Risoluzione 152 (2003) sulla Carta europea riveduta della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale

Il Congresso,

1. Ricorda l’elaborazione e l’adozione della prima versione della Carta della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale da parte della Conferenza permanente dei Poteri locali e regionali d’Europa, nel 1992;

2. Ricorda l’insieme delle attività che il CPLRE ha continuato a condurre da allora per favorire la realizzazione degli obiettivi della Carta e segnatamente:

a. la conferenza "Europa 2000 – I giovani e le loro città. Quale partecipazione? Le politiche a confronto" che si è svolta a Budapest nel 1997;

b. la conferenza “I giovani, protagonisti nelle loro città e nelle loro regioni” che si è svolta a Cracovia nel 2002, nel corso della quale i partecipanti hanno deciso che era giunto il momento di procedere ad un aggiornamento della Carta;

3. Ricorda:

a. la propria Risoluzione 43 (1997) sul tema "Aprire l’Europa a tutti i giovani: città e regioni in azione ";

b. la propria Risoluzione 78 (1999) sul tema "Europa 2000 – la partecipazione dei giovani: una gioventù con senso di cittadinanza";

c. la propria Raccomandazione 59 (1999) su "Europa 2000 – la partecipazione dei giovani: una gioventù con senso di cittadinanza";

d. il proprio Parere 15 (2001) sulla Raccomandazione 19 (2001) del Comitato dei Ministri agli Stati membri relativa alla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica a livello locale;

4. Esprime la propria soddisfazione per le riunioni di lavoro degli esperti incaricati della stesura di una versione aggiornata della Carta;

5. Si compiace delle attività condotte costantemente dalla Direzione della Gioventù e dello Sport del Consiglio d’Europa per favorire la partecipazione dei giovani e del sostegno fornito alla revisione della Carta da parte del Progetto integrato del Consiglio d’Europa « Le istituzioni democratiche in azione »;

6. Considera l’impegno diretto dei giovani nella società:

a. essenziale, a prescindere dal modo o dai mezzi precisi di partecipazione, non soltanto per la loro evoluzione personale o professionale, ma ugualmente in quanto garanzia della democrazia;

b. necessario al mantenimento dello sviluppo sostenibile;

7. Si dichiara convinto:

a. che le esperienze precoci e positive di partecipazione sono atte a suscitare un impegno attivo nella collettività quando si raggiunge un’età più matura;

b. che il livello di partecipazione dei giovani debba essere controllato allo scopo di incoraggiare qualsiasi gruppo sotto-rappresentato a partecipare più attivamente;

8. Adotta la Carta europea riveduta della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale (vedi Allegato al progetto di raccomandazione, CG (10) 6);

9. Incoraggia le attività delle ONG specializzate nel campo della gioventù (oppure attive in tal campo) perché facciano conoscere la Carta riveduta;

10. Invita i propri membri a:

a. convalidare la versione aggiornata della Carta;

b. utilizzare la Carta in quanto documento di riferimento e fonte di ispirazione quotidiana in tutti i settori connessi con la gioventù;

c. contribuire al massimo delle loro capacità a divulgare la Carta, soprattutto mettendo a disposizione degli esemplari della Carta nei luoghi pubblici (biblioteche, ecc..) e sulle home page dei siti internet dei comuni e delle regioni;

d. offrire ai giovani un accesso alle nuove tecnologie che si prestano alla partecipazione, e segnatamente internet, equipaggiando i luoghi pubblici (biblioteche, ecc) di terminali internet;

e. moltiplicare gli sforzi per far partecipare i giovani al processo decisionale del loro comune e della loro regione, soprattutto quelli che, per varie ragioni, incontrano ostacoli particolari alla partecipazione;

f. cooperare con i gruppi interessati della società – autorità didattiche, assistenti sociali e forze dell’ordine – per proteggere i giovani dallo sfruttamento sessuale e da qualsiasi altra forma di maltrattamenti;

g. adoperarsi per:

i. impedire che i giovani siano vittime o colpevoli di atti di violenza, ma anche per

ii. assistere le vittime, quando le violenze non possono essere evitate;

h. favorire la cooperazione tra comuni e regioni in materia di attività giovanili, sotto forma di azioni comuni, scambi di giovani e manifestazioni transfrontaliere;

i. fornire al CPLRE e alla Direzione della Gioventù e dello Sport del Consiglio d’Europa degli esempi di buone pratiche relative alla partecipazione dei giovani, in vista della pubblicazione di un manuale di buone pratiche;

11. Incarica la propria Commissione della cultura e dell’educazione di:

a. controllare l’applicazione dei principi enunciati nella Carta;

b. raccogliere le informazioni sulle possibili lacune constatate nell’applicazione dei principi della Carta da parte di certi comuni o certe regioni;

c. riunire, entro la fine del 2003, gli esempi di buone pratiche in materia di partecipazione dei giovani che saranno state comunicate al Congresso dalle città e dalle regioni d’Europa, in vista di divulgarne i migliori esempi in una pubblicazione, realizzata in cooperazione con la Direzione della Gioventù e dello Sport e con il sostegno del Progetto integrato del Consiglio d’Europa « Le istituzioni democratiche in azione».