Camera delle Regioni

18a SESSIONE

CPR(18)4
24 febbraio 2010

Il trasporto intra-regionale: una sfida per lo sviluppo sostenibile e la coesione territoriale

Commissione dello sviluppo sostenibile

Relatore: Adam BANASZAK, Polonia (R, NI [1])

A. Progetto di Risoluzione. 2

B. Progetto di Raccomandazione. 3

Sintesi

Una rete efficace di infrastrutture di trasporto è essenziale per lo sviluppo socio-economico armonioso di una regione. Consente la libera circolazione dei beni, dei servizi e delle persone e garantisce la mobilità necessaria per il lavoro, l’educazione e gli svaghi. I trasporti creano i legami indispensabili per favorire l’inclusione sociale e costituiscono la condizione per la qualità della vita e il lavoro.

Una delle sfide più importanti per il trasporto passeggeri intra-regionale è l’indispensabile riduzione della sua dipendenza dai combustibili fossili. Altre sfide riguardano le emissioni di CO2 e il loro impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana. L’evoluzione demografica, soprattutto nelle aree rurali, è un’altra ragione che deve spingere a riesaminare le strategie in materia di trasporti.

Il rapporto prende in esame varie strategie finalizzate a dare un nuovo orientamento alle politiche in materia di trasporti intra-regionali, al fine di garantire il benessere socio-economico senza aumentare il volume di traffico, ma migliorandone invece l’efficienza. Tali strategie associano gli interventi sulle infrastrutture e i servizi e le azioni destinate a promuovere la consapevolezza della popolazione e a migliorare l’immagine delle modalità di spostamento sostenibili.


A. PROGETTO DI RISOLUZIONE [2]

1.  La mobilità e le politiche in materia di trasporti sono diventate una delle sfide principali per la qualità della vita e l’evoluzione economica e sociale delle nostre società. Una rete efficace di infrastrutture di trasporto è essenziale per garantire lo sviluppo socio-economico integrato di una regione. Consente la libera circolazione dei beni, dei servizi e delle persone e garantisce la mobilità, indispensabile al lavoro, all’educazione e agli svaghi.

2. I processi di mutazione attuali dell’economia e dei modi di vita hanno condotto a importanti trasformazioni della ripartizione spaziale delle popolazioni, dei sistemi di occupazione e di uso del suolo, e hanno pertanto provocato una crescita esponenziale dei flussi di mobilità.

3. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, da sempre molto attento ai problemi connessi con le questioni dello sviluppo territoriale, è estremamente preoccupato per la notevole espansione dei trasporti stradali di merci, per l’eccessivo ricorso all’uso individuale dell’automobile e per lo sviluppo di importanti infrastrutture stradali che determinano un consumo di spazio.

4. La limitatezza delle risorse energetiche fossili, l’aumento del prezzo dei carburanti e la necessità di ridurre le emissioni di CO2 costituiscono oggi una sfida essenziale per la gestione della mobilità.

5. Le autorità regionali devono quindi affrontare oggi in modo determinato la sfida di organizzare una mobilità sostenibile. Per questo, devono proporre un sistema di trasporti intra-regionali intermodali, sostenibili e integrati, atti a favorire soluzioni alternative all’auto privata.

6. Consapevole del fatto che l’organizzazione del trasporto intermodale richiede anzitutto il coordinamento dei vari attori del trasporto pubblico sul territorio, il Congresso desidera sottolineare il ruolo fondamentale delle regioni, al fine di garantire uno sviluppo equilibrato ed efficace del loro territorio.

7. A tal fine, le autorità regionali devono favorire una maggiore cooperazione tra gli attori coinvolti, cioè gli enti locali, gli operatori, gli utenti, in vista di una migliore comprensione di tutti gli aspetti del problema e, in particolare, della delicata questione del finanziamento dei trasporti e della loro tariffazione.

8. Le scelte politiche in questo campo oggi poggiano su ipotesi che integrano soltanto in parte, o niente affatto, i costi indiretti, sociali e ambientali, mentre, per esempio, la concentrazione dei fondi pubblici su progetti di infrastrutture stradali porta a incoraggiare la circolazione motorizzata individuale. L’attuazione di una politica dei trasporti sostenibile e integrata obbligherà i vari attori responsabili a riequilibrare gli sforzi in modo da proporre una migliore scelta modale.

9. Inoltre il Congresso avverte l’esigenza di ricordare che è necessario garantire una parità di accesso alle infrastrutture e ai servizi privati e pubblici. Un’attenzione particolare dovrà pertanto essere rivolta alle zone periurbane, come pure alle aree rurali, per evitare nel medio periodo ingenti costi dal punto di vista sociale, ambientale e paesaggistico.


10. È necessaria l’integrazione delle politiche in materia di trasporti, urbanistica e pianificazione territoriale per ridurre il volume dei trasporti, minimizzare i costi dei trasporti collettivi e infrastrutture, consentire una migliore presa in considerazione dei bisogni delle popolazioni e ottenere i risultati attesi in materia di riduzione dei gas a effetto serra.

