18a SESSIONE

Strasburgo, 17-19 marzo 2010

Il trasporto intra-regionale: una sfida per lo sviluppo sostenibile e la coesione territoriale

Risoluzione 302 (2010)[1]

1.  La mobilità e le politiche in materia di trasporti sono diventate una delle sfide principali per la qualità della vita e l’evoluzione economica e sociale delle nostre società. Una rete efficace di infrastrutture di trasporto è essenziale per garantire lo sviluppo socio-economico integrato di una regione. Consente la libera circolazione dei beni, dei servizi e delle persone e garantisce la mobilità, indispensabile al lavoro, all’educazione e agli svaghi.

2. I processi di mutazione attuali dell’economia e dei modi di vita hanno condotto a importanti trasformazioni della ripartizione spaziale delle popolazioni, dei sistemi di occupazione e di uso del suolo, e hanno pertanto provocato una crescita esponenziale dei flussi di mobilità.

3. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, da sempre molto attento ai problemi connessi con le questioni dello sviluppo territoriale, è estremamente preoccupato per la notevole espansione dei trasporti stradali di merci, per l’eccessivo ricorso all’uso individuale dell’automobile e per lo sviluppo di importanti infrastrutture stradali che determinano un consumo di spazio.

4. La limitatezza delle risorse energetiche fossili, l’aumento del prezzo dei carburanti e la necessità di ridurre le emissioni di CO2 costituiscono oggi una sfida essenziale per la gestione della mobilità.

5. Le autorità regionali devono quindi affrontare oggi in modo determinato la sfida di organizzare una mobilità sostenibile. Per questo, devono proporre un sistema di trasporti intra-regionali intermodali, sostenibili e integrati, atti a favorire soluzioni alternative all’auto privata.

6. Consapevole del fatto che l’organizzazione del trasporto intermodale richiede anzitutto il coordinamento dei vari attori del trasporto pubblico sul territorio, il Congresso desidera sottolineare il ruolo fondamentale delle regioni, al fine di garantire uno sviluppo equilibrato ed efficace del loro territorio.

7. A tal fine, le autorità regionali devono favorire una maggiore cooperazione tra gli attori coinvolti, cioè gli enti locali, gli operatori, gli utenti, in vista di una migliore comprensione di tutti gli aspetti del problema e, in particolare, della delicata questione della tariffazione e del finanziamento dei trasporti, che dovrebbero beneficiare della garanzia di un impegno a lungo termine.

8. Le scelte politiche in questo campo oggi poggiano su ipotesi che integrano soltanto in parte, o niente affatto, i costi indiretti, sociali e ambientali, mentre, per esempio, la concentrazione dei fondi pubblici su progetti di infrastrutture stradali porta a incoraggiare la circolazione motorizzata individuale. L’attuazione di una politica dei trasporti sostenibile e integrata obbligherà i vari attori responsabili a riequilibrare gli sforzi in modo da proporre una migliore scelta modale.

9. Al riguardo, il Congresso sostiene il parere espresso dal Comitato delle Regioni sul Piano d’azione sulla mobilità urbana, nel quale chiede alla Commissione europea di predisporre uno strumento di finanziamento, direttamente a disposizione delle regioni e delle zone urbane, destinato a incoraggiarle a elaborare dei piani per la mobilità.

10. Inoltre il Congresso avverte l’esigenza di ricordare che è necessario garantire una parità di accesso alle infrastrutture e ai servizi privati e pubblici. Un’attenzione particolare dovrà pertanto essere rivolta alle zone periurbane, come pure alle aree rurali, per evitare nel medio periodo ingenti costi dal punto di vista sociale, ambientale e paesaggistico.

11. È necessaria l’integrazione delle politiche in materia di trasporti, urbanistica e pianificazione territoriale per ridurre il volume dei trasporti, minimizzare i costi dei trasporti collettivi e infrastrutture, consentire una migliore presa in considerazione dei bisogni delle popolazioni e ottenere i risultati attesi in materia di riduzione dei gas a effetto serra.

12. In considerazione di queste varie constatazioni, il Congresso invita le autorità regionali degli Stati membri del Consiglio d’Europa a:

a.sviluppare una rinnovata politica in materia di mobilità, basata sulla complementarietà dei vari modi di trasporto, privilegiando le soluzioni di trasporto a bassa emissione di carbonio e limitando la dipendenza nei confronti dei combustibili fossili.

b. proporre una politica dei trasporti sostenibile e integrata, che prenda anzitutto in considerazione l’impatto ambientale, e sia accompagnata dalla promozione dei trasporti pubblici, faciliti l’accesso delle popolazioni ai servizi essenziali, e adotti il principio ‘chi inquina paga’, per limitare l’uso delle auto private.

c. adattare le reti stradali alle sfide poste dallo sviluppo sostenibile e garantire una migliore ripartizione delle strade tra i vari tipi di trasporto.

d. promuovere abitudini di viaggio più sane e sostenibili, migliorando l’immagine dei trasporti pubblici, della bicicletta e della marcia.

e.organizzare i servizi di trasporto intra-regionali per limitare le disparità di sviluppo all’interno di una stessa regione, favorendo in particolare una maggiore cooperazione tra i vari soggetti coinvolti.

f. garantire l’accesso ai gruppi più vulnerabili, promuovendo soluzioni di trasporto innovative, quali il car-sharing, i sistemi di autobus con fermate a richiesta, ecc.

g. scambiare le buone prassi con altre regioni europee, per avvalersi delle esperienze riuscite condotte da altri.

h. agire in modo esemplare all’interno della stessa amministrazione regionale, grazie a una politica sostenibile di mobilità che favorisca la marcia, l’uso della bicicletta e di veicoli a basse emissioni di carbonio.

13. Il Congresso, da parte sua, chiede alla sua Commissione dello sviluppo sostenibile di continuare a seguire tali questioni, in particolare a seguito dell’adozione della Carta urbana europea II: manifesto per una nuova urbanità.



[1] Discussa e approvata dalla Camera delle regioni il 18 marzo 2010 e adottata dal Congresso il 19 marzo 2010, 3a seduta (vedi documento CPR(18)4, relazione esplicativa, relatore: A. Banaszak, Polonia (R, NI).