36th Session of the Chamber of Regions – Hemicycle, Palais de l’Europe, Strasbourg, France, Wednesday 3 April 2019

Statement by Donatella PORZI (Italy), President of the Conference of European Regional Legislative Assemblies (CALRE) and President of the Legislative Assembly of Umbria, Italy

Check against delivery - Seul le prononcé fait foi - Embargo until pronounced

Debate on “Open government at regional level: Transparency in procedures and in communication; Mechanisms for greater dialogue and involvement of citizens” 
Strasbourg, France, Wednesday 3 April 2019

Gli enti locali e le Regioni che rappresentiamo all’interno del Congresso dei Poteri Locali e Regionali, fanno parte dei 47 Stati che hanno aderito al Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di realizzare una più stretta collaborazione  a salvaguardia e promozione degli ideali e dei principi che costituiscono il nostro patrimonio comune: la democrazia, i diritti dell’uomo e lo stato di diritto.

Il 5 maggio ricorre  l’anniversario dell’istituzione del Consiglio d’Europa per effetto della sottoscrizione del trattato di Londra, AD OPERA DI DIECI PAESI FONDATORI (Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia) i quali, costituendo questa organizzazione nel 1949, hanno voluto rafforzare la stabilità democratica in Europa, promuovere i diritti sociali e i diritti delle minoranze, favorire lo sviluppo dell’identità culturale europea, sostenere la lotta contro ogni forma di discriminazione e di intolleranza, promuovere il dialogo interculturale e interreligioso e il progresso economico e sociale.

Se questi ideali sono validi ancor oggi, come settantann’anni fa, le aspettative dei cittadini sono invece cambiate.

Il buon governo è divenuto il paradigma del livello qualitativo della democrazia locale, della cooperazione giuridica, della coesione sociale, della creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in tutta Europa, nella consapevolezza che un governo locale più aperto e trasparente può accrescere la fiducia nel pubblico e ridurre il livello di corruzione.

La qualità della democrazia dipende anzitutto dalla fiducia dei cittadini nelle  istituzioni e dal loro coinvolgimento nel processo democratico: una buona governance politica non può infatti che basarsi sulla fiducia della popolazione.

La partecipazione dei cittadini al processo decisionale politico rappresenta in tal senso il ponte e il mezzo per conseguire il duplice obiettivo della qualità della democrazia locale e della costruzione di una società più inclusiva.

Il coinvolgimento dei cittadini e l’incremento del dialogo con i loro rappresentanti eletti devono essere integrati a tutti i livelli di governo anche sulla base di quanto previsto dal Protocollo addizionale[1] che arricchisce di una nuova dimensione la Carta europea dell’autonomia locale “sul diritto dei cittadini di partecipare agli affari delle collettività locali”, prevedendo di garantire il diritto di partecipare alla gestione degli affari di una collettività locale, come anche il diritto di cercare di determinare o di influenzare l’esercizio delle competenze e responsabilità delle istituzioni locali.

Quali enti membri di questa assise è nostro dovere rappresentare, a ogni livello, un modello per tutta la società, come è stato giustamente evidenziato dal 35° congresso su “Integrità e comportamento etico degli eletti locali e regionali”, che si lega al tema scelto per il 2019: "Sindaci che salvaguardano la democrazia".

I significativi passaggi appena ricordati fanno tutti parte della road map delle attività relative alla “Prevenzione della corruzione e promozione dell’etica pubblica a livello locale e regionale” adottata dal Congresso nel 2016, durante la 31° sessione, che evidenzia il potenziale di una governance aperta per migliorare la democrazia a livello locale e regionale.

Occorre incoraggiare i processi di decentramento e di regionalizzazione, nonché la cooperazione transfrontaliera tra città e regioni: una vera democrazia e un buon governo a ogni livello sono infatti essenziali per prevenire conflitti, promuovere stabilità, favorire progresso economico-sociale, creare comunità di vita e di lavoro sostenibili nel tempo. La cooperazione tra la società civile e i governi locali gioca altresì un ruolo fondamentale per affrontare le sfide poste dalla società  europea moderna.

La risoluzione 435 del 2018 su Transparency and open government, adottata nel corso dell’ultima sessione di questo Congresso, evidenzia il potenziale di una governance aperta per migliorare la democrazia a livello regionale e locale.

Per questo motivo nella raccomandazione, approvata lo scorso novembre, sui temi della trasparenza e del governo aperto, questo Congresso ha chiesto al Comitato dei Ministri di invitare i governi ad incoraggiare le autorità regionali e locali a pubblicare documenti e informazioni chiave in formato aperto, a promuovere processi di consultazione pubblica, e a sostenere il monitoraggio e l’attuazione delle misure di trasparenza.