11. In considerazione di queste varie constatazioni, il Congresso invita le autorità regionali degli Stati membri del Consiglio d’Europa a:

a.sviluppare una rinnovata politica in materia di mobilità, basata sulla complementarietà dei vari modi di trasporto, privilegiando le soluzioni di trasporto a bassa emissione di carbonio e limitando la dipendenza nei confronti dei combustibili fossili.

b. proporre una politica dei trasporti sostenibile e integrata, che prenda anzitutto in considerazione l’impatto ambientale, e sia accompagnata dalla promozione dei trasporti pubblici, faciliti l’accesso delle popolazioni ai servizi essenziali, e adotti il principio ‘chi inquina paga’, per limitare l’uso delle auto private.

c. adattare le reti stradali alle sfide poste dallo sviluppo sostenibile e garantire una migliore ripartizione delle strade tra i vari tipi di trasporto.

d. promuovere abitudini di viaggio più sane e sostenibili, migliorando l’immagine dei trasporti pubblici, della bicicletta e della marcia.

e.organizzare i servizi di trasporto intra-regionali per limitare le disparità di sviluppo all’interno di una stessa regione, favorendo in particolare una maggiore cooperazione tra i vari soggetti coinvolti.

f. garantire l’accesso ai gruppi più vulnerabili, promuovendo soluzioni di trasporto innovative, quali il car-sharing, i sistemi di autobus con fermate a richiesta, ecc.

g. scambiare le buone prassi con altre regioni europee, per avvalersi delle esperienze riuscite condotte da altri.

h. agire in modo esemplare all’interno della stessa amministrazione regionale, grazie a una politica sostenibile di mobilità che favorisca la marcia, l’uso della bicicletta e di veicoli a basse emissioni di carbonio.

12. Il Congresso, da parte sua, chiede alla sua Commissione dello sviluppo sostenibile di continuare a seguire tali questioni, in particolare a seguito dell’adozione della Carta urbana europea II: manifesto per una nuova urbanità.

B. PROGETTO DI RACCOMANDAZIONE[3]

1. Le regioni europee hanno assistito nel corso di questi ultimi decenni a importanti trasformazioni legate alla globalizzazione dell’economia, alle evoluzioni demografiche e dei modi di vita. Tali trasformazioni hanno avuto un impatto significativo sulla ripartizione spaziale delle popolazioni, sull’occupazione e l’uso del suolo e sull’organizzazione dei servizi pubblici e privati. Inoltre, l’insieme di tali mutamenti provoca una crescita esponenziale dei flussi di mobilità.

2. Nuove sfide sono rappresentate dalla limitatezza delle risorse energetiche fossili e dall’aumento del prezzo dei carburanti, nonché dalla necessità di ridurre le emissioni di CO2. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa si dichiara preoccupato per l’aumento di tali emissioni, dovute essenzialmente al crescente ricorso al trasporto individuale motorizzato e a una forte espansione del trasporto di merci su strada.


3.  Le politiche in materia di mobilità e di spostamenti sono diventate una sfida principale per la qualità della vita e l’evoluzione economica e sociale delle nostre società. Una rete di infrastrutture di trasporto efficace è necessaria per garantire il buon funzionamento dell’economia e lo sviluppo di una regione. Consente la libera circolazione dei beni, dei servizi e delle persone e garantisce la mobilità indispensabile al lavoro, all’educazione e agli svaghi.

4. Il Congresso è convinto dell’obbligo di ripensare le politiche in materia di spostamenti e della necessità di operare una transizione verso il concetto di "mobilità post-fossile". Infatti, l’inevitabile aumento del prezzo del carburante comporta una grande vulnerabilità economica e sociale, legata alla dipendenza dal trasporto stradale, che in Europa rimane il mezzo di trasporto principale, sia per i viaggiatori, che per le merci.

5.  Sebbene la maggior parte degli Europei viva nelle zone urbane, un’attenzione particolare deve essere rivolta alle zone periurbane e alle aree rurali, dove è necessario garantire un livello di servizi coerente, che soddisfi le legittime esigenze degli abitanti.

6. Il Congresso invita a una nuova cultura della mobilità, che dia la priorità ai modelli di trasporto sostenibili e ponga maggiormente l’accento sulla coesione sociale e territoriale, ossia sugli utenti più vulnerabili.

7. Dal momento che le responsabilità nel campo dei trasporti sono suddivise tra i vari livelli di governo, l’impulso impresso può essere locale, regionale o nazionale, o perfino pubblico o privato. Il Congresso è nondimeno convinto del ruolo preminente che devono svolgere le regioni per consentire una grande coerenza di interventi e lo sviluppo equilibrato del territorio.

8. Una politica del trasporto intra-regionale sostenibile ha l’obbligo di limitare la congestione del traffico, migliorare la sicurezza stradale, ridurre i livelli di inquinamento acustico e atmosferico e di consentire una migliore condivisione della rete viaria. Deve inoltre proporre metodi di trasporto rapidi a costi ragionevoli per gli utenti e incoraggiare una maggiore interazione tra il trasporto pubblico urbano e regionale.

