14a SESSIONE

SESSIONE PRIMAVERILE
Malaga, 13-14 marzo 2008

Elezioni comunali e dell’Assemblea parlamentare del Kosovo (Serbia)

il 17 novembre e l’8 dicembre 2007

Raccomandazione 236 (2008) [1]

Il Congresso,

1. Considerando:

a. i principi enunciati nella Carta europea dell’autonomia locale (CEAL);

b. i propri rapporti precedenti sull’osservazione dello svolgimento delle elezioni in Kosovo, Serbia [2];

2. Ribadendo il suo ruolo nel monitoraggio delle elezioni locali e regionali, basato sul presupposto che lo svolgimento di elezioni locali e regionali libere ed eque e la loro organizzazione in conformità con le norme internazionali in materia elettorale è essenziale per garantire la legittimità delle istituzioni, impostare su solide basi la costruzione di un sistema democratico e spianare la strada a un buon governo a livello locale e regionale;

3. Ricordando che il suo rapporto sull’osservazione delle elezioni comunali e dell’Assemblea del Kosovo costituisce il suo contributo al rapporto della Vª missione di osservazione del Consiglio d’Europa (CEEOM V).

4. Esprime soddisfazione per:

a. la presenza dei rappresentanti del Comitato delle regioni (CdR) in seno alla delegazione del Congresso e il loro contributo all’elaborazione del rapporto;

b. la volontà dimostrata dalle Istituzioni provvisorie del governo autonomo di collaborare con il Congresso in materia elettorale e si congratula con le autorità del Kosovo per gli sforzi compiuti per migliorare l’organizzazione delle elezioni;

c. il fatto che le elezioni si sono svolte globalmente in conformità con i principi del Consiglio d’Europa e con le norme internazionali ed europee in materia di elezioni democratiche;

d. il fatto che, malgrado la convocazione tardiva, l’amministrazione elettorale locale, con il sostegno essenziale della comunità internazionale, abbia potuto prendere le disposizioni necessarie che le hanno consentito di tenere le elezioni in tempo utile;

e. l’accresciuta capacità delle parti politiche di adeguarsi alle nuove condizioni e conformarsi in gran parte alle norme e ai calendari stabiliti

5. Nota tuttavia:

a. che la diminuzione complessiva del tasso di partecipazione degli elettori rispetto alle elezioni precedenti ha indicato l’insoddisfazione della popolazione per l’assenza dei miglioramenti attesi dopo le quattro precedenti elezioni, e una particolare perdita di fiducia, causata dallo scontento generale per l’attuale situazione socio-economica;

b. che il ritiro degli esponenti dei partiti politici serbi e la mancata partecipazione della comunità serba del Kosovo sono stati certamente provocati dall’appello al boicottaggio delle elezioni da parte delle autorità di Belgrado e dalla successiva dichiarazione dell’Associazione dei comuni serbi, che ha invitato tutti i Serbi a non partecipare alle elezioni;

c. che non era stato predisposto un quadro consolidato per lo svolgimento delle elezioni, malgrado si trattasse del quarto ciclo elettorale per il Kosovo e che la Commissione elettorale centrale (CEC) ha dovuto promulgare estremamente in ritardo, il 26 ottobre, le norme elettorali;

d. che la convocazione delle elezioni è avvenuta molto in ritardo, pur essendo noto ben in anticipo che sarebbero state necessarie e, in considerazione del breve lasso di tempo disponibile, è diventato essenziale che la comunità internazionale, tramite l’OSCE, assumesse molta più responsabilità nel processo della Commissione elettorale centrale;

e. che, come era già stato raccomandato dalla Missione di osservazione delle elezioni del Consiglio d’Europa (CEEOM) nel 2004, il meccanismo decisionale all’interno della Commissione elettorale centrale ha dovuto essere cambiato, passando dal Presidente alla maggioranza qualificata;

