17a SESSIONE PLENARIA

Strasburgo, 13-15 ottobre 2009

La democrazia elettronica: opportunità e rischi per gli enti locali

Risoluzione 290 (2009)[1]

1. La democrazia elettronica (e-democracy) sta trasformando il paesaggio politico in tutta Europa. Tale fenomeno è stimolato da una dinamica ascendente, dal basso verso l’alto, poiché è un processo che prende avvio e si sviluppa nella maggior parte dei casi a livello locale.

2. Le nuove tecnologie offrono alle collettività locali opportunità senza precedenti di consultare gli elettori, di accrescere l’efficacia del loro lavoro e di renderlo più trasparente. Grazie alle applicazioni dei mezzi elettronici alla democrazia, le collettività locali possono stimolare la partecipazione e il coinvolgimento degli elettori, migliorando in tal modo la qualità della vita a livello locale.

3. I cittadini utilizzano sempre di più le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) per dibattere le problematiche locali. Gli enti locali hanno il dovere di soddisfare tale tendenza, di tenersi al corrente delle evoluzioni e di cogliere le nuove opportunità a loro disposizione.

4. La democrazia elettronica, pur essendo un fenomeno ancora agli albori, è in rapida evoluzione. Per quanto non sia ancora possibile l’adozione di modelli precisi e riproducibili, sono tuttavia già stati tratti importanti insegnamenti dalle sue applicazioni, che offrono un quadro di riferimento e chiari principi.

5. In considerazione di quanto precede, ricordando le conclusioni del Forum 2008 per il futuro della democrazia (Madrid, 17-18 ottobre 2008), il Congresso invita le collettività locali degli Stati membri del Consiglio d’Europa a:

a. credere nella democrazia elettronica, riconoscendone l’immenso potenziale per rivalorizzare la vita politica locale e migliorare la trasparenza e l’efficacia della governance politica a livello locale;

b. creare strutture appropriate di consultazione online e incoraggiare i cittadini e gli amministratori eletti a organizzare dibattiti politici online su questioni di interesse locale;

c. sottoporre a un esame approfondito le loro procedure esistenti, al momento di introdurre nuove applicazioni di democrazia elettronica, al fine di evitare di riprodurre in forma elettronica metodi di lavoro e di comunicazione ormai obsoleti;

d. esaminare la possibilità di consentire ai cittadini di seguire online le loro deliberazioni, le loro decisioni e i loro dibattiti;


e. esaminare la possibilità di adottare le seguenti misure per ridurre la frattura digitale:

- fornire ai cittadini punti internet pubblici e gratuiti e un accesso wi-fi gratuito nei luoghi pubblici;

- organizzare corsi e workshops di iniziazione a Internet;

- installare accessi Internet a banda larga nelle aule scolastiche;

- incoraggiare gli insegnanti a integrare l’uso delle tecnologie Internet nei loro metodi di insegnamento,  

  garantendo la loro formazione, ove necessario;

- continuare a mantenere le procedure non elettroniche, accanto alle applicazioni elettroniche, per   

  evitare che si sviluppi un sentimento di esclusione e di alienazione da parte delle persone che hanno

  meno dimestichezza con le tecnologie ICT, e garantire che siano disponibili spazi pubblici per favorire

  le discussioni e gli scambi, parallelamente ai dibattiti online;

- pubblicare una guida delle buone pratiche adottate dagli enti locali e regionali in questo campo.

f. vigilare affinché le applicazioni delle forme di democrazia elettronica tutelino la vita privata dei cittadini e accertarsi che questi ultimi siano avvertiti se un’informazione che li riguarda dovesse essere accessibile a terzi;

g. avvalersi della Settimana europea della democrazia locale per promuovere nuove iniziative di democrazia elettronica;

h. esaminare la possibilità di creare servizi online specifici dedicati ai giovani, per sensibilizzarli maggiormente alle questioni politiche;

6. Il Congresso invita le associazioni nazionali di poteri locali dei suoi Stati membri:

a. a creare su Internet dei repertori nazionali delle buone prassi;

b. a incoraggiare gli enti locali ad adottare metodi rigorosi per l’introduzione delle applicazioni di democrazia elettronica;



[1] Discussa e adottata dalla Camera dei poteri locali il 14 ottobre 2009 e adottata dal Congresso il 15 ottobre 2009, 3a seduta (vedi documento CPL(17)2, relazione esplicativa, relatori: A. Cook, Regno Unito (L, PPE/DC) e E. Van Vaerenbergh,
Belgio (L, GILD).