Camera delle Regioni

19a SESSIONE

CPR(19)3
4 ottobre 2010

Cooperazione tra il Congresso e le associazioni rappresentative delle regioni in Europa

Ufficio di presidenza della Camera delle Regioni

Relatrice: Ludmila SFIRLOAGA, Romania (SOC[1]), Herwig Van STAA, Austria (PPE/CD)

Progetto di risoluzione. 2

Sintesi

"Lavorare in stretta collaborazione da un lato con le associazioni nazionali democratiche degli enti locali e regionali e dall’altro lato con le organizzazioni europee rappresentative dei poteri locali e regionali degli Stati membri del Consiglio d’Europa e in particolare con il Comitato delle Regioni dell’Unione europea" rappresenta una delle finalità del Congresso, enunciata nella Risoluzione statutaria (2007) 6 (Articolo 2, paragrafo 1, e).

Il Congresso nel suo insieme (Camera dei poteri locali e Camera delle regioni) intrattiene regolari rapporti con le associazioni nazionali ed europee di poteri locali e regionali e, a seguito di un’audizione dei dirigenti di tali associazioni, seguita da una decisione del proprio Ufficio di presidenza, ha accordato lo status di osservatore a un certo numero di associazioni europee.

La Camera delle regioni, dal canto suo, mantiene stretti rapporti di lavoro con le principali associazioni rappresentative delle "regioni" in Europa.

In un momento in cui il Congresso si accinge ad adottare una grande riforma delle proprie strutture e dei propri metodi di lavoro, è importante riesaminare gli accordi di cooperazione esistenti e convenire di definire un nuovo ambito di lavoro, per consentire al Congresso e alla Camera delle regioni di avvalersi al massimo di questi rapporti di lavoro con le associazioni regionali europee.

Il presente rapporto pone in rilievo l’importanza della cooperazione a questo livello, sia per promuovere più ampiamente le attività del Congresso in materia di democrazia regionale, che per trarre vantaggio dall’esperienza di tali organizzazioni, in considerazione della vasta gamma di interessi regionali che rappresentano.

Dopo un’analisi delle finalità delle principali associazioni e un esame dei vari tipi di relazioni che hanno instaurato con il Congresso, il rapporto formula alcune proposte pratiche di cooperazione con le singole organizzazioni (in particolare con quelle che godono dello status di osservatore presso il Congresso), al fine di contribuire a sviluppare la democrazia regionale in Europa.


Progetto di risoluzione[2]

1. In conformità con la Risoluzione statutaria (2007) 6, il Congresso, e in particolare la Camera delle regioni, ha stabilito un dialogo e una stretta cooperazione con le associazioni rappresentative degli enti territoriali in Europa che godono dello status di osservatore presso il Congresso ai sensi della Carta del Congresso (Articolo 5, paragrafo 1).

2. La Camera delle regioni è convinta che le associazioni europee rappresentative delle regioni svolgono un ruolo cruciale e di conseguenza ha intrapreso un’attiva cooperazione con tali associazioni, che rappresentano la voce dei diversi tipi di entità regionali nel contesto europeo.

3. Tale dialogo e tale cooperazione vanno a completare gli altri processi di consultazione organizzati dal Congresso (tra cui, in particolare, le Assise delle associazioni nazionali, riunite per la loro 3a sessione il 16 settembre 2010), in particolar modo con le associazioni nazionali rappresentative degli enti locali e regionali negli Stati membri e con numerose associazioni in Stati non membri del Consiglio d’Europa.

4. La cooperazione costituisce un utile complemento alle principali funzioni della Camera delle regioni e contribuisce a migliorarne le attività istituzionali, fornendo ulteriori spunti di riflessione sulla diversità delle problematiche regionali in Europa, fermo restando che spetta al Congresso stabilire da solo le proprie priorità e attività.

5. A seguito di un esame iniziale degli accordi di cooperazione, il Congresso incarica la Camera delle regioni e il suo Ufficio di presidenza di prendere in considerazione il valore aggiunto rappresentato dalla cooperazione con tali associazioni regionali e dal loro livello di competenza e di rappresentatività, accertandosi tuttavia che i costi siano mantenuti nel limite del budget assegnato al Congresso.

