14a SESSIONE PLENARIA
Strasburgo, 30 maggio – 1° giugno 2007

La ripartizione equilibrata delle cure mediche nelle regioni rurali

Risoluzione 242 (2007) [1]

1. Numerose regioni europee devono oggi affrontare il fenomeno dell’ineguale ripartizione delle cure mediche, caratterizzato da un’offerta sanitaria concentrata nei grandi centri urbani, a scapito del resto del territorio regionale, e in particolare delle aree rurali;

2. Tale fenomeno rende difficoltoso l’accesso alle cure mediche per l’insieme della popolazione regionale e ha inoltre conseguenze negative sull’attrattiva economica, sociale e culturale delle aree rurali o delle aree mal servite dai mezzi pubblici nelle regioni interessate;

3. Questa situazione rende più difficili le condizioni lavorative per i professionisti della salute: eccessivo carico di lavoro, isolamento professionale, difficoltà di scambi con altri medici o di accesso alla formazione medica continua, compensi poco elevati, necessità di garantire la permanenza delle cure;

4. Conscio di tale evoluzione, il Consiglio d’Europa, attraverso la dichiarazione dei Capi di stato e di governo dei suoi Stati membri, ha ribadito, in occasione del Vertice di Varsavia svoltosi nel maggio 2005, che la tutela della salute in quanto diritto sociale è una condizione essenziale per la coesione sociale, e si è impegnato a intensificare le attività a favore di un equo accesso a una salute di qualità;

5. In tale contesto, è quindi essenziale che gli enti regionali mettano in atto al loro livello dei provvedimenti destinati a combattere un fenomeno che minaccia la coesione sociale dei loro territori e che, in considerazione soprattutto delle aumentate esigenze in materia di salute, correlate all’invecchiamento demografico e alla diminuzione del numero di medici in attività, è destinato a intensificarsi nei prossimi anni;

6. Al riguardo, occorre ricordare che la Camera delle regioni del Congresso ha adottato, in occasione della sua Sessione primaverile di marzo 2007, la risoluzione n° 231(2007) su «La e-sanità e la democrazia nelle regioni», che propone risposte concrete al problema della rarefazione dei servizi medici nelle regioni;


7. In considerazione di quanto precede, il Congresso invita le collettività regionali degli Stati membri a:

a. adottare provvedimenti tesi a favorire l’insediamento o il mantenimento dei professionisti della salute in aree con scarse disponibilità di cure mediche o esposte a un rischio di rarefazione dei servizi medici e per questo a:

i.       accordare indennità di alloggio e di trasferta agli studenti in medicina che giungono alla fine del ciclo di studi, purché si impegnino ad effettuare il tirocinio in aree caratterizzate dalla carenza delle offerte di cure mediche;

ii.       stipulare contratti con gli studenti che frequentano gli ultimi anni di medicina, proponendo un sussidio finanziario per completare gli studi, a condizione che i futuri medici si impegnino ad andare ad esercitare per alcuni anni nelle suddette aree;

iii.      prevedere dei provvedimenti di esonero dalle tasse regionali per i professionisti della salute che esercitano la loro professione in tali aree;

iv.      come misura complementare a tali provvedimenti, informare i giovani laureati in medicina sulle possibilità di sovvenzioni esistenti e sul livello di compenso a seconda del territorio in cui decidono di esercitare la professione, in particolare nelle aree mal servite dai mezzi pubblici;

b. sviluppare dei dispositivi atti a favorire la collaborazione tra i professionisti della salute e la medicina a distanza, e a tal fine:

i.       adottare delle disposizioni che favoriscano la creazione di gabinetti e consultori medici;

ii.       promuovere le reti sanitarie locali e regionali;

iii.      favorire lo sviluppo della e-sanità, in quanto strumento atto a contribuire a riequilibrare meglio le disuguaglianze tra le regioni e all’interno delle regioni in materia di prestazione di cure mediche;

iv.      sviluppare i servizi sanitari transfrontalieri, in particolare nei seguenti settori: assistenza medica, prevenzione delle catastrofi naturali, servizi di soccorso, tele-medicina, ricerca e formazione;

c. istituire a livello regionale dei dispositivi di monitoraggio sanitario, che consentano di individuare le aree del territorio regionale che presentano o rischiano di presentare delle carenze nell’offerta di cure mediche e che devono di conseguenza essere oggetto di provvedimenti prioritari;

8. Come misura complementare alla presente risoluzione, la Commissione della coesione sociale ha posto tra le sue maggiori priorità le disparità tra le regioni e all’interno di una stessa area regionale, in particolare in materia di continuità dei servizi sociali o di accesso alle nuove tecnologie.



[1] Discussa e approvata dalla Camera delle regioni il 30 maggio 2007, e adottata dal Congresso il 1° giugno 2007, 3a seduta (ved. documento CPR(14)4RES, progetto di risoluzione presentata da N. Evdokimova, Federazione russa (R, NI) e P. Muratore, Italia (R, NI), relatori).