27ª SESSIONE

Strasburgo, 14-16 ottobre 2014

Le tensioni separatiste in Ucraina e nei paesi vicini

Dichiarazione 3 (2014)[1]

1. Nello spirito della "Dichiarazione di Chişinău", adottata dalla Commissione per il controllo del rispetto degli obblighi e impegni assunti dagli Stati membri firmatari della Carta europea dell’autonomia locale, il Congresso esprime grave preoccupazione per la situazione in Ucraina e in altri paesi della regione.

2. Nel corso della sua ultima sessione, il Congresso ha condannato l’annessione della Crimea e della città di Sebastopoli da parte della Federazione russa.

3. Il Congresso condanna oggi l’intervento militare della Russia nell’Ucraina orientale e qualsiasi forma di pressione esercitata dalla Russia sui paesi vicini.

4. La sicurezza di questo continente è gravemente minacciata dalle ripetute inosservanze da parte della Federazione russa delle norme internazionali e dei principi e valori del Consiglio d’Europa, che si è impegnata a rispettare al momento dell’adesione all’Organizzazione.

5. Da anni ci stiamo adoperando per rafforzare l’autonomia locale e regionale in Europa. Siamo convinti che la sussidiarietà costituisca un vantaggio per tutti i livelli di governo. È per questo motivo che incoraggiamo le autorità ucraine a proseguire le riforme per potenziare la democrazia locale e regionale e il decentramento, conformemente alle raccomandazioni formulate dal Congresso in questo campo. Il Congresso intende proseguire i propri sforzi per accompagnare tali riforme.

6. Il rispetto dei principi del diritto internazionale, quali l’integrità territoriale, la sovranità e l’inviolabilità dei confini statali internazionalmente riconosciuti è indispensabile per la composizione pacifica dei conflitti in Georgia, Ucraina, Azerbaigian e Repubblica di Moldova, che devono confrontarsi con movimenti separatisti. Il separatismo armato, sostenuto da mercenari e dall’intervento di truppe straniere, è all’opposto dei valori per cui si batte il Congresso e ha provocato una crisi umanitaria che le autorità nazionali e la comunità internazionale devono risolvere insieme.

7. Il Congresso chiede un’indagine internazionale indipendente e approfondita su tutte le violazioni dei diritti umani commesse in Ucraina durante e dopo gli eventi di Maidan del febbraio 2014.

8. Il Congresso sostiene le iniziative e le attività intraprese dal Segretario generale del Consiglio d’Europa e dagli altri organi dell’Organizzazione al fine di promuovere un regolamento pacifico in Ucraina.


9. Quanto è accaduto in Crimea (Ucraina), nell’Ossezia del Sud e nell’Abkhazia (Georgia), in Transnistria (Repubblica di Moldova), e quanto sta avvenendo oggi nell’Ucraina orientale è totalmente inconciliabile con l’Europa delle regioni che ci stiamo sforzando di costruire.  Il Congresso ribadisce al contempo il suo impegno a favorire un dialogo pacifico, sulla base dei valori europei, e soprattutto del rispetto dei diritti umani, ivi compresi i diritti linguistici delle minoranze nazionali. Per quanto riguarda l’Ucraina orientale, un accordo per il cessate il fuoco è stato concluso a Minsk tra le varie parti coinvolte nel conflitto. Deve essere applicato concretamente e pienamente e deve essere seguito da un dialogo politico che consenta all’Ucraina di ritrovare la propria integrità territoriale.



[1] Adottata dal Congresso il 16 ottobre 2014, 3ªseduta (si veda Documento CG(27)16FINAL), relatore: Marc COOLS, Belgio (L, GILD).