9. I trasporti e la pianificazione del territorio sono le due facce della mobilità. Una buona integrazione della questione dei trasporti nelle decisioni riguardanti la pianificazione del territorio e l’urbanistica porterà a un calo del volume dei trasporti e a una migliore presa in considerazione dei bisogni delle popolazioni.

10. Il Congresso ricorda l’imperativa necessità di una rinnovata politica pubblica a favore dei trasporti sostenibili multimodali, atti a favorire una modalità « soft » e soluzioni innovative alternative all’auto privata, quali il « car-sharing », i sistemi di autobus con fermate a richiesta e i servizi di noleggio pubblico di biciclette.

11. Sottolinea in tale contesto il ruolo rilevante, in gran parte sottovalutato, dei mezzi di trasporto non motorizzati, che devono andare a completare naturalmente gli altri modi di trasporto. In numerose regioni europee, rappresentano oltre il terzo dell’insieme degli spostamenti quotidiani dei cittadini. La marcia e la bicicletta devono essere incoraggiate, poiché sono i modi di spostamento più accessibili, meno costosi, più rispettosi dell’ambiente e più sani.

12. Per quanto riguarda i veicoli motorizzati, è opportuno rafforzare le legislazioni europee e nazionali, al fine di ottenere che tali veicoli rispettino norme ottimali in materia di emissioni. Occorrerà inoltre accelerare lo sviluppo dei veicoli a basse emissioni di carbonio e promuoverne la diffusione, in particolare all’interno delle amministrazioni e delle imprese e integrandoli nelle nuove soluzioni per la mobilità

13. Il settore dei trasporti presenta inoltre aspetti sociali e culturali che è importante non trascurare. Per questo, l’immagine di certi modi di spostamento svolge un ruolo importante nel loro sviluppo. Bisognerà ricercare l’adesione dell’opinione pubblica, proponendo servizi multimodali di qualità.


14. Il Congresso si compiace dell’accresciuto interesse per i trasporti sostenibili da parte della Commissione europea, nel quadro del suo piano d’azione per combattere i cambiamenti climatici e sottolinea che tali sforzi devono essere potenziati, se si vuole ottenere una reale riduzione delle emissioni di CO2 dovute ai trasporti.

15. Pertanto, il Congresso chiede al Comitato dei Ministri di invitare la Conferenza europea dei ministri responsabili dell’assetto territoriale (CEMAT):

a. a proseguire la riflessione sulla migliore articolazione tra le politiche di trasporto e di pianificazione territoriale a favore dello sviluppo sostenibile e di una maggiore coesione dei territori;

b. a integrare nella Dichiarazione della prossima conferenza ministeriale di Mosca (8-9 luglio 2010), delle proposte concrete di soluzioni per raccogliere le nuove sfide poste ai territori in un mondo globalizzato.

16. Il Congresso invita il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a incoraggiare gli Stati membri:

a. a riconoscere la pertinenza del livello regionale per l’elaborazione di una visione prospettica e concertata dei trasporti intra-regionali;

b. a elaborare, in cooperazione con le regioni, una nuova politica dei trasporti che associ le nuove pratiche di mobilità con gli approcci spaziali e temporali;

c. a favorire e sostenere uno sviluppo coerente dei trasporti pubblici sull’intero territorio nazionale;

d. a sostenere le sperimentazioni e a procedere a valutazioni sistematiche delle esperienze di trasporto innovativo e a una loro più decisa generalizzazione.

17. Il Congresso chiede inoltre al Comitato dei Ministri di invitare la Commissione europea a sostenere in modo più incisivo le iniziative condotte a livello locale e regionale a favore dei trasporti sostenibili, attraverso programmi di dimostrazione, quali, per esempio, l’iniziativa CIVITAS per il trasporto urbano pulito.

18. Il Congresso invita l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a proseguire i lavori sulle nuove sfide in materia di sviluppo sostenibile e di coesione regionale.



[1] R: Camera delle Regioni / L: Camera dei poteri locali

GILD: Gruppo indipendente e Liberaldemocratico del Congresso

PPE/CD: Gruppo Partito Popolare Europeo –Cristiandemocratici del Congresso

SOC: Gruppo socialista del Congresso

NI: Membro non appartenente ad alcun partito politico del Congresso

[2] Bozza preliminare di risoluzione e bozza preliminare di raccomandazione approvate dalla Commissione dello sviluppo sostenibile della Camera delle regioni il 1 dicembre 2009

Membri della Commissione:

V. Kadokhov (Presidente), I. Linge (Vice-presidente), C. Abela Baldacchino* (sostituto: F. Cutajar*), R. Bayrak, L. Beauvais, M.A. Caronia (sostituto: G. Marmo), Z. Cholewinski (sostituto: A. Banaszak), D. Cukur, L. Dellai, N. Dudov, I. Franzen, P. Jansen, M. Kichkovskyy, J. Mattei-Fazei, S. Neeson (sostituto: J. McCartney), C. Nicolescu, J. Stadelmann, A. Stoilov* (sostituto: D. Ruseva*), E. Szucs, E. Villarroya Saldana.

NB: i nomi dei membri che hanno partecipato al voto sono indicati in corsivo.

Segretariato della Commissione: M. Moras

[3] Vedi nota a piè di pagina 2