18 a SESSIONE

CG(18)6
1 marzo 2010

Il ruolo degli enti locali e regionali nell’implementazione dei diritti umani

Commissione istituzionale

Relatore: Lars O MOLIN, Svezia (L, PPE/CD[1])

A. Progetto di Risoluzione. 2

B. Progetto di Raccomandazione. 4

Sintesi

Il rapporto rientra nell’ambito delle attività condotte attualmente dal Congresso in materia di diritti umani. Fa il punto sul posto occupato dai diritti umani nelle collettività locali e regionali, sulle responsabilità ad esse spettanti in questo campo, oltre che sui costi che l’applicazione dei diritti umani può comportare per una città o una regione.

Il rapporto rileva l’esistenza di un certo numero di buone prassi seguite negli Stati membri a livello locale e regionale e formula delle raccomandazioni, rivolte agli Stati membri e ai loro enti territoriali, nonché al Congresso, al fine di garantire un’effettiva applicazione dei diritti umani, presupposto di ogni democrazia.


A. PROGETTO DI RISOLUZIONE [2]

1. Il Consiglio d’Europa è l’organizzazione paneuropea di riferimento per la protezione e la promozione dei diritti dell’uomo, della democrazia e dello stato di diritto.

2. Per quanto l’applicazione degli impegni sottoscritti dagli Stati membri in questi settori spetti in primo luogo al settore intergovernativo, anche le autorità locali e regionali europee, conformemente al principio di sussidiarietà, hanno un ruolo essenziale da svolgere per mettere in opera nella vita quotidiana i valori fondamentali della democrazia e dei diritti dell’uomo.

3. La tutela e la promozione dei diritti umani è una responsabilità condivisa tra i vari livelli di governo all’interno di ogni Stato membro del Consiglio d’Europa. Gli enti locali e regionali, che consentono una più stretta relazione tra i cittadini e i loro rappresentanti eletti, si trovano in una posizione privilegiata per analizzare la situazione in materia di rispetto dei diritti dell’uomo, individuare i problemi che si pongono e porre in essere soluzioni efficaci.

4. Il Congresso sottolinea che occorre incoraggiare e rendere effettivi i diritti umani sul territorio, nelle regioni, nelle città e nei quartieri, il più vicino possibile alla vita quotidiana dei cittadini. La struttura del Consiglio d’Europa, composto da tre pilastri distinti, ma complementari, ovverosia il Comitato dei Ministri, l’Assemblea parlamentare e il Congresso dei poteri locali e regionali, rappresenta un impareggiabile passo avanti per la democrazia locale e regionale, consentendo un approccio multilivello ai diritti umani.

5. Le competenze e le responsabilità delle collettività territoriali sono sempre più diversificate e complesse. Esse adottano infatti decisioni di portata individuale o più generale, in particolare in materia di istruzione, alloggio, sanità, ambiente, mantenimento dell’ordine pubblico, riguardanti, direttamente o indirettamente, i diritti umani e che possono determinarne e influenzarne il godimento da parte dei cittadini.

6. In tale contesto, il Congresso, in quanto assemblea politica che riunisce i rappresentanti eletti locali e regionali europei, può fornire un contributo particolarmente significativo allo scambio di informazioni e di esperienze e all’individuazione delle buone prassi in materia di diritti umani. Dal momento che non esiste un modello standard per garantire l’applicazione dei diritti umani a livello locale o regionale, il Congresso potrebbe creare in un primo tempo una raccolta di metodi disponibili, che potrebbero essere adattati ai contesti locali.


7. Il Congresso costituisce inoltre il forum adeguato per sensibilizzare i responsabili politici e i funzionari locali e regionali sulle questioni connesse ai diritti dell’uomo. Il miglior mezzo per stimolare le autorità locali e regionali ad assumere responsabilità in materia di rispetto dei diritti umani risiede anzitutto in una formazione sistematica dei responsabili politici e nella diffusione di informazioni affidabili presso i cittadini circa i loro diritti (in particolare rivolte ai gruppi più vulnerabili).

8. Il Congresso invita le autorità locali e regionali a creare strutture o procedure appropriate per procedere a un effettivo monitoraggio della situazione dei diritti umani e per trovare soluzioni qualora i diritti fondamentali non fossero pienamente rispettati, in particolare per quanto riguarda l’erogazione dei servizi pubblici.

