Risoluzione 73 (1998)1 sulle agenzie della democrazia locale

Il Congresso,

1. Rammentando gli obiettivi del programma delle ambasciate della democrazia locale avviato dalla Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d'Europa nel 1993 per offrire un appoggio concreto ai comuni che devono fronteggiare le conseguenze del conflitto nell'ex Jugoslavia (vedi Risoluzione 56 (1997) e il suo allegato);

2. Sottolineando l'impegno politico e finanziario degli enti locali e regionali partner e il lavoro realizzato dai Delegati delle ambasciate della democrazia locale di Subotica (Repubblica Federale di Jugoslavia), Osijek/Slavonia, Brtonigla-Verteneglio e Sisak (Croazia), Tuzla, Sarajevo e Zavidovici (Bosnia e Erzegovina) e Ohrid ("l'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia);

3. Rallegrandosi del sostegno degli Stati membri del Consiglio d'Europa, mediante il Programma delle Misure di Fiducia e il programma LODE, come pure mediante il Conto Speciale delle ADL;

4. Compiacendosi dell'appoggio concesso alle ADL dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo, che ha consentito di avviare il programma;

5. Compiacendosi dei progressi realizzati per la costituzione di un'ambasciata della democrazia locale a Mostar (Bosnia e Erzegovina), città simbolo per la ricostruzione della democrazia locale nella regione e del contributo possibile delle ADL al processo di adesione della Bosnia e Erzegovina al Consiglio d'Europa;

6. Ribadendo l'utilità del lavoro svolto dalle ambasciate della democrazia locale nelle regioni nelle quali sono state istituite e l'interesse dei metodi di lavoro sviluppati in cooperazione con l'insieme delle collettività locali e regionali partner del programma;

7. Sottolineando ugualmente il potenziale rappresentato dalle ADL al fine di realizzare, a livello locale, gli ideali e i valori del Consiglio d'Europa e di coinvolgere le città e le regioni partner nell'attuazione dei suoi programmi;

8. Ponendo l'accento sul ruolo delle ADL nella costruzione europea, svolto nell'ambito delle azioni condotte dall'Unione europea per sostenere il processo di pace, placare le tensioni e sviluppare la democrazia, lo Stato di diritto e la società civile nei paesi che ospitano le ADL;

9. Conscio delle nuove richieste provenienti da collettività locali e regionali di altre regioni d'Europa e della necessità di adattare i testi di base, che presuppone tale evoluzione;

10. Informato della confusione che il termine "ambasciata" puo' produrre e delle aspettative infondate che ha potuto suscitare;

11. Decide di modificare la denominazione "Ambasciata della democrazia locale" in "Agenzia della democrazia locale";

12. Invita il Comitato delle Agenzie della democrazia locale ad attuare tale decisione e a vigilare affinché tutte le "Ambasciate della democrazia locale" adottino, entro un lasso di tempo ragionevole, la denominazione "Agenzie della democrazia locale", oppure, qualora cio' dovesse porre un problema, un qualsiasi altro termine appropriato, previo accordo del Comitato delle Agenzie della democrazia locale;

13. Invita le collettività locali e regionali in Europa a ribadire il sostegno politico e finanziario che accordano alle attività svolte dalle Agenzie della democrazia locale, o a potenziarlo, sia decidendo di diventare partner di un'Agenzia della democrazia locale, sia versando un contributo finanziario sul Conto Speciale "Agenzia della democrazia locale", gestito dal Comitato delle ADL;

14. Invita congiuntamente il Consiglio d'Europa e l'Unione europea ad accrescere i loro contributi a favore del programma delle Agenzie della democrazia locale per coprirne le spese di funzionamento;

15. Adotta la versione riveduta dell'allegato alla Risoluzione 56 (1997), che figura in allegato e contiene il regolamento di funzionamento delle ADL, fino al momento in cui verrà creata una Fondazione, auspicata dal Congresso nella sua Risoluzione 56 (1997), nell'attesa della risposta del Comitato dei Ministri alla Raccomandazione 33 (1997).

ALLEGATO
LE AGENZIE DELLA DEMOCRAZIA LOCALE
__________
PREAMBOLO:

La proposta di creare delle Agenzie della democrazia locale2 è una misura presentata nel 1993 dalla Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d'Europa nella sua Risoluzione 251 per incoraggiare il mantenimento e/o lo sviluppo di un processo democratico a livello locale che tenga conto delle differenti realtà materiali ed istituzionali in diversi punti del territorio europeo, allo scopo di realizzare gli obiettivi definiti in questo documento. Questo progetto è stato segnatamente oggetto delle Risoluzioni 25 (1995), 39 (1996), 56 (1997) e 73 (1998) e delle Raccomandazioni 15 (1995), 24 (1996) e 33 (1997). La denominazione "Agenzia della democrazia locale" è rilasciata dal Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa, in conformità ai principi e alla procedura definiti qui di seguito.