La democrazia è uno dei valori europei fondamentali: per questo, come amministratori abbiamo il dovere di contribuire a rinnovarla agendo nell’abito delle istituzioni con pratiche, processi e strumenti di democrazia partecipativa.

L’obiettivo di sviluppare istituzioni efficaci, trasparenti e democraticamente responsabili, facendoci garanti dei bisogni e delle aspirazioni dei cittadini che rappresentiamo, si può raggiungere per mezzo della loro partecipazione attiva all’attività ed alle scelte delle istituzioni democraticamente elette.

Una delle principali preoccupazioni delle moderne democrazie è rappresentata dal disamore dei cittadini verso la politica. Se è vero che la qualità della democrazia dipende anzitutto dalla fiducia dei cittadini nelle loro istituzioni e dal loro coinvolgimento nel processo democratico, occorre trovare nuovi strumenti che garantiscano che il processo decisionale politico prenda in considerazione una grande varietà di interessi, attraverso un maggior coinvolgimento della società civile nelle politiche pubbliche.

Da alcuni anni il tema della partecipazione dei cittadini alla vita politica e democratica è dunque assai dibattuto e si interseca con quello dell'efficacia dei processi decisionali e della complessità delle politiche pubbliche, nonché  con quello dei cambiamenti portati dall'avvento della tecnologia digitale.

------------

Ritengo pertanto necessario sostenere l’attuazione dei 4 principi fondamentali INDIVIDUATI NEL cODICE DI BUONE PRASSI PER LA PARTECIPAZIONE CIVILE NEL PROCESSO DECISIONALE, adottato dalla Conferenza delle organizzazioni internazionali non governative del Consiglio d’Europa[2] per promuovere rapporti costruttivi ai diversi livelli.

Questi principi comuni sono:

Trasparenza, partecipazione e responsabilità sono anche le caratteristiche fondamentali del “governo aperto”, un concetto che comprende una vasta gamma di pratiche che possono portare ad un nuovo modo di governare.

L’amministrazione aperta o open government, è un modello di amministrazione che cerca di rendere procedimenti e decisioni più trasparenti e aperti alla partecipazione della società civile, che viene coinvolta nel processo di elaborazione, monitoraggio e valutazione delle politiche pubbliche.

Un governo che si propone di essere aperto deve garantire:

1. la trasparenza delle informazioni: i cittadini devono poter accedere a tutte le informazioni necessarie a conoscere il funzionamento e l’operato delle pubbliche amministrazioni;

2. la partecipazione: tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione, devono essere coinvolti nei processi decisionali e nella definizione delle politiche pubbliche, contribuendo con idee, conoscenze e abilità al bene comune e all’efficienza delle amministrazioni;

3. l’accountability: ovvero l’obbligo dei governi di “rendere conto” ai cittadini del proprio operato e delle proprie decisioni, garantendo la piena responsabilità dei risultati conseguiti e prevedendo meccanismi che garantiscano che il governo ascolti, apprenda, risponda e cambi, quando necessario.

Questi principi sono del resto considerati fondamentali per una buona governance democratica anche dalla “Strategia europea per l’innovazione e il buon governo locale”, contenuta nella Dichiarazione di Valencia del 2008[3], che ha ritrovato rinnovato slancio con la creazione dell’Open Government Partnership (OGP).

L'impegno civico è al centro del partenariato globale per il governo aperto: nel firmare la Dichiarazione di Open Government, i membri di OGP si impegnano a coinvolgere i cittadini nello sviluppo, nell'attuazione e nel monitoraggio dei loro piani d'azione nazionali.

Il progetto, avviato con l'adesione di otto governi, e lanciato presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel settembre 2011 come "un'iniziativa internazionale volontaria e multilaterale che mira a garantire impegni concreti da parte dei governi ai loro cittadini per promuovere la trasparenza, responsabilizzare i cittadini, lottare contro la corruzione e sfruttare le nuove tecnologie per rafforzare la governance", vede oggi una membership di oltre 70 governi nazionali, che hanno sviluppato più di 200 piani d'azione contenenti oltre 2.500 impegni.

Una strategia di governo aperto può essere infatti applicata ad una vasta gamma di attività istituzionali, tra cui  il bilancio, l’approvazione delle leggi e l’elaborazione di politiche, la fornitura di servizi e appalti, nella convinzione che un processo decisionale aperto e basato sulla trasparenza sia uno strumento efficace per sviluppare ed applicare politiche pubbliche più efficienti in tutti i campi dell’attività politica e amministrativa.

L’apertura del Governo e dell’amministrazione è, infatti, ormai centrale nella trasformazione del rapporto che lega il cittadino alla cosa pubblica, in quanto è una opportunità per la governance locale di essere più democratica.

Un processo decisionale aperto è sicuramente uno strumento efficace per sviluppare e applicare politiche pubbliche più efficienti.