9. In considerazione di quanto precede, e riferendosi altresì alla sua dichiarazione congiunta con il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa e l’Associazione svedese delle autorità locali e delle regioni (SALAR), adottata il 6 ottobre 2008, il Congresso invita i poteri locali e regionali:

a. ad agire nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, in particolare per quanto riguarda la protezione dei dati;

b. a partecipare all’elaborazione nazionale di indicatori che consentano di misurare il livello di realizzazione dei diritti umani nelle realtà locali e regionali e a fornire il loro contributo alla redazione di piani nazionali destinati a garantire e promuovere i diritti dell’uomo. Sulla base dei problemi e delle soluzioni individuate nel corso di tali misure di pianificazione, le autorità locali e regionali saranno in grado di analizzare regolarmente la situazione dei diritti umani a livello locale e, se necessario, di riferire le questioni al governo centrale;

c. a promuovere l’istituzione a livello locale di meccanismi indipendenti di ricorso, quali ad esempio l’istituto decentrato, accessibile e indipendente del mediatore, destinati a esaminare presunte violazioni dei diritti degli individui;

d. a favorire la formazione degli amministratori eletti e dei funzionari locali nel campo dei diritti umani, in modo che possano individuare e trattare le questioni legate ai diritti dell’uomo nell’ambito delle loro attività;

e. a promuovere meccanismi di consultazione, destinati a permettere a tutti gli attori della vita pubblica locale di scambiare informazioni sulla situazione dei diritti umani e di trovare risposte concertate ai problemi che si pongono;

f. a garantire pari accesso ai servizi pubblici a tutti i residenti, cittadini e non cittadini, senza discriminazione nei confronti di nessuno, accertandosi che siano preservati i diritti sociali;

g. nei casi di privatizzazione dell’istruzione, della sanità o dei servizi sociali, a introdurre un sistema di maggiore responsabilizzazione delle amministrazioni e un controllo della qualità dei servizi forniti;

h. a esaminare i bilanci locali nella prospettiva dei diritti umani, al fine di accordare loro tutta l’attenzione necessaria quando occorre definire delle priorità tra differenti  bisogni.

10. Il Congresso incarica la propria Commissione istituzionale di valutare sistematicamente la situazione dei diritti umani nel corso delle sue visite di monitoraggio dell’applicazione della Carta europea dell’autonomia locale. Chiede inoltre alle altre commissioni del Congresso di prendere in considerazione la dimensione dei diritti umani nel quadro delle loro rispettive attività.

11. Il Congresso incarica inoltre la propria Commissione istituzionale di elaborare una relazione, ogni cinque anni, sulla situazione dei diritti umani a livello locale e regionale in ciascuno degli Stati membri del Consiglio d’Europa.


B. PROGETTO DI RACCOMANDAZIONE[3]

1. Il Congresso ricorda che:

a. lo scopo principale del Consiglio d’Europa è di creare, su tutto il continente europeo, uno spazio comune basato sul rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto;

b. la democrazia e i diritti umani sono indissociabili e interdipendenti. La democrazia, ivi compreso a livello locale e regionale, non può esistere senza un rispetto assoluto dei diritti dell’uomo;

c. le autorità locali e regionali devono adempiere, seppure unicamente nell’ambito delle loro competenze locali e regionali, agli obblighi relativi al rispetto dei diritti umani derivanti dagli impegni internazionali assunti dagli Stati membri;

d. le autorità locali e regionali non sono semplici agenti dei governi centrali: tutelano i diritti dell’uomo esercitando nel contempo la loro autonomia locale;

e. una buona governance è quella basata sui diritti. Adempiere agli obblighi relativi ai diritti umani costituisce una sfida che può contribuire a rafforzare la democrazia a livello locale.

2. Il Congresso ha un ruolo specifico da svolgere all’interno del Consiglio d’Europa, poiché rappresenta un forum entro il quale i rappresentanti eletti possono discutere di problemi comuni, condividere le loro esperienze e sviluppare politiche. Si adopera per rafforzare la democrazia tramite le sue attività di monitoraggio.

3. Per garantire maggiormente una concreta applicazione dei diritti umani da parte delle autorità locali e regionali, il Congresso raccomanda al Comitato dei Ministri di invitare tutti gli Stati membri a:

a. accertarsi che l’attribuzione delle risorse finanziarie alle autorità locali sia fissata a un livello sufficiente per garantire un’adeguata messa in opera dei diritti umani e che il controllo del rispetto di tali diritti possa essere efficacemente esercitato;

b. associare i rappresentanti delle autorità locali e regionali all’elaborazione di strategie, politiche e indicatori nazionali in materia di diritti umani, al fine di avvalersi del loro contributo e di sensibilizzarli alle loro responsabilità per l’applicazione dei diritti umani;

c. incoraggiare le autorità locali e regionali a promuovere il rispetto dei diritti umani attraverso iniziative di sensibilizzazione e piani d’azione locali e regionali;

d. incoraggiare l’istituzione di meccanismi di ricorso indipendenti a livello locale e regionale e in particolare creare degli organi indipendenti, quali i mediatori locali e regionali, in grado di trovare soluzioni nei casi in cui i diritti dell’uomo non siano pienamente rispettati, segnatamente nell’ambito dell’erogazione dei servizi pubblici locali.

e. associare le organizzazioni della società civile alla pianificazione e all’attuazione delle attività di tutela dei diritti umani a tutti i livelli.