Solamente i progetti che hanno ottenuto la denominazione di "Agenzia della democrazia locale", alle condizioni e secondo la procedura qui di seguito definita possono utilizzare tale titolo.

Questa procedura particolare non esclude in nessun modo il sostegno che potrebbe apportare il Consiglio d'Europa ad altre azioni a favore della pace e della difesa dei diritti dell'uomo e dei principi democratici, come le Misure di Fiducia. Non deve nemmeno intralciare altre iniziative dei poteri locali o regionali europei o quelle delle organizzazioni non governative.

La creazione delle Agenzie della democrazia locale può essere considerata come il risultato delle azioni umanitarie e delle relazioni bilaterali condotte dai comuni dei paesi del Consiglio d'Europa. Una tale finalità implica un deciso impegno dei comuni partner a favore della difesa dei diritti dell'uomo, della democrazia pluralista, multiculturale, multiregionale e tollerante.

1. IL CONCETTO

Considerando che le collettività locali e regionali d'Europa, in quanto elemento essenziale della democrazia, possono far molto per l'esercizio della pace e delle solidarietà, viene proposta la creazione delle "Agenzie della democrazia locale". Queste Agenzie della democrazia locale verranno insediate mediante un accordo tra, da un lato, un comune di accoglienza, situato in alcuni paesi d'Europa riconosciuti dall'Ufficio di presidenza del CPLRE 3, e, dall'altro lato, da vari enti locali e regionali di diversi paesi d'Europa che si impegnano a mantenere in loco un servizio permanente allo scopo di incoraggiare, sviluppare o preservare i processi democratici tramite l'attuazione di misure di fiducia intra e intercomunali.

A. Le origini

Il concetto di ambasciata della democrazia locale è stato lanciato4 e proposto da Causes Communes Belgique, sostenuto da Causes Communes Suisse, discusso con la Helsinki Citizens Assembly, ripreso nella Risoluzione 251 (1993) della Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d'Europa e infine elaborato e precisato dal Comitato di pilotaggio creato sotto l'egida del CPLRE. E' stato inoltre sviluppato nelle Risoluzioni 25 (1995), 39 (1996) e 57 (1997) e nelle Raccomandazioni 15 (1995), 24 (1996) e 33 (1997) del Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa (CPLRE).

B. Gli obiettivi

Gli obiettivi di un'Agenzia della democrazia locale sono essenzialmente :

- contribuire a migliorare le condizioni di vita;

- favorire la conoscenza e la comprensione reciproca, lo sviluppo della società civile in vista di una coesistenza pacifica, tramite scambi e cooperazione intercomunale;

- rafforzare l'esistenza di un processo democratico conforme ai principi della carta europea dell'autonomia locale e l'applicazione delle misure di fiducia (secondo il progetto del Consiglio d'Europa), mediante azioni interculturali, di educazione ai diritti dell'uomo e alla pace;

- lottare contro il razzismo, l'intolleranza e la xenofobia mediante l'applicazione di soluzioni non violente;

- impegnarsi a favore di una società pluralista e proteggere le società multiculturali e multireligiose;

- incoraggiare lo sviluppo di un'informazione imparziale e pluralista;

- incoraggiare progetti microeconomici, di sviluppo e di ricostruzione;

- ed offrire in generale uno spazio di dialogo e di mediazione.

2. IL RUOLO

Il ruolo delle Agenzie della democrazia locale è quello di promuovere in generale il rispetto dei diritti dell'uomo e di favorire l'avvio e l'affermazione di un processo democratico in tutti i settori afferenti la vita locale. Una particolare attenzione verrà prestata :

- alla promozione dei diritti dell'uomo e delle minoranze,
- al funzionamento della democrazia locale,
- agli scambi socioculturali,
- agli scambi economici.