f. che tre tornate elettorali si sono svolte nello stesso tempo, con l’introduzione del sistema delle “liste aperte” per le elezioni dell’Assemblea parlamentare e dell’Assemblea comunale del Kosovo e che il sistema di voto scelto si è rivelato complesso per la media degli elettori, provocando notevoli perdite di tempo dei votanti stessi in lunghe code di attesa e un numero eccessivo di casi per i quali gli elettori con minori facilità hanno dovuto farsi aiutare nelle operazioni di voto;

g. che la maggior parte dei seggi elettorali era di difficile accesso, o inaccessibile per i portatori di handicap;

h. che, malgrado l’importanza accordata alle procedure di conteggio nel corso del training delle commissioni elettorali, la formazione generale fornita a livello locale si è dimostrata non ottimale;

i. che l’elenco finale degli elettori (FVL) non era stato aggiornato, e quindi, tra gli altri inconvenienti, l’elenco comportava ancora il nome di un numero importante di persone decedute;

j. che è stato piuttosto ridotto il numero di candidate di sesso femminile;

6. Invita pertanto le Istituzioni provvisorie del governo autonomo a garantire che le prossime elezioni saranno organizzate e si svolgeranno nel pieno rispetto delle norme internazionali in materia elettorale, e, a tal fine, a mettere in opera le seguenti raccomandazioni:

a. accertarsi che i futuri emendamenti alla legislazione in materia elettorale siano introdotti molto prima della data delle elezioni e siano sottoposti all’esame della Commissione di Venezia prima di essere adottati, per rendere le disposizioni legislative perfettamente conformi alle sue raccomandazioni;

b. continuare gli sforzi per migliorare la precisione dei registri elettorali, in tempo utile per le prossime elezioni;

c. adottare ogni provvedimento adeguato per rafforzare il ruolo e l’autorità della Commissione elettorale centrale, in quanto organo giuridico indipendente, responsabile della gestione dello svolgimento delle elezioni;

d. accertarsi che tutti i membri delle commissioni elettorali ricevano una formazione professionale adeguata e in tempo utile;

e. aumentare gli sforzi per rendere i seggi elettorali più accessibili ai portatori di handicap;

7. Raccomanda inoltre al Comitato dei Ministri diprendere nota della presente Raccomandazione e del suo rapporto esplicativo, e di trasmetterla agli organi competenti del settore intergovernativo, la Commissione di Venezia, la Direzione generale della democrazia e degli affari politici.

8. Invita altresì l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a prendere in considerazione la presente Raccomandazione.

9. Ribadisce la sua disponibilità a sostenere e assistere le autorità delle Istituzioni provvisorie del governo autonomonei loro sforzi per attuare le presenti raccomandazioni e consolidare la democrazia locale e regionale in tutto il Kosovo, nel rispetto delle norme internazionali in materia elettore e della Carta europea dell’autonomia locale.



[1] Dibattuta e adottata dalla commissione permanente del Congresso il 14 marzo 2008 (ved. documento CG(14)34REC, progetto di raccomandazione presentata da J. Conway (Irlanda, L, GILD), relatore).

[2] Rapporto sulle elezioni comunali in Kosovo (28 ottobre 2000), CG/BUR(7)63; Rapporto sulla missione di osservazione del Consiglio d’Europa delle elezioni in Kosovo (17 novembre 2001), CG/BUR(8)98; documento informativo sulla missione di osservazione del Consiglio d’Europa delle elezioni dell’Assemblea comunale del Kosovo nel 2002 (CEEOM III) relazione intermedia (settembre 2002), SG/Inf(2002)36; Rapporto sulle elezioni comunali in Kosovo (26 ottobre 2002), CG/BUR(9)80; Rapporto preliminare sulla missione di osservazione del Consiglio d’Europa dello svolgimento delle elezioni dell’Assemblea del Kosovo (CEEOM IV), (8 settembre 2004), SG/Inf (2004) 24; Rapporto sulle elezioni dell’Assemblea del Kosovo (23 ottobre  2004), CG/BUR(11)74