4. Il Congresso nota che il miglior modo per garantire un’efficace tutela dei diritti dell’uomo consiste nel prendere dei provvedimenti basati su una valutazione regolare, completa e precisa della situazione. Pertanto, il Congresso chiede al Comitato dei Ministri di invitare gli Stati membri a prendere in esame i mezzi atti a incoraggiare gli enti territoriali a creare strutture e procedure appropriate per facilitare un effettivo monitoraggio della situazione dei diritti umani a livello locale e regionale. Non esiste una soluzione standard per applicare i diritti umani a livello locale o regionale, ma un criterio di buona governance dovrebbe essere quello di fornire ai cittadini assistenza e consulenze sufficienti per consentire loro di esercitare i loro diritti.

5. Il Congresso chiede inoltre al Comitato dei Ministri di esortare gli Stati membri ad accertarsi che le autorità locali e regionali rispettino il principio di non discriminazione nella messa in opera dei diritti umani.

6. Il Congresso sottolinea che l’istruzione e il benchmarking, vale a dire il confronto delle migliori prestazioni, sono essenziali per migliorare la situazione dei diritti umani in Europa a ogni livello. Raccomanda al Comitato dei Ministri:

a. di incoraggiare un dialogo sistematico tra i vari livelli politici di tutti gli Stati membri, al fine di promuovere la dimensione dei diritti umani nell’ambito dell’autonomia locale;

b. di favorire il rispetto dei diritti umani grazie alla formazione dei rappresentanti eletti e del personale  degli enti locali e regionali.



[1] R: Camera delle Regioni / L: Camera dei poteri locali

GILD: Gruppo indipendente e Liberaldemocratico del Congresso

PPE/CD: Gruppo Partito Popolare Europeo –Cristiandemocratici del Congresso

SOC: Gruppo socialista del Congresso

NI: Membro non appartenente ad alcun partito politico del Congresso

[2] Bozza preliminare di risoluzione e bozza preliminare di raccomandazione approvate dalla Commissione istituzionale il 15 febbraio 2010

Membri della Commissione:

K. Whitmore (Presidente), R. Aguilar Rivero, J. Almeida Barreto, Z. Alimpic (sostituto: D. Milovanovic), M. Y. Barcina Angulo, P. Bosch I Codola, J. Brons, E. Calota, M. Catovic, L. Caveri, V. Chilikov (sostituto: D. Ruseva), M. Cohen, B. Collin-Langen, M. Cools (sostituto), C.M. Do Vale Cesar, S. Eichler, A.U. Erzen (sostituto: G. Doganoglu), J. Gabriels, B. Grasset, A. Gravells (sostituto: N. Mermagen), A. Grytsenko (sostituto: T. Demchenko), G. Grzelak, M. Guégan, M. Gulevskiy (sostituto: V. Belikov), M. Haak-Griffioen, A. Harutyunyan (sostituto: E. Yeritsyan), G. Illes, M. Kebo, W. Kelsch, O. Kidik, O. A. Kvalöy, I. Kulichenko (sostituto: Y. Kartashov), J. Landberg, F. Lec, I. Loizidou, J.-C. Mairal, Y. Mischeriakov, L. O. Molin, J. Mrazek, A. Muzio (sostituto: F. Pellegrini), C. Newbury, G. Pavlidis, H. Pihlajasaari, G. Pieper, M. Pineschi, G. Policinschi, C. Radulescu, A. Rokofillou, B. Rope, Y. Rzayeva, V. Salygin, P. Schowtka, D. Shakespeare, V. Storm Rasmussen, A. Turku, S. Ugrekhelidze, H. Van Staa, M. Varnavskiy, P. Volner (sostituto: K. Bene), J. Wienen (sostituto), M.J. Yildiz, D. Zmegac.

N.B: I nomi dei membri che hanno partecipato al voto sono indicati in corsivo.

Segretariato della Commissione: S. Poirel

[3] Vedi nota a piè di pagina 2