Il Congresso dei poteri regionali e locali ha anche sostenuto in questi anni lo  sviluppo e l’ampliamento dell’uso degli strumenti di democrazia digitale o elettronica a livello locale e regionale, in considerazione del fatto che ciò può contribuire ad accrescere la trasparenza e migliorare il coinvolgimento dei cittadini, incidendo concretamente sulla qualità e sull’operato delle pubbliche amministrazioni.

Accanto perciò alle tre caratteristiche essenziali di un governo aperto – trasparenza, partecipazione e responsabilità – l’amministrazione che rappresento, l’Assemblea legislativa della Regione Umbria, ha voluto puntare anche su una quarta: la cittadinanza digitale, che ritroviamo tra i principi ispiratori  dell’Open Government Partnership (OGP). Uno dei modi più efficaci per diventare un cittadino responsabile è infatti prendere parte attiva alla società, esercitando i propri diritti e doveri in modo consapevole.

--------------------

Prosecuzione dell’intervento con illustrazione dell’esperienza regionale.

L'Assemblea legislativa della Regione Umbria ha voluto dare il suo contributo in termini di innovazione, trasparenza, partecipazione e cittadinanza digitale con il progetto PEOSchool, una piattaforma di confronto, messa a disposizione degli Istituti superiori di secondo grado della Regione, con l’obiettivo di promuovere, favorire e realizzare la comunicazione e il dialogo tra l'amministrazione regionale e la comunità studentesca, migliorare il grado di conoscenza delle Istituzioni ed avviare un rapporto interattivo con le giovani generazioni, implementato da nuovi strumenti, linguaggi e pratiche partecipative.

Si tratta di una piattaforma di dialogo, liberamente accessibile da pc, tablet e smart-phone, messa a disposizione dalle Istituzioni scolastiche di secondo grado della regione, che consente agli studenti di discutere e prendere decisioni in modo produttivo secondo i principi della democrazia diretta e partecipativa, sviluppando competenza e creatività digitale.

Nello specifico, PEOSchool è un progetto che si inserisce nell’educazione alla cittadinanza con l’obiettivo di dare voce ai giovani, coinvolgendoli nel processo di partecipazione della Regione Umbria alla formazione degli atti europei (c.d. fase ascendente) attraverso l'utilizzo di un parlamento elettronico on line.

Per intervenire efficacemente nel processo decisionale europeo è infatti importante consentire ai cittadini e agli stakeholder una presenza consapevole e per questo abbiamo ritenuto utile l'apporto che le giovani generazioni possono dare sulle diverse tematiche affrontate in sede europea.

Ciò in linea con l’impegno portato avanti in questi anni dal Congresso di migliorare la partecipazione dei giovani nei processi decisionali e nella vita politica delle loro comunità, promuovendo in particolare la riveduta Carta della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale[4], coinvolgendoli nelle sessioni plenarie, creando un gruppo di riflessione ad hoc su come stimolare la partecipazione dei giovani ai processi decisionali a livello europeo e adottando rapporti su questioni specifiche riguardanti la vita quotidiana e il futuro dei giovani. E’ da apprezzare l’impegno del Congresso volto ad  incoraggiare una maggiore partecipazione e un miglior dialogo tra le autorità locali e regionali e i sistemi educativi in tutta Europa, al fine di rafforzare l’impegno civico e un maggior coinvolgimento dei giovani.

Ebbene, PEOSchool è una piattaforma digitale ideata per le scuole e rappresenta il primo esempio in Italia di consultazione strutturata della comunità studentesca attraverso l'utilizzo di un parlamento elettronico online. Tale piattaforma di discussione consente agli studenti di interagire con studenti del proprio o di altri istituti, della propria o di altre regioni, inserendo, discutendo e proponendo le proprie osservazioni alle proposte di atto che la Commissione europea invia alle regioni, dando così il proprio contributo alla formazione delle politiche e della legislazione europea futura.

La partecipazione degli studenti umbri ha riguardato il programma annuale di lavoro della Commissione europea, dal momento che il suo esame costituisce un momento preliminare fondamentale nella formazione del diritto europeo, poiché in esso vengono anticipate tutte le azioni che saranno presentate dalla Commissione europea nei 12 mesi successivi.

Gli studenti iscritti alla piattaforma, sotto la supervisione di un docente responsabile, hanno potuto esaminare tutta la documentazione allegata  ai programmi di lavoro 2017 e 2018 e proporre osservazioni, per poi discuterle, confrontarle e votarle.

Ma il progetto non si è limitato all’interazione digitale tra studenti appartenenti a scuole diverse: le osservazioni al programma di lavoro della Commissione europea, condivise in piattaforma, sono state illustrate dagli stessi proponenti durante un'Audizione della I Commissione Consiliare  permanente agli Affari istituzionali e comunitari dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria.

