19a SESSIONE

Strasburgo, 26-28 ottobre 2010

La riforma del Congresso: strutture e metodi di lavoro

Raccomandazione 290 (2010)[1]

1. Nel 2009, il segretario generale, Thorbjørn Jagland, ha avviato una vasta riforma del Consiglio d’Europa, con il sostegno del Comitato dei Ministri. Il Congresso ha curato il proprio processo di riforma, al fine di sviluppare la migliore sinergia possibile all’interno dell’Organizzazione, nel rispetto del proprio ruolo specifico e della propria identità.

2. Il Congresso si è pertanto sforzato, nell’ambito di un esame approfondito delle proprie strutture e dei propri metodi di lavoro, non solo di migliorare l’efficacia, la pertinenza, l’impatto e la visibilità della propria azione, ma anche di concentrare maggiormente le proprie attività sulla sua missione essenziale, ossia la promozione e la protezione della democrazia locale e regionale in Europa, e sui valori fondamentali del Consiglio d’Europa.

3. La prima fase della riforma del Congresso si è già conclusa e un certo numero di obiettivi definiti sono stati raggiunti, in particolare individuando con apprezzabile chiarezza e codificando in modo organico le due pietre angolari delle sue attività: le missioni di monitoraggio (Risoluzione 307 (2010)) e l’osservazione elettorale (Risoluzione 306 (2010)).

4. Il Congresso ha previsto altre due fasi, che gli consentiranno, dopo la sua 19a sessione, di realizzare il maggior numero possibile di miglioramenti concreti immediatamente, o sul breve periodo, continuando a prospettare altre modifiche di grande portata sul prossimo mandato di due anni.

5. La seconda fase della riforma comporta certe disposizioni che possono essere attuate dal Congresso in modo autonomo e senza indugio. Sono rispecchiate nel Regolamento interno riveduto, adottato dal Congresso alla sua 19a sessione, sotto forma di risoluzione XX(2010), che completa la presente raccomandazione. Il Congresso si augura di mettere in pratica tali cambiamenti subito dopo l’adozione della risoluzione corrispondente e del Regolamento interno riveduto.

6. La terza fase prevede delle modifiche che richiedono una revisione della Risoluzione statutaria e della Carta, quali indicate nell’allegato[2] al presente documento; di conseguenza, tali modifiche devono essere sottoposte all’approvazione del Comitato dei Ministri, previa consultazione con l’Assemblea parlamentare.

7. Il Congresso è convinto che la riforma proposta, nel migliorare la sua efficacia, trasparenza e capacità di reazione, garantirà un reale adattamento delle sue strutture per farle maggiormente corrispondere alla missione che gli è stata affidata dalla Carta.


8. Il Congresso raccomanda al Comitato dei Ministri:

a. di modificare alcune disposizioni della Risoluzione statutaria CM/Res (2007) 6 relativa al Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, alla luce delle proposte contenute nell’allegato I alla presente Raccomandazione;

b. di modificare la Carta del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, adottata dal Comitato dei Ministri il 2 maggio 2007, alla luce delle proposte contenute nell’allegato II alla presente Raccomandazione;

9. Il Congresso decide di integrare nel proprio Regolamento interno le disposizioni modificate della Carta, nonché qualsiasi altra modifica ritenuta necessaria per migliorarlo, dopo l’adozione della versione riveduta della Risoluzione statutaria e della Carta da parte del Comitato dei Ministri.



[1] Discussa e adottata dal Congresso il 27 ottobre 2010, 2a seduta (vedi documento CG(19)4, relazione esplicativa) relatori: : H. Skard, Norvegia (L, SOC) e G. Krug, Germania (R, SOC)).

[2] Gli allegati sono disponibili solo in francese e inglese