Raccomandazione 104 (2001)1 sulla democrazia locale e regionale nella Repubblica Federale di Jugoslavia

Il Congresso,

1. Ricordando la Risoluzione statutaria (2000) 1 del Comitato dei Ministri che stipula che il Congresso prepari regolarmente dei rapporti – paese per paese – sulla situazione della democrazia locale e regionale in tutti gli Stati membri, come pure negli Stati candidati all’adesione al Consiglio d’Europa e vigili, in particolare, sull’applicazione effettiva dei principi della Carta europea dell’autonomia locale;

2. Ricordando che, mentre la Repubblica Federale di Jugoslavia è competente per assumere degli impegni internazionali, compresi quelli relativi agli strumenti giuridici del Consiglio d’Europa, le sue entità federali, ossia la Repubblica di Serbia e la Repubblica del Montenegro, sono competenti in materia di enti territoriali;

3. Ricordando la Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha posto la provincia autonoma del Kosovo sotto l’amministrazione delle Nazioni Unite e considerando di conseguenza che la presente Raccomandazione non riguarda la situazione del suddetto territorio;

4. Sottolineando che la futura architettura della Jugoslavia sarà il risultato di un ampio dibattito tra le Repubbliche di Serbia e di Montenegro, alle quali spetterà di prendere le decisioni circa l’ambito della loro futura cooperazione;

5. Esprimendo l’auspicio che « le Repubbliche di Serbia e di Montenegro, democratiche in una Jugoslavia democratica» entrino quanto prima a far parte del Consiglio d’Europa, non appena le riforme essenziali nel campo della democrazia pluralista e dei diritti dell’uomo saranno state messe in atto;

6. Ricordando il recente rapporto interinale della Commissione di Venezia sulla situazione costituzionale nella Repubblica Federale di Jugoslavia e le sue conclusioni sullo statuto futuro del Montenegro e la necessità di preparare, non appena possibile, nuove costituzioni non solo per la Jugoslavia, ma ugualmente per la Serbia e il Montenegro;

7. Riferendosi ai seminari e alle conferenze indetti dal Congresso e dal Consiglio d’Europa per promuovere e rafforzare la democrazia locale, e segnatamente il Seminario sulla Carta europea dell’autonomia locale, organizzato a Subotica in cooperazione con l’Agenzia della Democrazia Locale nel dicembre 1998, nonché il Convegno sull’autonomia locale, la cooperazione transfrontaliera e il regionalismo in Serbia, organizzato a Belgrado in collaborazione con la Conferenza Permanente delle Città e dei Comuni della Jugoslavia nel giugno del 2001 ;

8. Ricordando le recenti visite del Presidente del Congresso, il Sig. Llibert Cuatrecasas, in Serbia e nel Montenegro;

9. Congratulandosi per intanto con le autorità jugoslave e con la Conferenza Permanente delle Città e dei Comuni della Jugoslavia e con l’Unione dei Comuni del Montenegro per aver definito una procedura di designazione dei membri della delegazione di invitati speciali presso il Congresso (e per aver designato una delegazione conforme alle disposizioni della Carta del Congresso);

10. Esprimendo soddisfazione per la volontà chiaramente manifestata dalle autorità serbe e montenegrine di consentire alle collettività locali di gestire una parte considerevole degli affari pubblici, nel rispetto quindi dell’articolo 3 della Carta europea dell’autonomia locale;

11. Convinto che il decentramento delle competenze costituisca una reale possibilità per promuovere la partecipazione dei cittadini, in particolare quella delle minoranze, alle istituzioni locali;

12. Compiacendosi degli sforzi compiuti dal governo serbo e montenegrino per rendere conformi le loro legislazioni in materia di democrazia locale ai principi contenuti nella Carta e garantire l’istituzione di strutture democratiche con l’assistenza del Consiglio d’Europa e mediante una vasta consultazione pubblica;

13. Ringraziando gli interlocutori incontrati ai vari livelli, gli uffici del Consiglio d’Europa a Belgrado e a Podgorica, e i rappresentanti dell’OSCE e dell’Unione europea per la loro preziosa collaborazione;