6. Allo scopo di porre in essere una cooperazione adeguata alla natura specifica delle singole associazioni, prendendo in considerazione le loro rispettive esperienze e caratteristiche, il Congresso invita la Camera delle regioni e il suo ufficio di presidenza a:

a. proseguire la cooperazione con le due organizzazioni europee rappresentanti un interesse generale (che sono invitate in qualità di osservatori alle riunioni dell’Ufficio di presidenza della Camera delle regioni), ossia l’Assemblea delle regioni d’Europa (ARE) e il Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa (CCRE), e accertarsi che il presidente della Camera delle regioni (o il suo rappresentante) partecipi alle assemblee generali delle suddette associazioni, nonché alle conferenze o seminari di interesse specifico per il Congresso, in funzione delle sue priorità e del suo budget;

b. instaurare una più definita cooperazione con le altre tre associazioni che godono dello status di osservatore presso il Congresso: l’Associazione delle regioni frontaliere europee (ARFE), la Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa (CRPM) e la Conferenza delle assemblee legislative regionali d’Europa (CALRE);

c. mettere in atto i due accordi di partenariato siglati con l’ARFE il 18 marzo 2010 (sviluppando attività comuni nel settore della cooperazione transfrontaliera) e con la CALRE il 17 settembre 2010;


d. proseguire in modo più mirato la cooperazione con le altre associazioni, o istituti e fondazioni che godono dello status di osservatore presso il Congresso: l’Associazione delle comunità di lavoro delle regioni alpine (ARGE ALP), la Fondazione europea per lo sviluppo sostenibile delle regioni (FEDRE) e il Centro europeo per le regioni (istituto europeo di pubblica amministrazione a Barcellona).

7. Il Congresso incarica altresì la propria Camera delle regioni e il suo Ufficio di presidenza di continuare a mantenere adeguate relazioni di lavoro con numerose associazioni e istituti non dotati dello status di osservatore presso il Congresso, conformemente ai seguenti principi:

a. sviluppare una cooperazione più stretta con la REGLEG (Conferenza dei presidenti delle regioni con poteri legislativi) e intrattenere relazioni allo scopo di firmare un accordo di cooperazione;

b. sviluppare la cooperazione con l’Euroregione Adriatica e l’Euroregione del Mar Nero, istituite per iniziativa del Congresso;

c. stabilire relazioni di lavoro con le altre associazioni e istituti, caso per caso:

- l’Assemblea delle regioni europee viticole (AREV)

- l’Istituto delle regioni europee (IRE)

- il Centre d'Observation Européen des Régions (CŒUR)

- il Forum globale delle Associazioni regionali (FOGAR), (istituito nel 2007 con lo scopo principale di svolgere il ruolo di "lobby" regionale presso le Nazioni Unite).

8. Al fine di accrescere il valore aggiunto delle intese di cooperazione, il Congresso invita la Camera delle regioni e il suo Ufficio di presidenza a:

a. estendere gli scambi di informazioni e di buone prassi e, ove si riveli necessario, organizzare seminari e conferenze in cooperazione con le associazioni e gli istituti competenti, prendendo in considerazione le priorità e il budget del Congresso;

b. organizzare consultazioni ad hoc o audizioni con i rappresentanti al più alto livello delle associazioni di regioni europee e nazionali sui seguenti temi:

-  le tendenze del regionalismo in Europa;

- l’applicazione del quadro di riferimento per la democrazia regionale (adottato nell’ottobre del 2009) e la preparazione di una futura Convenzione europea sulla democrazia regionale;

c. definire, a seconda degli argomenti affrontati dal Congresso, le associazioni che dovranno essere invitate a partecipare alle attività pertinenti, prendendo in considerazione la loro esperienza e le loro caratteristiche specifiche e vigilando per garantire una rappresentazione equilibrata delle varie associazioni europee;

9. Il Congresso invita il Comitato delle Regioni dell’Unione europea a farlo partecipare alle sue attività riguardanti le regioni con poteri legislativi, la cooperazione interregionale e transfrontaliera, nonché alle attività concernenti le macroregioni europee.



[1] L: Camera dei poteri locali/ R: Camera delle Regioni

GILD: Gruppo indipendente e Liberaldemocratico del Congresso

PPE/CD: Gruppo Partito Popolare Europeo –Cristiandemocratici del Congresso

SOC: Gruppo socialista del Congresso

NI: Membro non appartenente ad alcun partito politico del Congresso

[2] Bozza preliminare di Risoluzione approvata dall’Ufficio di presidenza della Camera delle regioni dal Congresso il 17 settembre 2010.

Membri dell’Ufficio di presidenza della Camera delle regioni:

L. Sfirloaga (Presidente), K. Andersen (Vice-Presidente), I. Borbely (Vice-Presidente), G. Krug (Vice-Presidente), I. Michas (Vice-Presidente), S. Orlova (Vice-Presidente), N. Romanova (Vice-Presidente).

N.B.: I nomi dei membri che hanno partecipato al voto sono indicati in corsivo.

Segretariato dell’Ufficio di presidenza della Camera delle regioni: JP. Chauvet