Risoluzione 112 (2001)1 sulla Conferenza “ Città e regioni: la diversità culturale, condizione essenziale per un'Europa unita ” (Innsbruck, 11-12 dicembre 2000)
Il Congresso,
1. Considerando:
a. la Dichiarazione di Innsbruck adottata il 13 dicembre 2000 dai partecipanti alla Conferenza “ Città e Regioni: la diversità culturale, condizione essenziale per un'Europa unita ” ;
b. lo studio realizzato dall'esperto del Congresso su “ le competenze culturali delle città e regioni d'Europa ” (pubblicato nella collana “ Etudes et Travaux ” del CPLRE n° 69) su cui si sono basati i lavori della Conferenza;
c. il resoconto dei lavori della Conferenza;
d. l'importante squilibrio in termini di mezzi per l'attuazione delle politiche culturali tra le varie città e regioni d'Europa;
2. Invita le città e regioni d'Europa a:
a. moltiplicare i loro contatti per ampliare le loro reti di cooperazione e di solidarietà nel settore culturale;
b. contribuire ad una migliore conoscenza, al riconoscimento e all'interazione delle culture molteplici che costituiscono la ricchezza dell'Europa;
c. sviluppare la cooperazione interregionale e transfrontaliera nel settore culturale, continuando a promuovere delle iniziative quali per esempio gli itinerari culturali europei, le Euroregioni, ecc.;
d. impegnarsi perché la cultura rimanga o torni ad essere un fattore dinamico dello sviluppo delle comunità sul piano locale e regionale;
e. promuovere le iniziative volte a stimolare un dialogo interculturale che insegni a vivere insieme;
f. istituire le strutture di finanziamento adeguate per stimolare lo sviluppo di nuovi talenti nei vari settori della cultura;
g. adattare le loro politiche culturali ai vari pubblici e gruppi sociali, e in modo particolare:
i. agevolare i consigli comunali dei giovani e dei bambini;
ii. sviluppare delle azioni specifiche rivolte ai giovani, segnatamente promuovendo degli insegnamenti artistici innovativi, un'impostazione adattata delle tariffe e dei programmi degli spettacoli, nonché la creazione di nuovi spazi culturali;
iii. favorire la creatività nei vari tipi di arte;
iv. preservare le lingue e le culture regionali o minoritarie, in quanto punti di riferimento indispensabili per mantenere le identità;
v. valorizzare le culture e le lingue degli immigrati per consentir loro di conservare l'attaccamento alle loro radici e di far condividere la propria cultura, pur integrandosi nelle società che li hanno accolti;
h. sapersi avvalere meglio delle nuove tecnologie per migliorare l'informazione del pubblico e trovare nuove forme di partecipazione alla vita collettiva;
i. tener conto delle possibilità di creazione di posti di lavoro offerte dal settore culturale, come pure nei settori legati al turismo, agli svaghi, ai mass media e alla valorizzazione del patrimonio;
j. dare una dimensione culturale alla loro politica urbana, particolarmente:
i. tenendo conto della Carta urbana europea;
ii. mediante una migliore pianificazione delle strutture culturali dei quartieri, adattata alla diversità del loro tessuto sociale;
iii. mediante un supporto sufficiente alla cinghia di trasmissione costituita dalle associazioni esistenti e ai servizi educativi, sociali e turistici;
iv. mediante azioni destinate a rivitalizzare i quartieri urbani;
v. mediante misure intese a favorire una partecipazione attiva degli abitanti alla creazione artistica;
k. sostenendo moralmente, materialmente e finanziariamente le associazioni, le fondazioni o altre organizzazioni rappresentative delle iniziative di cittadini attivi nel settore culturale, sociale ed educativo e che contribuiscono a:
- rivitalizzare il tessuto sociale di un quartiere o di una regione
- lottare contro la disoccupazione, la povertà e l'esclusione;
- la comprensione e collaborazione interculturale ;
l. accordando un ruolo più importante alla cultura nei progetti presentati alla Commissione europea per ottenere dei finanziamenti comunitari, nel quadro dei fondi strutturali e in particolare dei programmi INTERREG ;
m. diminuire in modo importante la violenza che viene attualmente mostrata dalle reti televisive e vegliare affinché i media diffondano delle immagini intese a comunicare dei valori più umani;
3. Invita gli amministratori eletti delle grandi metropoli e megalopoli europee:
a. ad attuare delle politiche che consentano di offrire a un vastissimo pubblico migliori possibilità di accesso alle loro istituzioni e strutture culturali che sono concentrate nelle loro metropoli e ne garantiscono il prestigio (opera, auditorio, museo, ecc), in particolare mediante delle politiche dei trasporti e delle tariffe adeguate;
4. Incarica la propria Commissione della Cultura e dell'Educazione:
a. di dare un seguito alle proposte presentate alla Conferenza di Innsbruck e in particolare a quelle riguardanti:
i. la promozione delle reti di cooperazione esistenti tra città e regioni nel campo culturale;
ii. l'istituzione di nuove partnership culturali tra enti locali e regionali dell'Europa centrale ed orientale e altre città e regioni europee;
iii. la creazione di un centro di documentazione, di ricerca e di scambi sul patrimonio culturale delle vecchie città e regioni dell'Europa e dell'Asia a Tbilissi (Georgia), punto di incontro e di dialogo tra queste due culture, con il sostegno delle autorità georgiane;
b. di indire nuovi convegni sullo sviluppo delle politiche culturali delle città e regioni europee, in cooperazione con il CDCC, associandovi degli artisti e dei professionisti della cultura;
c. di prendere in esame la possibilità di sviluppare uno scambio di esperienze tra città e regioni europee nei settori riguardanti in particolare:
- le competenze culturali e
- la gestione della diversità culturale.
1 Discussa e adottata dal Congresso il 31 maggio 2001, 3a seduta (ved. Doc CG (8) 9, progetto di Risoluzione presentato dalla Sig.ra V. Dirksen e dal Sig. T. Souladze, relatori).