Le missioni di queste Agenzie della democrazia locale possono per ora essere definite come segue:

- servire da base logistica temporanea alle missioni di tipo umanitario condotte dai comuni cofondatori dell'Agenzia della democrazia locale;

- garantire l'informazione reciproca delle città partecipanti e delle loro regioni limitrofe;

- inventariare le risorse locali e regionali sia dal punto di vista culturale, che economico ed informarne la rete dei comuni e regioni d'Europa, in modo da poter allacciare dei contatti microeconomici ed interculturali;

- sostenere attivamente diverse iniziative locali e regionali se sono conformi agli obiettivi della missione permanente. Questo sostegno attivo può assumere svariate forme:
* contributo all'organizzazione pratica,
* organizzazione della partecipazione ad un'attività dei comuni o delle regioni,
* contributo ad una mobilitazione supplementare di fondi da destinare ad attività;

- garantire contatti costruttivi in uno spirito compatibile con gli obiettivi dell'Agenzia della democrazia locale, con i partiti politici locali, le ONG locali, le comunità religiose, le organizzazioni della gioventù e i mass media indipendenti;

- formulare delle proposte per rendere maggiormente dinamica l'azione dei partner dell'Agenzia della democrazia locale.

3. IL FUNZIONAMENTO

A. Strutture di lavoro

Nel periodo attuale di transizione e nell'attesa che vengano definite le nuove procedure, le strutture di lavoro continuano a funzionare nel modo seguente:

1. Il Comitato delle Agenzie della democrazia locale

Il Comitato delle ADL è costituito conformemente alle decisioni del CPLRE. E' incaricato segnatamente di materializzare il concetto delle Agenzie della democrazia locale:

- definendo le condizioni di applicazione di tale concetto;

- prendendo le decisioni riguardanti l'attribuzione della denominazione di Agenzia della democrazia locale;

- coordinando in qualsiasi altro modo appropriato le azioni dei poteri locali e regionali d'Europa a favore dello sviluppo della società civile e della democrazia locale.

Suoi compiti principali5:

- rafforzare l'efficacia del coordinamento del programma;

- garantire che la responsabilità politica del progetto che spetta al Congresso possa essere effettivamente esercitata;

- chiarificare il ruolo e gli impegni delle città partner e delle ONG, pur mantenendo la flessibilità e l'autonomia d'azione dei Delegati, che costituiscono la forza e l'originalità del progetto;

- garantire ai Delegati che svolgono in loco un compito difficile il sostegno del Consiglio d'Europa, stabilendo meglio i limiti delle loro responsabilità;

- costituire una rete di ADL che sia in grado di soddisfare le attese dei partner locali, da un lato, e, dall'altro lato, di servire da punto di appoggio per certe attività della comunità internazionale, in particolare per quelle delle istituzioni europee.

2. L'Assemblea delle ADL

L'Assemblea della ADL comprende i membri del Comitato delle ADL, i rappresentanti delle città, regioni o ONG leader dei progetti, i Delegati delle ADL e le collettività locali e regionali che le accolgono. Costituisce un organo di concertazione e di consultazione. Decide inoltre gli orientamenti generali del programma. Si riunisce, su convocazione del Comitato delle ADL, ogni qualvolta cio' si riveli necessario e in ogni caso almeno una volta all'anno. Si riunirà ugualmente quando più della metà delle ADL lo richiederanno, con una proposta di ordine del giorno.

B. I partner

Un'Agenzia della democrazia locale è formata dai seguenti partner:

a) Un ente locale o regionale disposto ad ospitare l'agenzia

- che abbia indicato il suo accordo sui principi generali del progetto come definiti nel presente documento;

- nel quale si deve incoraggiare un processo democratico in ripresa o preservare un processo democratico esistente;

b) Almeno tre comuni, città o un raggruppamento di comuni o di regioni di diversi Stati membri del Consiglio d'Europa

- che abbiano indicato il loro accordo sui principi generali del progetto come definiti nel presente documento;

- che accettino di concertare le loro pratiche per assicurare il funzionamento dell'Agenzia della democrazia locale;

- che accettino di contribuire in modo significativo, in funzione del numero dei loro abitanti e delle loro disponibilità finanziarie, al finanziamento dell'ADL.

c) I partner istituzionali

Consiglio d'Europa, Unione europea, Banca Europea di Sviluppo e di Ricostruzione, ecc.

d) E, eventualmente, delle ONG o altre organizzazioni associative che possono costituire dei partner associati alla creazione e al funzionamento di un'Agenzia della democrazia locale

- che abbiano indicato il loro accordo sui principi generali del progetto come definiti nel presente documento.

Uno dei partner, città o ONG, è designato dall'insieme dei partner dell'ADL come leader del progetto.

C. Il finanziamento

Il finanziamento delle Agenzie della democrazia locale è garantito dai comuni o dalle regioni, dai governi nazionali, dai partner istituzionali (Consiglio d'Europa, Unione europea o altre organizzazioni internazionali come la Banca Europea di Sviluppo e di Ricostruzione, la Banca Mondiale, ecc) e dalle ONG partner, oppure dai contributi degli enti locali e regionali d'Europa versati a tal fine sul Conto Speciale delle ADL.

