COMMISSIONE PERMANENTE

Strasburgo, 18 giugno 2010

Le risorse finanziarie del Congresso e il suo budget 2011

Raccomandazione 289 (2010)[1]

1. Per iniziativa del suo Segretario generale e con il pieno sostegno del Comitato dei Ministri, il Consiglio d’Europa ha avviato un profondo processo di riforma che inciderà sia sulle sue strutture, che sulle sue attività.

2. Tale riforma ha lo scopo di ridefinire le attività dell’Organizzazione, concentrandole intorno ai valori fondamentali del rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, che sono il fulcro della missione del Consiglio d’Europa, al fine di conferirgli tutta la visibilità e l’autorevolezza politica che merita.

3. Il Congresso, dal canto suo, pienamente consapevole del crescente ruolo svolto dagli enti territoriali nella costruzione europea e del proprio ruolo all’interno del Consiglio d’Europa, ha avviato, a partire dal 2008, una riflessione sulla propria missione, le proprie attività e i propri metodi di lavoro.

4. Pertanto, la riforma avviata dal Segretario generale del Consiglio d’Europa fornisce al Congresso l’opportunità di orientare le riflessioni e il processo di riforma in modo da ottenere la migliore sinergia possibile all’interno dell’Organizzazione, affermando nel contempo chiaramente il proprio ruolo istituzionale.

5. Sfortunatamente, tali processi di riforma miranti a ottenere l’indispensabile ottimizzazione e ridefinizione delle linee politiche si inseriscono nel contesto particolarmente difficile della crisi finanziaria attuale, che impone ai nostri governi importanti tagli di risorse.

6. Per questo, il Segretario generale è stato costretto a chiedere ai vari organi dell’Organizzazione di preparare proposte di bilancio preventivo per il 2011 in netto calo rispetto a quello dell’anno precedente. Il Congresso, dal canto suo, è stato invitato a preparare un budget 2011 con una riduzione del 2%.

7. Il Congresso condivide il parere del proprio Ufficio di presidenza, che ha espresso il suo accordo per la richiesta di riduzione del budget.


8. Il Congresso ritiene infatti che sia importante, da un lato, sostenere gli sforzi di riforma del Consiglio d’Europa, accettando di contribuire alla riduzione del budget 2011, e che, dall’altro lato, sia ugualmente importante, in tale contesto, ottimizzare, per quanto lo concerne, l’impatto della propria azione, concentrando le risorse a sua disposizione sulle iniziative prioritarie e ridefinendo le proprie strutture e i propri metodi di lavoro.

9. Il Congresso è convinto dell’importanza del ruolo che può svolgere sulla scena europea un Consiglio d’Europa maggiormente concentrato sulle proprie priorità e si augura che la riforma e i sacrifici accettati dai vari organi dell’Organizzazione possano imprimere un nuovo slancio che consentirà inoltre a istanze come il Congresso di occupare a pieno titolo il posto loro spettante  all’interno dell’Organizzazione e nel contesto istituzionale europeo.

10. Per questo, il Congresso preparerà per il 2011 un budget con una riduzione del 2%, come lo ha richiesto il Segretario generale del Consiglio d’Europa, privilegiando i settori definiti come prioritari, quali il monitoraggio degli impegni in materia di democrazia locale e l’osservazione delle elezioni locali e regionali.

11. In considerazione delle sfide rappresentate da questa riforma per il Consiglio d’Europa, e in mancanza di risorse finanziarie supplementari per sviluppare e rafforzare il proprio ruolo, il Congresso si augura che la sinergia delle attività e il dialogo potenziato in seno all’Organizzazione, in particolare con il Comitato dei Ministri, gli consentano di continuare a sviluppare il proprio ruolo politico nel campo della democrazia locale e regionale sulla scena europea.

12. Tenuto conto di quanto precede, il Congresso chiede al Comitato dei Ministri:

a.  di prendere nota della piena disponibilità del Congresso a cooperare, al fine di garantire completo successo ai processi di riforma del Consiglio d’Europa e del Congresso stesso;

b. di associare pienamente il Congresso alle riflessioni sul futuro dell’Organizzazione e di riconoscergli il posto che gli spetta in tale ambito; 

c. di accordare l’attenzione che merita al monitoraggio della messa in opera della Carta europea dell’autonomia locale, effettuato dal Congresso, nonché alle sue raccomandazioni formulate a seguito dell’osservazione dello svolgimento di elezioni locali e regionali in alcuni degli Stati membri.

d. di esaminare la possibilità di sviluppare un dialogo regolare tra il Comitato dei Ministri e il Congresso a livello delle presidenze o degli Uffici di presidenza.



[1] Discussa e adottata dalla Commissione permanente in nome del Congresso il 18 giugno 2010 (vedi documento CG(18)17, relazione esplicativa presentata da J.-C. Frécon, Francia (L, SOC), relatore).