragonabili a quelle di altre regioni montane europee e la posizione geografica della regione è strategica all’interno del continente europeo. Per questo motivo, i Carpazi dovrebbero godere di una maggiore attenzione e di un sostegno adeguato da parte dell’Unione europea.

8. Il Congresso si congratula con gli Stati membri della Convenzione-quadro per la protezione e lo sviluppo sostenibile dei Carpazi (Convenzione dei Carpazi) per il lavoro già svolto e per le misure prese a favore della preservazione e dello sviluppo sostenibile di questo massiccio montano, grazie ad iniziative quali la Rete carpatica per la tutela delle aree protette (CNPA).

9. Il Congresso è tuttavia convinto del ruolo importante che devono svolgere le collettività locali e regionali nell’attuazione della Convenzione dei Carpazi. Invita, in virtù del principio di sussidiarietà e della governance multilivello, a una loro migliore integrazione fin dal momento della definizione dei progetti.

10. Il Congresso sostiene pienamente l’appello contenuto nella Dichiarazione ministeriale[10] per la creazione di uno ‘Spazio carpatico’, autonomo nel quadro del programma di cooperazione territoriale europea, per sostenere gli obiettivi generali della Convenzione dei Carpazi e di altri soggetti impegnati nella regione. Il programma ‘Spazio alpino’ ha infatti permesso di dare vita a numerosi progetti, a reti e altri strumenti di assetto territoriale e di sviluppo economico della regione delle Alpi. L’esperienza e le conoscenze di tale programma potrebbero essere utilizzate a vantaggio dei Carpazi.

11. Il Congresso apprezza inoltre il processo di consultazione condotto attualmente in vista di una strategia dell’Unione europea per la Regione del Danubio e ritiene che un capitolo della strategia dovrebbe essere dedicato alla regione dei Carpazi. Le autorità locali e regionali dovrebbero essere stimolate a svolgere un ruolo attivo nell’attuazione di tale strategia, rendendola più vicina ai cittadini.

12. Pertanto, il Congresso raccomanda al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa di invitare gli Stati membri e in particolare quelli della regione dei Carpazi:

a. a integrare lo sviluppo sostenibile delle regioni montane nelle politiche e nelle strategie di sviluppo  nazionali e regionali, adottando misure specifiche per le regioni montane e a coinvolgere gli enti locali e regionali nell’attuazione di tali misure;

b. a riconoscere che le politiche relative alle regioni montane possono essere efficaci unicamente se sono applicate sull’insieme di un massiccio e in modo trasversale; dovrebbero essere organizzate delle riunioni ad alto livello, con la partecipazione di diversi ministri (ambiente, coesione sociale, assetto territoriale, energia, per esempio), di enti locali e regionali ed esponenti della società civile, al fine di coordinare delle attività macro-regionali a livello del massiccio montano;

c. a vigilare affinché la gestione e l’attuazione di programmi e politiche specifici per le regioni montane siano effettuati nel modo più decentrato possibile, e a rafforzare le competenze e le risorse finanziarie degli enti locali e regionali, al fine di sostenere e promuovere tali politiche;


d. a firmare e ratificare il Protocollo n° 3 alla Convenzione quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali, riguardante i raggruppamenti euroregionali di cooperazione (STCE N° 206), al fine di incoraggiare attivamente la cooperazione transfrontaliera e di autorizzare gli enti locali e regionali a concludere accordi e a sviluppare attività concrete;[11]

e. migliorare lo sviluppo sostenibile e la gestione delle regioni montane grazie a politiche appropriate, che rispettino il principio “chi inquina paga” e favoriscano l’utilizzo di energie rinnovabili, la creazione di un turismo sostenibile e la gestione sostenibile delle foreste.

13. Il Congresso incoraggia altresì vivamente gli Stati membri firmatari della Convenzione dei Carpazi a coinvolgere maggiormente gli enti locali e regionali nell’applicazione della Convenzione.

14. Il Congresso invita inoltre l’Unione europea:

a.a rivolgere un’attenzione particolare alle sfide che si pongono ai Carpazi nella prossima Strategia per il Danubio e garantire il convolgimento delle collettività locali e regionali e delle popolazioni;

b. a creare uno ‘Spazio carpatico’ nell’ambito del programma di cooperazione territoriale europea, al fine di sostenere gli obiettivi e l’attuazione della Convenzione dei Carpazi nell’insieme del massiccio, ivi compresi i paesi che non sono membri dell’Unione europea.



[1] L: Camera dei poteri locali/ R: Camera delle Regioni

GILD: Gruppo indipendente e Liberaldemocratico del Congresso

PPE/CD: Gruppo Partito Popolare Europeo –Cristiandemocratici del Congresso

SOC: Gruppo socialista del Congresso

NI: Membro non appartenente ad alcun partito politico del Congresso

[2] Bozza preliminare di risoluzione e di raccomandazione, approvata dalla Commissione dello sviluppo sostenibile della Camera delle regioni il 27 settembre 2010.

Membri della Commissione:

V. Kadokhov (Presidente), I. Linge (Vice-presidente), C. Abela Baldacchino (sostituto: F. Cutajar), R. Bayrak, L. Beauvais, MA. Caronia (sostituto: G. Marmo), Z. Cholewinski, D. Cukur, L. Dellai, N. Dudov, P. Jansen, M. Kichkovskyy (sostituto: A. Langner), J. Mattei-Fazi, S. Neeson (sostituto: J. McCartney), C. Nicolescu, P. Receveur, A. Stoilov (sostituto: D. Ruseva), E. Szucs, B. Toce, E. Villaroja Saldana.

N.B. I nomi dei membri che hanno partecipato al voto sono indicati in corsivo.

Segretariato della Commissione: M. Moras, N. Howson

[3] Raccomandazione 130 (2003) relativa alla Carta europea della montagna.

[4] Per un Libro verde – verso una politica della montagna dell’Unione europea: una visione europea dei massicci montuosi (CoR 23/2008).

[5] Repubblica ceca, Polonia, Romania, Serbia, Repubblica slovacca, Ucraina e Ungheria.

[6] Raccomandazione 270 (2009) e Risoluzione 286 (2009) sulla cooperazione transfrontaliera in Europa.

[7] Vedi nota a pié di pagina 2

[8] Raccomandazione 130 (2003) sulla Carta europea della montagna.

[9] Repubblica ceca, Polonia, Romania, Serbia, Repubblica slovacca, Ucraina e Ungheria.

[10] Dichiarazione ministeriale della seconda riunione della Conferenza delle Parti contraenti della Convenzione-quadro sulla protezione e lo sviluppo sostenibile dei Carpazi (17-19 giugno 2008, Bucarest, Romania).

[11] Raccomandazione Rec(2005)2 del Comitato dei Ministri agli Stati membri  sulle buone prassi e la riduzione degli ostacoli alla cooperazione transfrontaliera e interterritoriale tra collettività o autorità territoriali.