Generalmente, gli enti locali o regionali che ospitano l'agenzia mettono a disposizione le infrastrutture di base (ufficio, alloggio).

D. La presenza permanente

Per garantire una presenza permanente nella città o nel comune che ospita l'Agenzia della democrazia locale, il leader del progetto, dopo aver consultato i partner, designa un Delegato, eventualmente assistito da uno o più collaboratori. Essi garantiscono una presenza continua e la visibilità (vedi la descrizione qui appresso delle missioni del delegato) dell'Agenzia della democrazia locale.

Su proposta del leader del progetto, il Delegato è designato da un comitato che raggruppa le città e i comuni partner, dopo aver consultato il Comitato delle Agenzie della democrazia locale (Consiglio d'Europa) e le ONG partner su tale scelta. Il Comitato delle ADL può richiedere al leader del progetto di porre termine al mandato del Delegato. In caso di vacanza della carica di Delegato, il Comitato delle ADL può designare un Delegato ad interim fino alla successiva riunione dei partner.

Il Delegato dovrà avere un profilo che gli permetta di assumere il coordinamento delle missioni relative ai "diritti dell'uomo", all'animazione culturale o anche alle consulenze economiche. Tale profilo potrebbe corrispondere a quello di un gestore o di un ex gestore di impresa locale, di un ex parlamentare, di un giurista o di un funzionario. Dovrebbe preferibilmente aver maturato un'esperienza concreta del funzionamento di un ente locale o regionale e avere lavorato come amministratore eletto o come funzionario di tale ente.

Il Delegato deve avere una buona conoscenza del funzionamento delle città o dei comuni fondatori. Questi ultimi garantiscono con mezzi adeguati (stage, messa a disposizione della documentazione, ecc) una formazione rapida del Delegato sul funzionamento delle collettività cofondatrici degli Stati nelle quali non ha potuto sviluppare un'esperienza pratica. Il Delegato avrà ugualmente le qualità indispensabili per condurre la mediazione necessaria allo svolgimento delle attività della sua ADL.

Il Delegato deve svolgere la sua mansione durante un periodo sufficientemente esteso per assicurare il controllo delle azioni (minimo alcuni mesi). Nel caso in cui un delegato venga sostituito da un altro delegato o la continuità della presenza sia garantita mediante una rotazione, converrà accertarsi che venga previsto un periodo sufficiente durante il quale il vecchio e il nuovo delegato siano presenti contemporaneamente.

E. Le missioni del Delegato

Egli svolge un ruolo centrale ed è incaricato di raccogliere e di centralizzare le informazioni provenienti dalla città in cui ha sede l'Agenzia della democrazia locale e dalla regione limitrofa, nonché dai comuni partner, per assicurarne lo scambio. Il suo compito principale è quello di garantire il coordinamento delle funzioni qui di seguito descritte e la buona diffusione dell'informazione.

E' incaricato di aprire un servizio permanente pubblico quotidiano dell'Agenzia della democrazia locale. L'Agenzia della democrazia locale dovrebbe essere segnalata nel modo seguente:

Agenzia della democrazia locale
Missione intermunicipale e interregionale organizzata da
(nome delle città e dei comuni o regioni partner)
sostenuta dal CPLRE/ Consiglio d'Europa

Tiene informati i comuni, le regioni e le ONG partner.

Chiede ai comuni e alle regioni partner di predisporre delle missioni, soprattutto per quanto riguarda la formazione alle pratiche della democrazia locale, agli scambi culturali ed economici.

Lavorerà in stretta collaborazione con le ONG presenti in loco ed attive presso i comuni che patrocinano il programma.

E' incaricato di organizzare la visita di diverse missioni, nonché le visite dei sindaci e dei rappresentanti regionali, dei presidenti delle camere di commercio, ecc delle città o dei comuni o delle regioni cofondatori. Aiuterà ugualmente i funzionari del Consiglio d'Europa e, se del caso, i rappresentanti di altre istituzioni europee od organizzazioni internazionali nelle loro missioni ufficiali.

Organizza gli scambi intercomunali a livello degli scambi di persone o di beni, soprattutto tra gli enti locali o regionali partner. Per scambi intercomunali, si intendono in particolare:

- scambi tra amministrazioni comunali e regionali ed amministratori locali e regionali;
- relazioni interscolastiche;
- relazioni da famiglia a famiglia (compresa l'accoglienza o il ritorno dei profughi);
- scambi tra associazioni locali o gruppi di cittadini;
- scambi sportivi e culturali:
- scambi in materia di "ingegneria" della democrazia locale;
- contatti microeconomici

- .....