Inoltre, partendo dai temi discussi sulla piattaforma elettronica, sono stati individuati i Topics dibattuti il 10 e 11 maggio 2018 a Perugia,  in occasione della Festa dell’Europa, durante il GA-Day, simulazione di Parlamento europeo dei giovani, evento organizzato dall’organo regionale che presiedo e che ha ricevuto l’alto patrocinio del Parlamento europeo.

Il presidente Antonio Tajani, nella lettera di concessione dell’alto patrocinio, ha messo in risalto l’apprezzamento del Parlamento europeo per le iniziative come quella del Ga-Day, che rafforzano il senso di cittadinanza attiva e riuniscono i giovani per farli partecipare ad attività intese a simulare i lavori parlamentari, incoraggiandoli a discutere apertamente su temi di attualità e promuovendo lo scambio di idee ed opinioni sulle possibili soluzioni.

Sei Commissioni costituite sul modello del Parlamento europeo: -  Commissione per gli Affari esteri (AFET); Commissione per i Diritti umani (DROI); Commissione Ambiente e sanità pubblica (ENVI); Commissione Industria, Ricerca ed energia (ITRE); Commissione Affari giuridici (JURI); Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) – hanno avuto la possibilità di confrontarsi su temi all’ordine del giorno dell’agenda politica europea.

Con PEOSchool la pubblica amministrazione che rappresento ha dunque voluto ampliare gli spazi di comunicazione e partecipazione, innovare la qualità della vita democratica rendendo più aperti e trasparenti i processi politico istituzionali, stimolare l'interesse e il coinvolgimento dei giovani, passando dal sapere lineare alla condivisione digitale, grazie all'utilizzo delle tecnologie ICT e alle sue positive ricadute per la diffusione della cittadinanza attiva.

PEOSchool ha permesso di rendere più aperti e partecipati i processi politico-istituzionali delle Commissioni consiliari dell'Assemblea legislativa, valorizzando e incentivando forme di collaborazione tra e con i giovani, il cui protagonismo è una risorsa decisiva per riprogettare la qualità della vita democratica.

Con questo progetto, facendo propri gli sforzi del Congresso, abbiamo voluto rafforzare la fiducia dei giovani e il loro interesse nelle istituzioni politiche e promuovere la loro attiva partecipazione, dando il nostro contributo a creare la visione del “Giovane europeo degli anni 2020” e a delineare le opportunità che dovranno essere create in futuro per continuare a stimolare nei giovani l’impegno civico. 

Infine, voglio anche accennare all’impegno che nel corso degli anni, soprattutto nella fase successiva alla approvazione del nuovo Statuto regionale (aprile 2005), l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha dedicato all’attività di valutazione e controllo,  sperimentando anche  nuovi metodi e modi per colmare il deficit informativo che intercorre tra il legislatore e l’esecutivo, nella fase successiva all’approvazione di una legge regionale.

Questo impegno sul fronte della valutazione delle politiche ha portato allo sviluppo di “Quando?”, un calendario elettronico per consentire ai consiglieri regionali di valutare giorno per giorno l'attuazione di tutte le leggi regionali che vengono approvate.

Ciascun evento, che si tratti di adozione di un regolamento, di un piano, di un programma o di una relazione di ritorno da clausola valutativa, viene “calendarizzato”, ovvero collocato in un momento temporale specifico, in concomitanza della sua scadenza.

Il progetto consiste quindi nello sviluppo di una piattaforma informatica, strutturata attraverso l'interfaccia di un calendario elettronico, all'interno del quale sono stati inseriti tutti gli adempimenti - aventi termini espliciti - previsti dalle leggi regionali.

Il calendario, collocato in una prima fase nella intranet dell'Assemblea legislativa, può essere liberamente consultato da ciascun Consigliere regionale, in modo da consentire una forma di monitoraggio continuo di tutte le scadenze.

In Futuro è nostra intenzione prevedere la consultazione ad utenti esterni, tramite il sito internet dell’Assemblea legislativa.

L'impegno civico può infatti avvenire in qualsiasi fase del ciclo programmatico, dall'individuazione delle priorità, all'informazione e all'adozione delle decisioni, all'attuazione della politica messa in campo, ed è nostra intenzione stimolarne l’esercizio in ogni fase dell’attività amministrativa e di governo della regione.



[1]      Concluso a Utrecht il 16 novembre 2009.

[2]     Riunione del 1 ottobre 2009.

[3]     Progetto di strategia sull’innovazione e il buon governo a livello locale. Dichiarazione adottata dalla Conferenza dei ministri europei degli stati membri del Consiglio d’Europa responsabili degli enti locali e regionali.

[4]     Congresso dei poteri locali e regionali d’Europa, 21 maggio 2003.