14. Ricordando l’utile contributo fornito dalle Agenzie della Democrazia Locale di Subotica e di Niksic e quello della futura Agenzia di Nis per lo sviluppo della democrazia locale, il dialogo interculturale, la cooperazione transfrontaliera e la regionalizzazione, grazie al sostegno del Consiglio d’Europa (per il tramite del Congresso e del Programma delle Misure di Fiducia), degli Stati del Consiglio d’Europa, in particolare le autorità irlandesi e svizzere, e delle città, regioni e ONG partner di tali Agenzie della Democrazia Locale;

15. Per quanto riguarda la Serbia:

a. sottolineando i progressi democratici di rilievo compiuti nel corso di questi ultimi mesi, in particolare in Serbia nell’ottobre 2000;

b. plaudendo all’azione sostanziale dei sindaci delle sue città dette « libere » gestite dal 1996 dall’opposizione democratica, che hanno incoraggiato, a livello locale, lo sviluppo di una democrazia partecipativa e che sono state l’elemento trainante del movimento che ha provocato la svolta democratica, spesso grazie a delle partnership con altre città d’Europa e all’assistenza fornita dalle organizzazioni internazionali, in particolar modo l’Unione europea;

c. ricordando che una delegazione del Congresso si è recata ad osservare le elezioni parlamentari del 23 dicembre 2000 e ricordando le conclusioni del Relatore, il Sig. Mildon (Turchia) ;

d. prendendo nota della volontà delle autorità della Provincia autonoma di Voïvodine che auspicano che venga accordata alla Voïvodine un’ampia autonomia;

e. ritenendo che nel quadro di una Serbia democratica in una Jugoslavia democratica uno statuto di autonomia specifico dovrebbe essere accordato alla Voïvodine che si ispiri allo statuto di cui godeva negli anni ’70 e ‘80;

f. convinto che un ampio decentramento contribuirà a soddisfare le legittime aspettative delle minoranze nella Voïvodine, nel Sandjak, e delle minoranze bulgare ed albanesi (valle di Presevo);

g. sottolineando che il decentramento rafforzerà la democrazia, la partecipazione dei cittadini, la qualità dei servizi pubblici, contribuendo in tal modo alla coesione dell’intero paese;

h. precisando che il dibattito sulla regionalizzazione in Serbia dovrebbe ugualmente riguardare le strutture che potrebbero venir proposte alle regioni con forte minoranza;

i. esprimendo soddisfazione per la firma del Piano Covic che ha contribuito alla pacificazione della Serbia del Sud;

j. persuaso che lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera in Serbia e nel Montenegro contribuirà a stabilizzare il paese e a ristabilire delle relazioni di fiducia con i paesi vicini e che a tal titolo rappresenterà un contributo essenziale per la stabilità democratica dell’Europa sud-orientale;

16. Per quanto riguarda il Montenegro:

a. prendendo nota della volontà delle autorità montenegrine di rafforzare la democrazia locale e soddisfatto a tal titolo della vasta consultazione che il governo del Montenegro sta mettendo in atto per la preparazione delle nuove leggi;

b. ricordando la missione di osservazione delle elezioni locali anticipate dell’11 giugno 2000 e delle elezioni parlamentari del 22 aprile 2001 da parte di una delegazione del Congresso e le conclusioni dei Relatori, i Sigg. Casagrande (Francia) e Jirsa (Repubblica ceca);

c. sottolineando il fatto che le varie comunità del Montenegro sono riuscite a vivere in buona armonia;

d. prendendo atto del fatto che gli interlocutori incontrati accolgono con favore l’idea di un sindaco eletto direttamente;

e. congratulandosi con le autorità locali di Niksic e Kotor e con l’Unione dei Comuni del Montenegro per il loro impegno nella creazione di una Agenzia della Democrazia Locale;

17. Invita le autorità della Repubblica Federale di Jugoslavia:

a. a firmare e a ratificare la Convenzione-quadro sulla cooperazione transfrontaliera e i suoi Protocolli aggiuntivi;

b. a firmare e a ratificare la Carta europea dell’autonomia locale e la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, non appena verrà conclusa la loro adesione al Consiglio d’Europa;

c. a vigilare affinché vengano effettuati tutti i cambiamenti costituzionali necessari in modo da consentire alle città e ai comuni di aver accesso alla proprietà fondiaria, soprattutto per quanto riguarda gli edifici di cui hanno la responsabilità;

d. a contribuire all’istituzione di un forum permanente delle associazioni dei poteri locali dell’Europa sud-orientale;

e. a sostenere l’organizzazione del prossimo Forum delle Città e delle Regioni dell’Europa del Sud-Est a Novi Sad (18-20 aprile 2002), compiacendosi dell’invito trasmesso dalle autorità della città;

