19a SESSIONE

Strasburgo, 26-28 ottobre 2010

Le priorità del Congresso per il biennio 2011-2012

Risoluzione 310 (2010)[1]

Il Congresso dei poteri locali e regionali,

1. Congratulandosi della riforma del settore intergovernativo del Consiglio d’Europa, avviata da Thorbjørn Jagland, segretario generale del Consiglio d’Europa, con il sostegno del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, allo scopo di concentrare le attività del Consiglio d’Europa sui valori fondamentali dell’Organizzazione e rivitalizzarla in quanto organo politico e organizzazione innovativa.

2. Esaminata la Risoluzione 304 (2010) del Congresso sulle priorità del Congresso per il biennio 2011-2012.

3. Considerando le risposte ricevute dai suoi membri, dalle associazioni nazionali e dagli osservatori, a seguito della consultazione organizzata nei mesi di luglio e agosto 2010.

4. Adotta le priorità enunciate nell’allegato alla presente risoluzione e chiede all’Ufficio di presidenza del Congresso di metterle in atto.

Allegato

Priorità del Congresso per il 2011-2012

1. Il Congresso è l’assemblea rappresentativa degli eletti locali e regionali presso il Consiglio d’Europa ed è un organo politico composto da amministratori locali e regionali che hanno un mandato elettivo nei loro rispettivi paesi.

2. La sua missione è quella di essere il custode della democrazia locale e regionale in Europa, il partner dei governi e il punto di riferimento per la democrazia territoriale, in particolare grazie al monitoraggio dell’applicazione della Carta europea dell’autonomia locale e al dialogo politico con il Comitato dei Ministri e con le autorità locali, regionali e nazionali degli Stati membri. Svolge inoltre specifiche attività tematiche nell’ambito delle sue raccomandazioni e risoluzioni.


3. Nel 2011-2012, il Congresso conferirà alle proprie attività e alla propria strategia maggiore coerenza con le priorità del Consiglio d’Europa e imposterà e coordinerà le proprie iniziative in materia di sviluppo della democrazia locale e regionale intorno a cinque indirizzi principali, indicati qui appresso, prendendo in considerazione le riforme avviate dal Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, e sostenute dal Comitato dei Ministri. Provvederà di conseguenza ad adattare le proprie strutture.

4. Conformemente al proprio accordo riveduto di cooperazione, stipulato con il Comitato delle Regioni dell’Unione europea (12 novembre 2009), il Congresso si sforzerà di dare concretezza a tali priorità, tramite il Gruppo di contatto, realizzando un programma di lavoro comune con le commissioni del Comitato delle Regioni, e in particolare con la Commissione cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni (CIVEX).

I. Attività di monitoraggio: una nuova dinamica

5. Il Congresso imprimerà un nuovo slancio alle proprie attività di monitoraggio, rendendole più frequenti, più regolari e più sistematiche, oltre che più aperte al dialogo politico, al fine di svolgere appieno la propria missione di organo di monitoraggio del Consiglio d’Europa. Tali attività dovranno essere coordinate con gli altri meccanismi di monitoraggio del Consiglio d’Europa, in modo da garantire un più forte impatto e risultati tangibili negli Stati membri.

6. La pietra angolare delle attività di monitoraggio del Congresso resta il trattato di riferimento del Consiglio d’Europa: la Carta europea dell’autonomia locale, che definisce le norme della democrazia locale e regionale negli Stati membri del Consiglio d’Europa. Nel contempo, il Congresso amplierà e approfondirà il campo d’azione delle proprie attività di monitoraggio, al fine di prendere in considerazione il Quadro di riferimento per la democrazia regionale del Consiglio d’Europa, approvato dai ministri responsabili delle collettività locali e regionali a Utrecht nel 2009, nonché la Risoluzione 296 (2010) del Congresso sul ruolo degli enti locali e regionali nell’implementazione dei diritti umani, adottata nell’ambito del seguito dato alla conferenza del Forum per il futuro della democrazia, riunitasi a Sigtuna.

II. Osservazione delle elezioni: ampliare le prospettive

7. Il diritto dei cittadini di esercitare la loro responsabilità politica facendo una scelta democratica nell’ambito di elezioni libere ed eque è la condizione sine qua non della democrazia locale. È un prerequisito essenziale perché possano svilupparsi collettività locali sane in una vera democrazia e rappresenta soprattutto la prima tappa della partecipazione politica sancita nel preambolo della Carta europea dell’autonomia locale e nel suo Protocollo addizionale sul diritto dei cittadini di partecipare alla gestione degli affari delle collettività locali.