E' responsabile della buona gestione finanziaria e della trasparenza amministrativa dell'Agenzia della democrazia locale, a meno che tale compito non venga svolto direttamente dal leader del progetto.

Si sforzerà di ottenere, con il sostegno del Consiglio d'Europa, uno statuto giuridico o un riconoscimento ufficiale da parte delle autorità nazionali, per partecipare pienamente allo sviluppo della società civile ed integrare l'ADL nel contesto dell'associazionismo del paese ospite.

Animerà i programmi di azione dell'Agenzia della democrazia locale.

Normalmente, usufruirà di un contratto definito con il leader del progetto, che stabilirà i suoi diritti e doveri, il suo statuto e il suo compenso.

4. LA PROCEDURA DI COSTITUZIONE DI UN'AGENZIA DELLA DEMOCRAZIA LOCALE.

Una città, un comune o una regione di accoglienza vengono individuati e scelti da almeno 3 comuni, città o regioni siti in differenti Stati europei.

In conformità ai principi enunciati nel presente documento, le città, i comuni o le regioni partner preparano una domanda di candidatura per la costituzione di un'Agenzia della democrazia locale. Tale dossier dovrà contenere in particolare:

- una descrizione del comune o della regione disposti ad ospitare l'agenzia (situazione geografica, accoglienza dei profughi, descrizione delle forze politiche presenti, fabbisogni materiali, ecc);

- una motivazione della scelta di tale città, comune o regione, nonché degli obiettivi prioritari dell'Agenzia della democrazia locale;

- una descrizione delle città, comuni o regioni partner (situazione geografica, popolazione, composizione politica del governo locale, ecc);

- una descrizione succinta delle ONG partner e del loro impegno;

- un piano di finanziamento per il funzionamento dell'Agenzia della democrazia locale per il suo primo anno di esistenza e preventivi per gli anni seguenti;

- una copia delle lettere o dei progetti di lettere tra le collettività partner e la città, il comune o la regione ospite, che formalizzano la costituzione dell'Agenzia della democrazia locale;

- un breve curriculum vitae del Delegato (o dei delegati, se il servizio di permanenza è organizzato mediante una rotazione) incaricato/i di garantire la presenza permanente nel comune ospite durante il primo anno di funzionamento (nonché un programma delle presenze nell'ipotesi in cui siano coinvolti più delegati);

- il dossier di candidatura è sottoposto al Comitato delle Agenzie della democrazia locale che decide, a nome del CPLRE, riguardo all'attribuzione della denominazione "Agenzia della democrazia locale";

- Tale denominazione viene attribuita per la durata di un anno.Viene rinnovata dietro presentazione della documentazione delle attività riguardanti l'anno trascorso e di un progetto per gli anni successivi;

- I progetti in possesso della suddetta denominazione sono eleggibili per un sostegno (politico, finanziario, tecnico) accordato dal Consiglio d'Europa nel quadro del programma "Misure di Fiducia". Un dossier specifico deve essere presentato a tal fine alla Direzione degli Affari politici del Consiglio d'Europa. Potranno ugualmente usufruire di altri sostegni nel quadro dei programmi del Consiglio d'Europa o dell'Unione europea.

- L'estensione del campo geografico di un'Agenzia della democrazia locale esistente deve essere sottoposta alla previa approvazione del Comitato delle ADL.

1 Discussa e adottata dalla Commissione permanente il 28 maggio 1998 (ved.doc.CG (5)14), progetto di Risoluzione presentato dal Sig. C. CASAGRANDE, Relatore).

2 Con decisione del 28 maggio 1998, la Commissione permanente del CPLRE ha deciso di modificare la denominazione del programma delle "ambasciate della democrazia locale", quale era stato adottato nel 1993 trasformandola in "agenzie della democrazia locale" (vedi Risoluzione 73 (1998)).

3 Secondo la decisione dell'Ufficio di presidenza del Congresso del 3 luglio 1995, tali paesi sono per il momento la Bosnia e Erzegovina, la Croazia, "l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia", la Repubblica federale di Jugoslavia (Serbia-Montenegro) e la Slovenia. A seguito della decisione dell'Ufficio di presidenza del 9 settembre 1996, è possibile estendere i programmi delle ADL a nuovi Stati, previa decisione esplicita dell'Ufficio di presidenza del Congresso.

4 In collaborazione con Médecins sans Frontières (Belgio) e Amnesty International (Belgio).

5 Disposizioni della decisione della Commissione permanente del Congresso del 18 novembre 1996