18. Invita le autorità serbe:

a. a proseguire il lavoro per rendere conforme la loro legislazione nel campo della democrazia locale, con l’assistenza del Consiglio d’Europa e a creare un quadro politico che garantisca l’effettiva promozione dell’autonomia locale e la messa a disposizione dei mezzi finanziari, umani e materiali necessari per metterla in atto;

b. ad elaborare quanto prima una nuova Costituzione;

c. a vigilare affinché vengano decentrate le competenze ed istituiti dei sistemi di finanziamento e di perequazione adeguati per consentire l’esercizio dell’autonomia locale e regionale da parte dei rappresentanti eletti, accertandosi che il sistema delle finanze locali sproni i comuni ad incrementare le proprie risorse;

d. ad accertarsi che esistano delle strutture e delle procedure atte a consentire di fare eseguire le decisioni prese a livello comunale, in particolar modo per garantire la riscossione dei tributi locali e delle tasse indirette;

e. in caso di destituzione dei consigli comunali o di revoca dei sindaci, a seguire tutta la procedura prevista per Legge e, preferibilmente, a modificare la Legge, in modo che le destituzioni o le revoche vengano decise o almeno controllate in modo effettivo da un tribunale;

f. a proseguire o a rafforzare il dibattito sulla regionalizzazione, tenendo conto dei lavori del Congresso e del Consiglio d’Europa in tal campo, in particolare per quanto concerne la questione delle minoranze;

g. a rendere ai comuni le competenze che erano state loro ritirate in questi ultimi dieci anni per conferirle ai distretti e a riesaminare il ruolo di questi ultimi in una prospettiva di decentramento, di raggruppamenti volontari di comuni e di regionalizzazione;

h. a riflettere sulle strutture da dare al futuro ombudsman, ivi compreso a livello locale e regionale;

i. a rafforzare la partecipazione delle autorità locali alle strutture pubbliche esistenti a livello locale;

j. ad inserire nella legge il principio della consultazione delle associazioni rappresentative dei poteri locali nei settori di competenza dei comuni;

k. a non porre altri limiti alla cooperazione internazionale dei comuni, a parte quelli stabiliti per legge o nella Costituzione, conformemente all’articolo 10 della Carta europea dell’autonomia locale;

l. ad attuare senza indugi il Programma relativo alla crisi nella Serbia del Sud del 10 febbraio 2001 (il cosiddetto Piano Covic) e a definire i provvedimenti appropriati per includere le popolazioni albanesi nelle strutture comunali nella Serbia del Sud;

m. ad utilizzare il sostegno delle Agenzie della Democrazia Locale di Subotica e di Nis per sviluppare la democrazia locale, i partenariati internazionali, la cooperazione transfrontaliera e le relazioni economiche;

n. a sollecitare l’assistenza del Consiglio d’Europa per completare l’istituzione di un quadro legislativo favorevole allo sviluppo della democrazia locale, segnatamente per quanto riguarda:

i. la legge sulla capitale e le grandi città e l’organizzazione dei loro rapporti con i comuni che le compongono;

ii. la legge sull’organizzazione territoriale;

iii. le disposizioni sulle elezioni locali, studiando in tal contesto i provvedimenti da adottare perché i sistemi elettorali garantiscano una rappresentanza ragionevole delle minoranze e mirino a migliorare la parità;

iv. le disposizioni della legge sulle elezioni del Parlamento della Repubblica di Serbia per consentire alle minoranze di ottenere un numero di seggi corrispondente almeno al loro peso elettorale;

v. le disposizioni relative a delle finanze locali adeguate, vigilando perché le finanze siano commisurate alle competenze;

vi. le leggi volte a completare il dispositivo dell’articolo 23 del disegno di legge che fissa le competenze devolute ai comuni e ad includere in tal contesto il principio di sussidiarietà nel dispositivo legislativo;

vii. lo statuto degli amministratori e del personale comunale e la loro formazione, prendendo spunto tra l’altro dal Codice di buona condotta degli amministratori locali e regionali;

viii. la proprietà comunale e le imprese pubbliche;

ix. le associazioni di poteri locali, notando con soddisfazione che il diritto di associazione costituisce una delle disposizioni di base della legge sull’autonomia locale;

x. le vie di ricorso effettivo per i comuni e i cittadini;