8. Le elezioni non sono solo la scelta di un giorno e vanno ben oltre il semplice atto di votare: comprendono la campagna elettorale e tutto il complesso processo che permette agli elettori di esprimere una scelta consapevole in un contesto politico pluralistico. Per un’accurata valutazione dello svolgimento di un’elezione, occorre esaminare l’insieme del processo, senza trascurare i sistemi politici, giuridici e i media. Il Congresso pertanto intende rendere sistematica la propria pratica di effettuare visite pre-elettorali, al fine di garantire un’adeguata comprensione del contesto e del processo elettorale. Al riguardo, svilupperà la cooperazione con gli organi pertinenti del Consiglio d’Europa. Nel quadro delle sue missioni di osservazione elettorale, il Congresso continuerà a coinvolgere il Comitato delle Regioni dell’Unione europea, al fine di potenziare le proprie capacità di osservazione. Continuerà inoltre a cooperare, se del caso, con l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’OSCE (BIDDH). Per garantire l’efficacia dell’osservazione elettorale, il Congresso continuerà altresì a effettuare un monitoraggio politico della messa in opera delle proprie raccomandazioni e risoluzioni.


III. Assistenza mirata post-monitoraggio e post-osservazione

9. Per ottenere risultati tangibili attraverso l’applicazione delle raccomandazioni formulate nel corso delle sue missioni di monitoraggio e di osservazione elettorale, il Congresso realizzerà specifici programmi di cooperazione con gli Stati membri interessati, al fine di trovare risposte ai principali problemi evidenziati che richiedono un’attenzione particolare, con l’obiettivo di migliorare la governance locale e l’organizzazione delle elezioni. 

10. Gli amministratori eletti locali e regionali dovranno essere associati a tali programmi, non solo quelli dei paesi interessati, ma anche quelli dei paesi europei disposti a condividere le loro realizzazioni e le loro competenze nell’ambito di scambi di conoscenze tra colleghi con pari  responsabilità.

11. Il Congresso cercherà di co-finanziare tali attività tramite l’erogazione di finanziamenti volontari e il sostegno da parte dell’Unione europea e di altri partner internazionali.

IV. La nuova dimensione locale dei diritti umani

12. I diritti dell’uomo non sono di esclusiva competenza delle autorità nazionali. Il rispetto dei diritti umani deve essere affrontato a livello locale. È una delle responsabilità principali degli enti territoriali, indissociabile da un buon governo locale e regionale.

13. Conformemente alla dichiarazione congiunta sottoscritta nel 2008, insieme al Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, il Congresso si adopererà per sensibilizzare le autorità territoriali alle loro responsabilità in materia di applicazione e rispetto dei diritti umani. Spetta agli enti territoriali vigilare affinché le loro attività rispettino pienamente le norme riguardanti i diritti umani sancite dal Consiglio d’Europa, quali, ad esempio, l’uguaglianza nell’accesso ai servizi pubblici. Dobbiamo accertarci che gli enti locali forniscano la stessa protezione a tutte le persone che vivono sul loro territorio.

14. In tal senso, il Congresso incoraggerà la messa in opera di buone prassi e di meccanismi di mediazione, quali l’istituzione di mediatori locali e regionali indipendenti.

V. Ridefinire e concentrare le attività tematiche

15. Il Congresso deve precisare le proprie attività tematiche che saranno svolte all’interno delle proprie commissioni statutarie, alla luce dei valori fondamentali del Consiglio d’Europa e della competenza delle suddette commissioni, concentrandosi sugli aspetti locali e regionali delle priorità del Consiglio d’Europa, rispecchiate ugualmente nella messa in opera dell'Agenda di Utrecht (17 novembre 2009) e comprendenti in particolare la promozione della buona governance, la cooperazione interregionale e transfrontaliera, la coesione sociale, lo sviluppo sostenibile e il dialogo interculturale.

16. Tali attività riguarderanno in particolare le questioni trattate nell’ambito delle attività di monitoraggio del Congresso e relative, in particolare, all’applicazione della Carta europea dell’autonomia locale e del Quadro di riferimento per la democrazia regionale e alle questioni di tutela dei diritti umani connesse al rispetto di tali strumenti, quali la piena partecipazione di tutti gli attori della società civile alla vita politica locale e le pari opportunità nella vita quotidiana locale, nonché la libertà di riunione e di espressione.

17. Il Congresso, nell’attuazione di tali obiettivi, terrà presente la necessità di evitare sovrapposizioni di attività e doppioni, sforzandosi al contrario di creare delle sinergie con altri organi del Consiglio d’Europa, quali il Comitato europeo sulla democrazia locale e regionale (CDLR) o il Centro di consulenze del Consiglio d’Europa per la riforma dell’amministrazione locale.



[1] Discussa e adottata dal Congresso il 27 ottobre 2010, 2a seduta (relatore: I. Micallef, Malta (L, PPE/DC)).