Raccomandazione 117 (2002)1 sul tema « Promuovere la cooperazione transfrontaliera: una sfida per la stabilità democratica in Europa»

Il Congresso, esaminata la proposta della Camera delle regioni,

1. Ricordando le attività del Consiglio d’Europa nel campo della cooperazione transfrontaliera e il suo ruolo essenziale per lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera in Europa mediante le Convenzioni e il lavoro realizzato a livello intergovernativo (comitato ristretto di esperti) da parte del suo Comitato dei Consiglieri per la promozione della cooperazione transfrontaliera nell’Europa centrale ed orientale e da parte del suo Congresso;

2. Sottolineando che la cooperazione transfrontaliera resta un elemento di coesione sociale e di dialogo intercomunitario essenziale per lo sviluppo della stabilità in Europa;

3. Ricordando la Raccomandazione 74 relativa al « patto di stabilità per l’Europa del sud-est : dei progetti concreti sulla democrazia locale e la cooperazione transfrontaliera» e la Raccomandazione 85 relativa alla « stabilità democratica mediante la cooperazione transfrontaliera in Europa» adottate nel 2000 dal Congresso;

4. Prendendo atto con soddisfazione delle evoluzioni positive osservate in questi ultimi anni, e segnatamente:

a. l’entrata in vigore, il 1° febbraio 2001, del Protocollo n° 2 della Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali;

b. il riconoscimento del carattere prioritatio della cooperazione transfrontaliera nel Patto di Stabilità (conclusioni del Tavolo di Lavoro I « Democratizzazione e Diritti dell’Uomo » adottate a Portoroz nel maggio 2001 e a Skopje nel dicembre 2001) ;

5. Esprimendo soddisfazione per la decisione del Comitato dei Ministri di far salire a dodici il numero di Consiglieri per la promozione della cooperazione transfrontaliera nell’Europa centrale ed orientale, tra i quali verranno inclusi due membri titolari e due supplenti del Congresso;

6. Visto il parere CdR 1811/2000 del Comitato delle Regioni sulle « Strategie per la promozione della cooperazione transfrontaliera e interregionale in un’Europa ampliata – un documento fondamentale e programmatico per il futuro» ;

7. Consapevole del fatto che lo sviluppo della cooperazione transfrontaliera registra livelli diversi a seconda degli Stati, il che offre una possibilità di scambi di esperienze e di know-how;

8. Convinto che la cooperazione transfrontaliera sia diventata uno strumento per lo sviluppo di tutte le politiche settoriali delle collettività locali e regionali frontaliere in Europa e che a tal titolo merita di essere realizzata in numerosi aspetti della vita quotidiana, con la conseguente necessità di disporre di funzionari territoriali e di amministratori che abbiano una buona preparazione in materia di problematiche transfrontaliere;

9. Invita gli Stati membri del Consiglio d’Europa:

a. ad eliminare gli ostacoli giuridici ed amministrativi esistenti e a fornire ai loro enti locali e territoriali i mezzi finanziari ed umani perché possano realizzare le attività transfrontaliere e a dotare gli enti locali e regionali degli strumenti per una governance transfrontaliera;

b. a firmare e a ratificare, qualora non l’avessero ancora fatto, la Convenzione-quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali detta Convenzione di Madrid e i suoi due Protocolli addizionali;

c. a dotare gli enti locali e regionali delle competenze e delle finanze necessarie per sviluppare delle politiche pubbliche nel campo della cooperazione transfrontaliera;

d. a promuovere la costituzione di Euroregioni e ad incoraggiarle a lavorare in rete a livello europeo;

e. a prendere in considerazione la dimensione sociale ed economica al momento della definizione delle politiche transfrontaliere;

f. a consentire al personale degli enti locali e regionali e agli amministratori eletti delle regioni e delle città frontaliere di avere accesso ad una formazione adeguata in materia di cooperazione transfrontaliera;

g. a consentire agli enti locali e regionali di avere accesso, per il finanziamento di progetti transfrontalieri, alle risorse finanziarie sbloccate per i progetti dello stesso tipo nel loro paese;

h. ad accordare delle sovvenzioni volontarie per il finanziamento di programmi del Consiglio d’Europa a favore della cooperazione transfrontaliera nell’Europa del Sud-Est;

10. Invita il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa:

a. ad integrare la dimensione della cooperazione transfrontaliera nelle sue attività intergovernative, in particolar modo nel settore della coesione sociale e della società civile;

b. ad accordare un’attenzione particolare alla cooperazione transfrontaliera al momento della definizione dei progetti che sviluppa a favore del dialogo interculturale e della prevenzione dei conflitti;

c. a sostenere gli sforzi miranti a sviluppare la cooperazione trasfrontaliera nei casi in cui il bisogno di questa cooperazione esiste ;

d. ad accordare un’importanza particolare al ruolo giocato dagli eletto locali e regionali nello sviluppo della cooperazione trasfrontaliera.

e. ad accordare piena attenzione ai problemi specifici che devono affrontare le città divise da una frontiera internazionale, segnatamente nei casi in cui la frontiera limita seriamente la libertà di movimento delle persone e il loro accesso ai servizi e alle attrezzature esistenti unicamente da un lato della frontiera e a promuovere l’adozione di soluzioni a favore delle città divise e delle loro popolazioni, come se si trattasse di un’entità comune ;

f. ad accordare il proprio sostegno politico affinché le parti interessate possano negoziare un accordo multilaterale regionale sulla cooperazione transfrontaliera nell’Europa del Sud-Est;

11. Invita il Comitato dei Consiglieri per la promozione della cooperazione transfrontaliera nell’Europa centrale ed orientale:

a. a fornire il proprio contributo per le trattative e la conclusione di un accordo multilaterale regionale sulla cooperazione transfrontaliera nell’Europa del Sud-est;

b. a cooperare con le organizzazioni che, oltre al Consiglio d’Europa, sono attive in materia di cooperazione transfrontaliera, e in particolare con l’Associazione delle Regioni Frontaliere Europee, l’Assemblea delle Regioni d’Europa, in vista di un migliore coordinamento delle sue attività; 

12. Invita l’Assemblea parlamentare:

a. a sostenere la preparazione e i negoziati in vista di un accordo multilaterale regionale sulla cooperazione transfrontaliera nell’Europa del Sud-Est;

b. a continuare ad impegnarsi a favore della cooperazione transfrontaliera;

13. Invita l’Unione europea:

a. a proseguire i suoi programmi a favore della cooperazione transfrontaliera nell’Europa ampliata e la costituzione di Euroregioni (ivi comprese quelle ai confini esterni dell’Unione europea ampliata) e a sostenere gli enti locali e regionali in tali strutture di lavoro, soprattutto mediante i programmi Interreg, Phare e Tacis ;

b. a prendere in considerazione le azioni a favore della cooperazione transfrontaliera nella gestione dei fondi strutturali rivisti
1 Discussa e adottata dalla Camera delle regioni il 4 giugno 2002 e approvata dalla Commissione Permanente del Congresso il 6 giugno 2002, (ved. doc. CPR (9) 3, progetto di raccomandazione presentato dal Sig. Tschudi, relatore)