19. Invita le autorità montenegrine:

a. a proseguire i lavori per rendere conforme la loro legislazione nel campo della democrazia locale, con l’assistenza del Consiglio d’Europa e ad istituire un quadro politico che garantisca l’effettiva promozione dell’autonomia locale e la messa a disposizione dei mezzi finanziari, umani e materiali necessari per attuarla in modo rapido ed efficace;

b. ad elaborare quanto prima una nuova Costituzione;

c. a completare il dispositivo relativo all’autonomia locale, in particolar modo mediante l’adozione e/o l’attuazione:

i. della Legge sull’autonomia locale;

ii. della Legge sulle finanze locali;

iii. della Legge sull’organizzazione territoriale;

iv. della Legge sulle elezioni locali che consenta agli elettori di esprimere chiaramente la loro preferenza;

d. a vigilare sull’attuazione di tali leggi ben prima dello svolgimento delle elezioni locali regolari previste nel 2002;

e. a vigilare sul decentramento delle competenze e sull’istituzione di sistemi di finanziamento e di perequazione adeguati, che consentano l’esercizio dell’autonomia locale e regionale da parte dei rappresentanti eletti, accertandosi che il sistema delle finanze locali sproni i comuni ad incrementare le proprie risorse;

f. ad accertarsi che esistano delle strutture e delle procedure atte a consentire di fare eseguire le decisioni prese a livello comunale, soprattutto per garantire la riscossione dei tributi locali e delle tasse indirette;

g. a rafforzare la partecipazione delle autorità locali alle strutture pubbliche esistenti a livello locale;

h. a proseguire gli sforzi per mantenere e sviluppare la coesistenza pacifica tra le varie comunità del paese;

i. a proseguire lo sviluppo delle strutture intracomunali (« comunità locali ») che garantiscono, soprattutto in ambiente rurale, una partecipazione dei cittadini agli affari pubblici;

j. ad appoggiarsi sull’Agenzia della Democrazia Locale per il Montenegro, situata a Niksic, per dare impulso alla democrazia locale, ai partenariati internazionali, alla cooperazione transfrontaliera e alle relazioni economiche;

20. Invita l’Assemblea Parlamentare e il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, nel quadro della definizione degli impegni assunti dalle autorità della Repubblica Federale di Jugoslavia nella prospettiva della sua adesione al Consiglio d’Europa, ad accordare un’attenzione particolare alle seguenti questioni:

a. rapida adozione di nuove leggi sull’autonomia locale, in Serbia e nel Montenegro, conformemente alla Carta europea dell’autonomia locale;

b. restituzione dei diritti di proprietà ai poteri locali;

c. concessione di uno statuto appropriato di autonomia alla Provincia della Voïvodine ;

d. messa in atto rapida del programma a favore di una soluzione della crisi nella Serbia del Sud (6 febbraio 2001) ;

e. adesione alla Convenzione-quadro per la Cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali e ai suoi Protocolli aggiuntivi;

f. firma e ratifica (entro un anno) della Carta europea dell’autonomia locale e della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie;

21. Invita il Consiglio d’Europa:

a. a rafforzare i suoi programmi in materia di democrazia locale attraverso il Patto di Stabilità e il Processo di Szeged ;

b. a continuare a sostenere il programma delle ADL, in particolare le Agenzie di Subotica, Nis e Niksic che forniscono un’attività utile e complementare delle iniziative sviluppate dal Consiglio d’Europa per rafforzare la democrazia locale, segnatamente mediante il suo programma delle Misure di Fiducia e i contributi volontari degli Stati membri.

22. Invita l’Unione europea :

a. a sostenere delle misure a favore della democrazia locale nel quadro dei programmi congiunti con il Consiglio d’Europa;

b. a continuare a sostenere le città e i comuni democratici, al fine di favorire la loro transizione economica e sociale;

c. ad accordare nuovamente il suo sostegno al programma delle Agenzie della Democrazia Locale.

1 Discussa ed adottata dalla Commissione Permanente del Congresso il 9 novembre 2001 (vedi doc. CG (8) 24, progetto di raccomandazione presentato dai Sigg. L. Roppe e L. Kieres, relatori).